Portogallo:

il futuro cardinale non vuole convertire
i giovani a Cristo



Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato il 12 luglio 2023 sul sito Informazioni della Fraternità





Mons. Américo Aguiar


Mons. Américo Aguiar, vescovo ausiliare di Lisbona, responsabile delle Giornate Mondiali della Gioventù che si svolgeranno dall’1 al 6 agosto in Portogallo, sarà creato cardinale da Papa Francesco a settembre.
Ha fatto una dichiarazione piuttosto strana durante un'intervista concessa il 6 luglio a RTP Noticias.

Questa intervista con mons. Aguiar è avvenuta tre giorni prima che Papa Francesco annunciasse la creazione di 21 nuovi cardinali, compreso il vescovo ausiliare di Lisbona. In questa intervista, il vescovo ha affermato che, a suo avviso, l’intenzione della Gmg è quella di far viaggiare insieme i giovani, rispettando la loro diversità.

Per il cardinale nominato l’obiettivo è quello di permettere a ogni giovane di dire: “Io la penso diversamente, la sento diversamente, organizzo diversamente la mia vita, ma siamo fratelli e andiamo insieme a costruire il futuro. È il messaggio principale di questo incontro con Cristo vivo che il Papa vuole portare ai giovani”.

Mons. Aguiar ha proseguito: “Non vogliamo convertire i giovani a Cristo, alla Chiesa cattolica o a qualsiasi altra cosa”.
E ancora: “Vogliamo che sia normale per un giovane cristiano cattolico dire chi è e testimoniarlo, o per un giovane musulmano, ebreo o di altra religione non avere problemi a dire chi è e testimoniarlo, e per un giovane che non ha religione di sentirsi accolto e di non sentirsi estraneo perché la pensa in modo diverso”.

Il presule ha sottolineato che è importante “che tutti comprendiamo che le differenze sono una ricchezza e che il mondo sarà oggettivamente migliore se riusciremo a mettere nel cuore di tutti i giovani questa certezza di Fratelli Tutti che siamo tutti fratelli, che il Papa ha fatto uno sforzo enorme perché questo entri nel cuore di tutti”.


Un cardinale che si vergogna di Gesù Cristo

Il colore rosso indossato dai cardinali è legato al martirio: coloro che sono chiamati i principi della Chiesa, che sono responsabili dell’elezione del Sommo Pontefice e che in qualche modo formano il suo Senato, devono essere pronti a dare il proprio sangue per Cristo... e per le pecore di Cristo.

Ma come si può voler donare il proprio sangue se non si ha sete di conquistare quante più anime possibile a Cristo e alla Chiesa, Sua Sposa? Come si può voler costruire una fraternità che non sia fondata su Cristo e sulla fedeltà al Padre Suo? L’unica vera fratellanza di questo mondo, di cui le altre sono solo pallide immagini.

Mons. Américo Aguiar non vuole convertirsi a Cristo: è la negazione dell’essenza stessa della Chiesa che vuole unire tutti gli uomini nel suo seno, ma immergendoli nella Passione e nella Risurrezione: questo è il grido che scaturisce dal cuore di San Paolo. “Se annuncio il Vangelo, non è per me una gloria, è un obbligo che mi incombe, e guai a me se non annuncio il Vangelo!” (1 Corinzi 9:16).

Il futuro cardinale lusitano dovrebbe meditare su queste parole: “guai a me” dice san Paolo, per lui e per i discepoli di Cristo, specialmente quelli che hanno ricevuto l’ufficio sacerdotale, quanto più per un vescovo e un cardinale.



 
luglio 2023
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