Vaticano:

Protezione e assistenza agli Ebrei dal 1938


Articolo della Fraternità San Pio X






Pontificio Istituto Biblico


Gli archivi del Pontificio Istituto Biblico (IBP) hanno rivelato un documento inedito, presentato il 7 settembre 2023. Conosciamo ora “l’elenco delle persone, in maggioranza Ebrei, che furono protette dalla persecuzione nazista e fascista nella capitale italiana grazie al rifugio offerto loro nelle istituzioni ecclesiastiche della città”.

L'annuncio è stato rilasciato in forma di comunicato diffuso dall’Ibp, la Comunità ebraica di Roma, e Yad Vashem, il memoriale alle vittime ebree del nazismo a Gerusalemme. Questa documentazione fu compilata tra il giugno 1944 e la primavera del 1945, dopo la liberazione di Roma, dal gesuita Gozzolino Birolo, economo dell’IBP.

Finora l’elenco delle congregazioni religiose ospitanti (100 congregazioni femminili e 55 congregazioni maschili), con il rispettivo numero di persone ospitate, era stato pubblicato dallo storico Renzo De Felice nel 1961, ma la documentazione completa era considerata perduta. Oggi però disponiamo di un elenco di “più di 4.300 persone, di cui 3.600 identificate per nome”.

I nazisti occuparono Roma dal 10 settembre 1943 fino alla liberazione della città da parte delle forze alleate il 4 giugno 1944. “La persecuzione allora attuata contro gli Ebrei - conclude la nota - portò, tra l’altro, alla deportazione e all’assassinio di quasi 2.000 persone, su una comunità di circa 10.000-15.000 persone”.


Aiuto fornito agli Ebrei dal Vaticano

Matteo Luigi Napolitano, professore all’Università del Molise e consulente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, all’indomani dell’apertura degli archivi relativi al pontificato di Papa Pio XII (1939-1958), ha sottolineato la preoccupazione del Vaticano per gli Ebrei in quei tempi di persecuzione.
Rispondendo alle domande di Vatican News del 3 marzo 2020, ha chiarito:

“L’attenzione agli Ebrei è una costante nell’azione vaticana in quegli anni. Le stesse ‘serie’ archivistiche in cui sono organizzati i fondi ci parlano già con le loro titolazioni. Per esempio, c’è una serie intitolata “Aiuto e assistenza ai profughi per motivi di razza e di religione” che ha una datazione che va dal 1938 al 1946.”

Lo storico descrive l’azione della Santa Sede in quel periodo: “Abbiamo provvedimenti per favorire l’emigrazione, documenti circa la questione dei visti dai Paesi neutrali, sempre durante la Seconda guerra mondiale. Abbiamo documenti in cui molti cittadini statunitensi, e lo stesso governo USA, esprimono gratitudine alla Santa Sede per quello che ha fatto per gli Ebrei nello stesso periodo”.

“È materiale archivistico che prova l’esistenza di una rete consolidata di rapporti per salvare le persone perseguitate che attraversa due pontificati e che diventa vitale nel momento stesso in cui scoppia la Seconda guerra mondiale e Hitler cerca di attuare il suo piano di sterminio sistematico degli Ebrei europei.”

“L’arcivescovo Orsenigo era un Nunzio nominato da Pio XI ed era rimasto in carica con Pio XII. Quindi non era nuovo questo clima di difficili rapporti tra la Santa Sede e la Germania nazista anche dopo il concordato che avevano firmato nel 1933. Clima che si fa più difficile all’avvicinarsi della guerra e poi in piena guerra mondiale come dimostra questo fascicolo del 1941.”

“Una conferma di ciò che sapevamo già dalle carte relative al pontificato di Pio XI: una serie di rapporti difficili tra la Santa Sede e la Germania nazista comprovata dalla scelta di intercettare le comunicazioni.”


Un uomo delle SS accusato dell’assassinio di Pio XII

Questo clima di minaccia è attestato anche da Giovanni Coco, archivista vaticano, che rivelò il 16 settembre 2023 che le SS avevano tentato di assassinare Pio XII negli anni ‘40. Un pugnale decorato da una svastica ritrovato nel 1963 da Giovanni XXIII negli appartamenti papali ha messo il Vaticano sulle tracce di un attentato contro Pio XII pianificato dai nazisti, ha detto l’archivista al Corriere della Sera.

Suor Pascalina Lehnert [1894-1983, suora tedesca al servizio di Pio XII] testimoniò poi che un SS era venuto a consegnare il pugnale al Sommo Pontefice. Il soldato nazista accusato di aver assassinato Pio XII durante un’udienza aveva rinunciato alla sua missione, si era pentito e aveva donato il pugnale al Papa.

L’archivista vaticano ritiene che il caso sia un’ulteriore prova del fatto che Pio XII era sottoposto a notevoli pressioni negli anni ‘40. All’epoca si temeva anche un’occupazione tedesca del Vaticano. Dal settembre 1943 al giugno 1944 le truppe tedesche occuparono Roma, ma risparmiarono il Vaticano.

– Nota: l’archivio sul Papa della Seconda Guerra Mondiale è aperto dal 2 marzo 2020.









 
novembre 2023
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