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Un prelato africano ammonisce: il mondo germanico non è la Chiesa universale! Articolo della Fraternità San Pio X ![]() Mgr Fortunatus Nwachukwu Mons. Fortunatus A. Nwachukwu, Segretario del Dicastero per l’Evangelizzazione, in una intervista con il P. Johannes Laichner, Direttore diocesano di Missio a Innsbruck (Autria), ha dichiarato: «la Chiesa universale pensa differentemente e non vede la fede come la si intende attualmente nei paesi germanofoni». E il prelato nigeriano della Curia ha precisato: «La Chiesa africana vuole impegnarsi «chiaramente e sicuramente» nel Sinodo mondiale. «Noi siamo convinti che l’ascoltarsi reciprocamente nello spirito del Vangelo comincia con l’ascolto della volontà di Dio e non delle voci più rumorose che si alzano nella moltitudine. E’ questa la sinodalità in senso biblico: Ascoltare il Signore insieme». Ed ha dichiarato: «L’Europa farebbe bene a ricordare la testimonianza dei suoi primi missionari, che hanno portato il dono della fede nella mia patria africana». Riferendosi poi ai «mezzi comprovati dell’evangelizzazione», ha ricordato che sono: «L’amore per il Signore, l’ascolto della Sua parola e il rispetto dei sacramenti». Ed ha esortato: «L’Europa dovrebbe cambiare prospettiva». E Mons. Nwachukwu ha ricordato che la Chiesa non deve inventarsi qualcosa di nuovo, ma semplicemente mantenere ciò che si è già affermato nella storia della Chiesa: «Un tempo l’Europa ha portato la fede nel continente africano, oggi l’Africa può renderle una fede viva e fedele». Mons. Nwachukwu ha quindi sottolineato il pericolo di una «divisione della fede» nell’ambito germanofono, a causa delle «questioni teologiche largamente dibattute in Occidente». «Ma nella storia della Chiesa è sempre stato vero che «coloro che vogliono creare una secessione, anche se sono in maggioranza, presto o tardi si rendono conto di aver intrapreso una falsa strada». |