Italia: polemica su un teologo privo di “nulla osta”



Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato il 6 luglio 2023 sul sito Informazioni della Fraternità





Padre Martin Lintner


«E’ più facile distruggere che costruire», scriveva nel 1847 Alphonse de Lamartine nella sua Storia dei Girondini. Cosa che ha lasciato meditare più di un funzionario della Curia romana, visto che il Vaticano ha deciso di bloccare la nomina di un teologo eterodosso alla carica di Rettore dell’Università di Bressanone, creando un moto di protesta negli ambienti progressisti di lingua tedesca.

La novità è arrivata il 26 giugno 2023 come una mannaia: il Dicastero per la Cultura e l’Educazione ha deciso di rifiutare la nomina di padre Martin Lintner, membro dei Servi di Maria, alla carica di Preside della Facoltà di Filosofia e Teologia di Brixen-Bressanone, situata nella regione Trentino, Italia: sulla base di «pubblicazioni del docente su temi relativi alla morale sessuale».

I Superiori di questa Università cattolica rinomata del mondo di lingua tedesca avevano proposto alla Santa Sede il nome di padre Lintner ai sensi della Costituzione apostolica Veritas gaudium promulgata nel 2017 dal Sommo Pontefice, documento che prevede che i candidati alle cariche di Decano, Rettore o Professore delle Facoltà ecclesiastiche, devono ricevere il nihil obstat – il nulla osta – dal Dipartimento per la Cultura e l’Educazione.

Visibilmente delusi per la risposta negativa giunta da Roma, il Cancelliere dell’Università, Mons. Ivo Muser, e l’attuale Decano, Alexander Notdurfter, hanno reagito rilevando «l’incomprensione per il rifiuto del nihil obstat romano per convalidare la scelta di Martin Lintner come Decano del Collegio filosofico e teologico di Bressanone», ed hanno perfino apostrofato la Santa Sede per un «intervento disciplinare inappropriato e incomprensibile dal punto di vista professionale».

Forse che i dirigenti dell’Università di Bressanone trovano appropriato l’insegnamento di padre Lintner? 
Se dovessimo citare un florilegio delle aberrazioni teologiche del Servo di Maria, potremmo citare la sua opera “La benedizione delle coppie omosessuali”, il cui titolo parla da sé. O il suo intervento su katolisch.de, in cui dichiara: «Il fatto di dire che una relazione omosessuale sarebbe sempre un male non è ovviamente l’ultima parola della Chiesa sulla questione».

Ma per lo strano teologo non si tratta della prima volta: già nel 2012 aveva pubblicato Den Eros entgiften – letteralmente «L’Eros decontaminato» -, che l’editore presentò all’epoca come una «messa in questione delle posizioni della Chiesa».

La decisione del Dicastero per la Cultura e l’Educazione ha comportato una levata di scudi negli ambienti progressisti universitari: L’Associazione tedesca delle facoltà di teologia cattolica (KThF) ha preso la difesa di padre Lintner, considerato come «un collega molto rispettato, stimato e rinomato a livello professionale», ritenendo che il religioso «non sosteneva posizioni marginali, ma vantava il consenso in seno alla disciplina».

Padre Lintner ha trovato alleati anche in seno all’Istituto Giovanni Paolo II di Studi sul Matrimonio e la Famiglia, fondato nel 1981 e riorganizzato in maniera chiaramente progressista da Papa Francesco nel 2017 e nel 2019, sull’onda di Amoris Laetitia.
Così, Marcello Neri, insegnante nell’Istituto, ha dichiarato che si trattava di «una cattiva decisione per la teologia e più in generale per la Chiesa in Italia».

Tuttavia, il Cancelliere dell’Università di Bressanone ha annunciato che «non si sarebbe appellato per la decisione romana, che non metteva in questione la licenza ecclesiastica per l’insegnamento di padre Lintner».

Quindi, padre Lintner potrà continuare a diffondere tranquillamente i suoi errori: Courteline non aveva torto quando diceva che « è più pericolosa l’assurdità delle mezze misure rispetto a quella delle misure intere».







 
luglio 2023
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