Il cardinale Hollerich riconosce

l’inesistenza di una sinodalità cattolica



Articolo della Fraternità San Pio X




Pubblicato il 15 luglio 2023 sul sito informazioni della Fraternità





Il cardinale Jean-Claude Hollerich



In un’intervista concessa alla rivista dei gesuiti America, il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale del sinodo sulla sinodalità, assicura che il sinodo non sarà come i sinodi protestanti e ortodossi, pur ammettendo che “non abbiamo ancora trovato una sinodalità tipicamente cattolica”.

Il cardinale Jean-Claude Hollerich ha cercato di chiarire l’idea e la procedura del Sinodo convocato da papa Francesco in ottobre. Non è in alcun modo paragonabile ai sinodi delle Chiese protestanti o ortodosse, ha spiegato l’arcivescovo di Lussemburgo, che coordina i contenuti del grande evento cattolico.

Senza voler svalutare la sinodalità delle altre denominazioni cristiane, la sinodalità cattolica deve distinguersi da essa: “Deve includere la collegialità dei vescovi e il primato di Pietro nella tradizione cattolica. E si basa su un processo di discernimento”, ha detto il porporato.

Una delle preoccupazioni principali di papa Francesco è il “discernimento spirituale”. Implica il soppesare norme, circostanze personali e tradizione di fede per discernere quale sia esattamente la volontà di Dio in una data situazione.

Sarà quindi molto diverso dalla Chiesa luterana tedesca, dove alcuni chiamano addirittura il loro sinodo un “parlamento ecclesiastico”. Ed “è proprio quello che non è”, ha spiegato mons. Hollerich durante l’intervista rilasciata a Roma.


E i voti allora?

Il Vescovo di Lussemburgo non dà troppa importanza ai voti: “Non so se i voti saranno così importanti, almeno durante il Sinodo di ottobre”, ha detto. “Ci sarà molto da fare nelle discussioni di gruppo”, ha aggiunto. “Poiché ci sono due sessioni, potrebbe non essere necessario votare durante la prima. Siamo aperti a qualsiasi evenienza”.

Anche se molti non vescovi parteciperanno e voteranno, si tratta comunque di un sinodo di vescovi, che presenterà delle raccomandazioni al Papa, il quale prenderà una decisione. I risultati saranno esposti nella lettera post-sinodale di Francesco.

Il cardinale Hollerich ha inoltre affermato che la sinodalità non è una questione di “decisione a maggioranza” o “unanimità”. Piuttosto, il Papa vuole che l’assemblea sia convinta di qualcosa.

Non è stato progettato alcun modo specifico di comportarsi per donne e uomini, quindi è necessario trarre alcune conclusioni, ha concluso. “Questo è un processo aperto, guidato dallo Spirito Santo, ed è così che dovrebbero essere le cose”, ha spiegato mons. Hollerich.

Questa intervista è una nuova confessione: questo sinodo nuota in piena improvvisazione, e non sa bene cosa vuole. Ci sono dei “se”, degli “auguri”, dei “forse”, dei “non è come”, e infine, l’ammissione maiuscola: “non abbiamo ancora trovato una sinodalità tipicamente cattolica”.

Riassumendo: un elemento che vuole essere fondante – visto che si tratta di una Chiesa sinodale; che non è definito; di cui è constatabile che non è conosciuto dalla tradizione e dalla vita passata della Chiesa; che deve essere vissuto da dei partecipanti che non sanno più di quanto detto: questo elemento deve trasformare definitivamente la vita della Chiesa?

Chi vogliamo prendere in giro? Una cosa è certa, non ci si prende giuoco di Dio, e voler ottenere in questo modo l’ assistenza dello Spirito Santo è una scommessa.





 
luglio 2023
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