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Papa Francesco: Ambienti e gesti rivoluzionari Articolo di Salwa Bachar ![]() Copertina del film documentario Il film mostra un’intervista a braccio tra il Papa e dei giovani di lingua spagnola provenienti da diversi Paesi. Ora, vorrei commentare l’ambiente e i gesti paritarii, volgari e miseri presenti in questo film, e come essi si discostino nettamente dal passato cerimoniale solenne del Papato che ha sempre caratterizzato la Chiesa fino alla presa di potere progressista del Vaticano II. L’ambiente della “casa” del Papa - Casa Santa Marta All’inizio del film, si vede Papa Francesco a Casa Santa Marta, seduto in una stanza vuota, da solo in un ambiente di tipo geriatrico, dove i suoi unici compagni sono i pochi dipendenti e le guardie. ![]() Francesco al refettorio di Casa Santa Marta Il refettorio è una stanza con poche decorazioni, un crocifisso modernista, tavoli e sedie semplici che potrebbero servire per i dipendenti dell’edificio, ma mai per un Papa. “Qui il caffè è molto buono - prendi un po’ di biscotti”, dice il Papa a uno dei dipendenti, mentre sorseggia il caffè da una tazzina economica bianca senza alcun ornamento. La telecamera chiude su di lui e lo mostra mentre si pulisce inelegantemente la bocca con un tovagliolo. ![]() Pio XII, sopra, e Pio XI, sotto, sul tavolo da lavoro L’architettura, l'arredamento e la disposizione ordinaria e minimalista di questo refettorio, insieme al contegno disinvolto di Papa Francesco, fanno una pessima impressione all’osservatore. Basta confrontarlo con i solenni ambienti papali regali del passato e con il contegno composto e dignitoso dei Papi di prima del concilio Vaticano II, che sedevano su imponenti sedie specifiche e mantenevano un atteggiamento solenne e una postura eretta, anche per i compiti comuni... Un’ufficio miserabile Francesco viene condotto su un ascensore inquietante, poco illuminato e sporco. ![]() Francesco in ascensore Successivamente, lo spettatore vede Francesco che viene condotto in un ambiente ordinario, a 20 minuti dal Vaticano. Per arrivare in questo luogo di incontro entra in un ascensore sporco, con la deprimente pittura verde che si stacca. Entra in una grande stanza spoglia, dipinta con colori diseguali, con due grandi finestre come pareti. ![]() L'ufficio di Francesco L’unico mobile dignitoso è una sedia gialla, forse portata dal Vaticano. Le pareti sono in cemento degradato. Due sculture a forma di mano sono collocate in alto a sinistra e in basso a destra di una corta libreria, con libri reclinati in modo disordinato sullo scaffale, senza un fermalibri; una pila di riviste giace per metà dentro e per metà fuori dallo scaffale... È una stanza da lavoro di stampo tribale-comunista, non certo adatta a un colloquio tra dei giovani e il Vicario di Cristo. Comportamento e linguaggio volgari Dei giovani aspettano il Papa chiacchierando con disinvoltura. La mancanza di pudore e di decoro che si nota negli ospiti del Papa è scioccante: minigonne, pantaloncini corti, seni nudi, scollature bassissime, top con spalline che espongono il seno... Una donna siede a gambe incrociate su un tavolo, altre mostrano i loro tatuaggi sulle gambe e sulle braccia nude. Gli spettatori ascoltano alcuni commenti dei giovani prima dell’arrivo del Papa: Juan, un giovane spagnolo che ha subito abusi da bambino per mano di un membro dell’Opus Dei, dice: “Questo Papa, penso che sia più...”. “... liberale”, aggiunge una delle giovani donne, Milagros, attivista argentina per l’aborto. Juan risponde: “Sì, ma almeno niente tonache no...”. Agita le mani in aria come per indicare la disapprovazione di Papa Francesco, mentre gli altri ridono. Celia, una lesbica dai capelli viola che si identifica come non binaria, afferma: “Beh, questo papa è più campechano [parola colloquiale per indicare una persona che ha avversione per le cerimonie], non gli piace troppo sfarzo intorno a lui, tutti i protocolli... mm-mm..., non gli piace”. Più tardi, Lucía, un’altra lesbica ed ex suora (non è chiaro se fosse novizia o professa), chiede alle altre: “Ci sarà un momento per i selfie con il Papa?”. Così, ancor prima di apparire, Francesco viene presentato come una persona disinvolta, rilassata, casuale e volgare. Il discorso che precede l’incontro abbassa il papato al livello di una comune persona di strada. ![]() Francesco arriva e saluta i giovani alla pari Quando Francesco entra c’è silenzio. Egli osserva scherzosamente: “Silenzio - chi è morto?”. “Come va?”, continua Francesco mentre entra con il suo bastone. “Non hai 50 anni, non ti muovi! Sono venuto a parlare con i giovani”. Rivolgendosi all’attivista abortista Milagros, Francesco le chiede: “Como te va?” (“Come va?”) Scioccante: invece di salutare i giovani con dignità e autorità, il Papa si rivolge loro come a dei pari. Di per sé questa è una rivoluzione nei costumi del papato, che hanno sempre seguito il protocollo e la formalità. ![]() Francesco bacia Milagros Poi, Francesco saluta gli altri,
stringendo loro la mano o baciandoli. Stringe la mano anche ad
Alejandra, l’attrice porno colombiana che indossa la camicetta con gli
spaghetti.
