Vaticano: una lettera di Francesco attacca

il Cammino sinodale tedesco

Articolo della Fraternità San Pio X






Martedì 21 novembre 2023, Die Welt ha pubblicato una lettera di Francesco datata 10 novembre, in risposta a una lettera di quattro cattoliche tedesche inviata al Papa quattro giorni prima. Questa lettera del Papa usa parole piuttosto forti contro il Cammino sinodale tedesco.


Lo sfondo della lettera delle quattro donne


Le quattro firmatarie della lettera al Papa non sono del tutto sconosciute. Si sono distinte all’inizio dell’anno rinunciando ostentatamente al Cammino sinodale. Ne fanno parte come delegate dal 2019, nominati dalla Conferenza Episcopale Tedesca (DBK).

In una lettera aperta pubblicata su Die Welt il 21 febbraio 2023, Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, Marianne Schlosser, Dorothea Schmidt e Katharina Westerhorstmann hanno spiegato i motivi della loro partenza. Il primo è stato la messa in discussione all’interno del Cammino sinodale delle “dottrine e convinzioni fondamentali”. Esse quindi “non potevano più seguire questa strada che allontana sempre più la Chiesa tedesca dalla Chiesa universale”.

Rifiutandosi di partecipare alla V Assemblea, tenutasi dal 9 all’11 marzo, hanno spiegato inoltre che partecipare a un processo “in cui sono stati ignorati i ripetuti interventi e chiarimenti delle autorità vaticane e dello stesso Papa” significherebbe per loro assumersi la corresponsabilità dell’isolamento della Chiesa tedesca dalla Chiesa universale.

Come terzo motivo, lamentano che “non sono stati presi in considerazione seri argomenti a favore della dottrina ecclesiastica attualmente vigente”. Hanno inoltre contestato il rigetto della richiesta di “voto segreto durante l’ultima assemblea sinodale” e “la pubblicazione su Internet dei risultati del voto nominale”.

Infine l’ultima motivazione rilevava “che l’ultima lettera da Roma, datata 16 gennaio 2023, firmata dal cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e dai cardinali Luis Ladaria e Marc Ouellet, non è stata ancora inviata ai membri dell’Assemblea sinodale né portata alla loro attenzione”.

L’aspetto particolarmente grave di tale omissione sta nel fatto che tale lettera “espressamente approvata dal Papa stesso e quindi giuridicamente vincolante”, mirava ad un obiettivo centrale del Cammino sinodale: la creazione di consigli sinodali (a livello nazionale, diocesano e parrocchiale ), creazione per la quale il Cammino sinodale non ha competenza.

Nonostante ciò, all’ordine del giorno della V Assemblea è rimasta l’istituzione di un Comitato sinodale, “il cui scopo dichiarato non è altro che la costituzione del Consiglio sinodale”. Le firmatarie si sono quindi chieste “se le affermazioni della presidenza del Cammino sinodale, secondo la quale rimarremo nell’ordine della Chiesa cattolica universale e rispetteremo il diritto canonico” siano attendibili.


Le protagoniste del Cammino sinodale proseguono sul loro slancio 

Nonostante gli avvertimenti romani, i vescovi tedeschi e i loro alleati nel Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK) hanno continuato il loro programma e hanno fondato, il 10 novembre, il Comitato sinodale previsto dall’ultima Assemblea sinodale del marzo 2023. Questo Comitato deve attuare le misure votate e preparare la formazione dei Consigli sinodali rifiutati da Roma.

È in questo contesto che le quattro donne scrivono a Papa Francesco. Non si conosce il contenuto di questa lettera, ma il suo contenuto si percepisce leggendo la risposta del Papa: parla della preoccupazione di vedere la DBK e lo ZdK muoversi imperturbabili verso l’obiettivo che si sono prefissati, senza tener conto di alcun commento.

Il sito katholisch.de precisa che le quattro autrici non hanno voluto pubblicare questa lettera scritta al Papa. Ma Francesco avrebbe dato il suo consenso scritto alla pubblicazione della propria lettera.


La risposta di Papa Francesco

Notando le apprensioni delle sue corrispondenti, il Sommo Pontefice afferma di condividere “questa preoccupazione per le numerose misure concrete adottate nel frattempo, con le quali ampie parti di questa Chiesa locale rischiano di allontanarsi sempre più dal cammino comune della Chiesa universale”.

Si tratta “della costituzione del comitato sinodale che deve preparare l’istituzione di un organismo consultivo e decisionale che, come delineato nel testo della corrispondente decisione, non è compatibile con la struttura sacramentale della Chiesa e la cui creazione è stata vietata dalla Santa Sede con lettera del 16 gennaio 2023, da me approvata in forma specifica” – che normalmente significa definitivamente e senza appello.

Il Papa prosegue dicendo che non bisogna “cercare la ‘salvezza’ in istanze sempre nuove e affrontare sempre gli stessi temi con un certo egocentrismo”, ma invita “alla preghiera, alla penitenza e all’adorazione”, oltre che ad aprirsi e ad uscire “per incontrare i nostri fratelli e sorelle, in particolare quelli che troviamo sulla soglia delle nostre chiese, nelle strade, nelle carceri, negli ospedali, nelle piazze e nelle città”, secondo la sua Lettera al popolo di Dio che è in cammino in Germania.


Quale sarà il risultato di questo avvertimento?

Non c’è alcun dubbio: sarà zero per i membri attivi del Cammino sinodale, DBK e ZdK. Questa lettera non è indirizzata a loro, ma a quattro persone che gli sono diventate estranee. Non pretende nulla, esprime solo preoccupazione e ricorda un divieto che in quasi un anno finora non ha dato i suoi frutti, anzi.

Purtroppo bisogna constatare che questo è il modo di fare di Francesco, sempre molto politico. Sa dire a tutti quello che vogliono sentirsi dire, pur mantenendo la propria posizione. Ci vorrebbe molto di più per fermare il treno del Cammino sinodale. Del resto, il Papa lo vuole? Se ne potrebbe dubitare.

Per fare un esempio concreto: la questione della benedizione delle coppie omosessuali che è ufficialmente praticata in Germania, con l’approvazione del vescovo locale in più luoghi, o anche nel Belgio fiammingo con testi ratificati dai vescovi. E Mons. Johan Bonny, vescovo di Anversa, ha affermato più volte di averlo riferito al Papa e che non lo aveva dissuaso.

La risposta di Papa Francesco al secondo dubium dei cinque cardinali, sulla benedizione delle coppie irregolari, ha detto con discrezione che tali benedizioni sono possibili secondo la “prudenza pastorale”, ma non devono “diventare necessariamente una norma”.

Al che il cardinale Joseph Zen, uno dei firmatari, ha risposto: “Quanto al fatto che Francesco non voglia una regola precisa per queste benedizioni, ciò è pastoralmente insostenibile. Come può la Chiesa, in un ambito così importante, lasciare le persone senza regole chiare e fidarsi del discernimento individuale?”

Il Cammino sinodale continuerà quindi ad avanzare, poiché non verrà fermato dall’unica autorità capace di farlo. C’è da chiedersi addirittura se questo non serva alla politica del Papa: prendere un eccesso che spaventa, per far andare il suo stesso Sinodo sulla strada da lui tracciata. Ma in questo modo non c’è dubbio che le perdite in Germania saranno irreparabili.









 
novembre 2023
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