Una benedizione

per il rilassamento dei costumi
 
di Padre João Batista de A. Prado Ferraz Costa


Pubblicato sul sito della parrocchia dell'Autore:
Cappella Santa Maria delle Vittorie, Anápolis, Brasile
dove si celebra secondo il Rito tradizionale

L'immagine è nostra







Sono incalcolabili le conseguenze negative della recente Dichiarazione del Vaticano Fiducia supplicans, che autorizza la benedizione delle coppie omosessuali e delle coppie risposate in situazione irregolare davanti alla legge di Dio e della Chiesa.
Fiducia supplicans ha solo favorito il rilassamento dei costumi, l’aumento della corruzione dottrinale e la confusione tra i cattolici. Rappresenta una grave imprudenza pastorale, frutto delle deviazioni dottrinali del Vaticano II.

Devo dire che le distinzioni, le regole e le condizioni stabilite dalla Dichiarazione Fiducia supplicans emanata dal Dicastero per la Dottrina della Fede e firmata da Papa Francesco non mi hanno convinto della liceità e dell’opportunità di tale benedizione. Infatti, non c’è alcun punto del documento che stabilisse che la benedizione non può essere impartita durante la celebrazione di un matrimonio civile per non causare scandalo e confusione tra i fedeli.
In realtà, Papa Francesco ha già approvato e benedetto le unioni civili omosessuali quando ha più volte dichiarato di appoggiare la proposta che lo Stato faccia una legge che garantisca il diritto degli omosessuali ad avere le loro unioni tutelate dall’ordinamento giuridico.

Inoltre, la nota firmata qualche anno fa dal cardinale Ladaria, allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, in cui si diceva che non era possibile benedire le unioni omosessuali perché le benedizioni sono ordinate all’amministrazione dei sacramenti e alla vita di grazia e le unioni omosessuali non sono matrimoni sacramentali, riconosceva che le unioni omosessuali hanno degli elementi positivi.

Per me è chiaro che la Dichiarazione Fiducia supplicans è un altro frutto marcio del Vaticano II, derivante dalla dottrina modernista della Gaudium et spes, che non riafferma la dottrina tradizionale sulla gerarchia dei fini del matrimonio. Se non ci fosse questa gerarchia di fini, le unioni omosessuali potrebbero almeno essere tollerate, o addirittura si potrebbero vedere in esse elementi positivi, perché in qualche modo realizzano il fine dell’aiuto reciproco, messo sullo stesso piano del fine primario del bene della prole.

Mi dispiace molto per i genitori cattolici che vivono il dramma di avere un figlio o una figlia omosessuali che vivono una relazione sodomitica e cercano di convincerli a lasciare la loro vita di peccato. Quali argomenti possono dare ai loro figli quando il Vaticano dice che possono chiedere al loro parroco una benedizione per la loro unione?

Ho anche riflettuto molto sulla luce che l’Antico Testamento getta sull’agonia della Chiesa di oggi. Come sappiamo, la sinagoga dell’Antico Testamento è una figura della Chiesa cattolica. La sinagoga, allora depositaria della Rivelazione divina, doveva godere di un’assistenza speciale dal Cielo per garantire l’integrità della fede, doveva godere di una certa infallibilità per evitare il sincretismo con le religioni pagane che circondavano il popolo di Dio.
Tuttavia, quanti sacerdoti nell’Antico Testamento furono prevaricatori e condussero il popolo d’Israele all’apostasia, a cominciare dal sacerdote Aronne che fece adorare il vitello d’oro, e più tardi, al tempo dei Maccabei, quando il paganesimo si impadronì del tempio di Gerusalemme, che a quel tempo era il Vaticano, quale assistenza dal cielo ci fu perché la vera religione non perisse?
Tutto questo mi ha fatto pensare che dobbiamo riconsiderare molto di ciò che i teologi hanno detto sull’infallibilità del Papa, in modo da comprendere meglio l’indefettibilità della Chiesa e non cadere nell’errore del sedevacantismo, che mette la Chiesa in un vicolo cieco.

L’assistenza dello Spirito Santo promessa al successore di Pietro è così misteriosa che nessuna spiegazione dei teologi mi soddisfa più. Mi sembra simile all’assistenza che Dio diede alla sinagoga per preservare la Rivelazione divina. L’infallibilità pontificia deve essere fortemente limitata, cosa che lo stesso Pio IX si assunse l’onere di fare quando scrisse ai vescovi della Germania per istruirli sulla risposta da dare a Bismarck che accusava il Papa di aver preteso di essere un dio in terra peggiore di tutti i tiranni dell’antichità.

Leggendo il De romano pontifice di san Roberto Bellarmino, che cerca di confutare le accuse dei protestanti contro gli errori dei papi del passato, sono giunto alla conclusione che in realtà lo Spirito Santo non esenta completamente il Papa dal commettere errori contro la fede. Ad esempio, il caso di Papa Stefano VII, che ordinò il riordino dei sacerdoti e dei vescovi ordinati e consacrati dal suo predecessore Papa Formoso.
I protestanti sostenevano che il Papa aveva agito contro la dottrina della Chiesa. San Roberto Bellarmino cercò di spiegare l’errore di Stefano VII dicendo che non aveva negato la dottrina della Chiesa, ma aveva agito in modo sbagliato per odio verso il suo predecessore Formoso, che era suo nemico.
Ma il fatto è che lo Spirito Santo non aveva garantito un’assistenza sufficiente per impedire a Stefano di offendere la dottrina della Chiesa. Allo stesso modo oggi lo Spirito Santo non garantisce a Francesco un’assistenza sufficiente per evitare che, mosso dalla sua simpatia per l’ideologia dei diritti umani e dell’ambientalismo, favorisca l’agenda LGTB e promuova il culto della pachamama.


Per concludere queste considerazioni desidero dire tre cose:

1. Esorto i genitori cattolici a rimanere vigili nell’educazione dei loro figli. Mettano in risalto l’importanza del Decalogo, in particolare del 4° e del 6° Comandamento, per la formazione del carattere dei loro figli.

2. Ai sacerdoti che possono essere obbligati dai loro vescovi a dare la benedizione stabilita dalla Fiducia supplicans : date la benedizione dell’incenso: Ab illo benedicaris in cujus honore cremaberis. Mons. Pestana mi ha detto che a volte si sentiva di dare la benedizione dell’incenso a certe persone che venivano da lui.

3. Quanto a Papa Francesco, mi sembra proprio che si sia comportato come il sacerdote Aronne, per cui applico al suo caso ciò che Sant’Ambrogio disse a proposito del comportamento di Aronne nell’episodio dell’adorazione del vitello d’oro: non possiamo né scusare il sacerdote, né osare condannarlo. “Neque excusare tantum sacerdotem possumos, neque condemnare audemus”. 
Non sono un sedevacantista. Aspetto i tempi di Dio.

Regina delle Vittorie, vincitrice di tutte le eresie, prega per noi.

Anápolis, 19 dicembre 2023.








dicembre 2023
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