![]() Francesco stringe la mano ad Alejandra Francesco dice loro: “Siete troppo disciplinati! Son la piel de Judas! Preparatevi!”. Quest’ultima frase è un’altra espressione colloquiale spagnola, equivalente a “Siete tutti dei birbanti, preparatevi per il colloquio”. Alejandra chiede: “Come va il ginocchio?”. Francesco risponde: “Mi dà fastidio”. Ancora un’occasione persa per ricordare che soffrire significa seguire la croce di Cristo! Francesco chiede: “Quindi il programma prevedeva che lei venisse a parlare con il Papa. Non è noioso parlare con un prete?”. I giovani sono visibilmente a disagio e non impressionati dalla tentata battuta. Rispondono con qualche risatina solo per non farlo sentire in imbarazzo. “Pelota al centro, empieza el partido!”; Francesco usa il linguaggio calcistico: “Palla al centro, inizia la partira!”. Milagros chiede: “Come iniziamo? Chi va per primo?”. Francesco interviene: “Quien es el más caradura?”. [Il Papa, incoraggia i giovani a comportarsi senza vergogna...] Procura nei giovani una cattiva impressione Prima del concilio Vaticano II, sebbene la Rivoluzione fosse già presente nella società e il Progressismo nella Chiesa, c’era ancora una cerimonia e un protocollo rigoroso da seguire in un’udienza con il Papa. Oltre ai requisiti di un abbigliamento adeguato e alle aspettative di un galateo educato, i visitatori si rivolgevano al Papa come “Sua Santità” e non osavano rivolgersi a lui con un “tu” inform ale, soprattutto non con il “tu”, la seconda persona informale in spagnolo. Francesco ha certamente superato tutti i suoi predecessori nell’introdurre modi papali che si oppongono frontalmente al cerimoniale del passato – “Chiamami Jorge” ne è un esempio toccante. Questo film sembra essere una pietra miliare nella rivoluzione dei costumi di Francesco. Carrillo, un artista hip-hop guatemalteco che vive a Los Angeles, ha scritto canzoni piene di bestemmie che parlano di prostitute, “viaggi” a base di marijuana sulla spiaggia e fornicazione con le donne. Questo è il profilo dell’artista la cui musica è stata scelta per accompagnare un’intervista col Vicario di Cristo. Le scene finali di The Pope: Answers mostrano i giovani nella loro vita quotidiana: Juan e gli amici in costume da bagno a una festa notturna in piscina, Lucía e Celia con le rispettive amanti lesbiche, Dora che prega in una funzione protestante, Alejandra, la prostituta-pornografa, che sorride e dà da mangiare ai suoi pesci in una stanza poco illuminata... mentre la canzone ripete in continuazione: “Amen, Amen”. La forte impressione che se ne ricava è questa: Il messaggio di Papa Francesco ai giovani è “Amen”. Sì, seguite strade sbagliate, sì all’errore e all’immoralità... Amen, Amen”. È chiaro che i realizzatori di questo film hanno cercato di presentare un ambiente provocatoriamente permissivo, contraddicendo palesemente i protocolli della Chiesa del passato e gli ambienti cerimoniali. Tutto questo con la piena approvazione di Papa Francesco e con il sostegno dei media ufficiali del Vaticano. AL PONTIFICATO DI PAPA FRANCESCO |