DEPORRE BERGOGLIO ?

DAL “PRIMATO ROMANO” ALLA “CHIESA SOTTOSOPRA”

Parte prima


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LO “TSUNAMI BERGOGLIO”, OSSIA LA “CHIESA SOTTOSOPRA”

È fuor di ogni ragionevole dubbio che Bergoglio sia un “Pastore abusivo”; anzi, addirittura, un “contro-pastore”.

Mi sembra, tuttavia, che l’evidenza della malvagità dottrinale e pastorale di Bergoglio lo renda meno pericoloso di Benedetto XVI, che era un “lupo nascosto e travestito da Pastore”
Come insegna Sant’Ignazio da Loyola nelle Regole sugli scrupoli dei suoi Esercizi Spirituali (n. 313 -336).  

Infatti, Ratzinger (mascherato da candida “nonna”), poté facilmente rispondere - a ogni “Pinocchio/conservatore”, che si era avvicinato incautamente a lui, per chiedergli a cosa gli servisse la sua grande bocca/conciliare - : “È per mangiarti meglio!” …

Così, Benedetto XVI ha potuto ingannare tanti fedeli, sacerdoti e Vescovi conservatori, con le sue sembianze di candida “nonnina”, e qualcuno l’ha pure “divorato”, riportandolo nell’alveo del Vaticano II, naturalmente “alla luce della Tradizione”.

Invece, Bergoglio si presenta, schiettamente e apertamente, con la faccia di vero lupo, senza nessuna “maschera di bellezza/buonista”, pronto a divorare, colui, che lupo non è.
Perciò, in un certo senso è meno peggiore la situazione sub Bergoglio, quam sub Ratzinger

Infatti, il “ciclone Bergoglio”, trasformatosi pian piano in uno tsunami, ha suscitato una forte reazione da parte dei fedeli, sin dalla chiusura delle chiese durante la fanta/pandemia; in più con l’idolo Pachamama intronizzato a San Pietro; poi, con l’ordine della distribuzione dell’Eucarestia obbligatoriamente nelle mani; inoltre, con la sospensione dell’amministrazione dei sacramenti (anche della confessione e dell’estrema unzione). Infine, l’elogio dell’orgoglio transessuale (1), ricevuto con tanto di trans/interviste concesse su trans/torpedoni, in Vaticano a pranzo con Francesco “uno di noi” e, dulcis in fundo, la benedizione, da parte di un sacerdote, delle nozze omosessuali con acqua arcobaleno (20 dicembre 2023 (2)); ebbene, questi sono stati dei fatti, evidenti a tutti, ripugnanti alla sana ragione, che si mostrano e non si dimostrano e che hanno fatto aprire gli occhi anche ai fedeli più ingenui e meno accorti. Non così avveniva con Ratzinger e con Woytjla.

Cerchiamo, ora, di vedere come la Seconda Scolastica - che dovette fronteggiare il Luteranesimo ecclesiologico e politico, errori che non sussistevano ancora all’epoca di San Tommaso d’Aquino - abbia confutato gli errori protestanti in materia di teologia ecclesiologica e di filosofia politica. 


IL RATTOPPO (RATZINGERISMO)
È PEGGIORE DEL BUCO (BERGOGLIO)



Secondo la sana teologia tradizionale la Chiesa è monarchico/gerarchica, apostolica e romana (3); invece Bergoglio la vorrebbe rendere una “piramide rovesciata”, magari illuminata a colori “arcobaleno”.

Tuttavia questo deliramento che ottenebra le menti non è iniziato con Francesco, ma già con Giovanni XXIII che volle aprire “una finestra sul mondo” e indisse il Concilio Vaticano II.

Voler restaurare la Chiesa, “dichiarando che”, e, “agendo come se” Bergoglio non sia Papa, non significa risolvere il problema; anzi, lo si rende ancora più intricato. Infatti, ciò equivarrebbe a dar nascita a una specie di «Ratz/berg» che supererebbe senza il minimo dubbio il solo «Berg», essendo la somma di due cognomi talmudici: «Ratz (4)» + «Berg (5)» .


COSA INSEGNA LA TEOLOGIA SCOLASTICA SU QUESTO TEMA?

A)    CARDINAL TOMMASO DE VIO


Secondo il cardinal TOMMASO DE VIO, detto il CAJETANUS (1468-1533), il Concilio senza il Papa rappresenterebbe solo le pecore senza il pastore.

Invece, Pietro è stato istituito da Cristo unico Pastore al quale è affidato l’unico ovile che è la Chiesa (CAJETANUS, Tractatus de Comparatione Auctoritatis Papae et Concilii, Roma, 12-X-1511, ediz. Pollet, Roma, Collegio Angelicum, 1936, cap. VII, p. 49, n. 85).

La Chiesa (l’Episcopato), quindi, non è al disopra del Papa (come vorrebbe il “deliramento bergogliano” della “Chiesa sottosopra” o della “Piramide rovesciata”, espresso nel “Sinodo della Sinodalità”, dell’autunno 2023), ma essa, come Gesù ha stabilito, è sotto il Papa come l’ovile e il gregge sono sotto il pastore.

Se, il Concilio, i Vescovi, i Chierici e i fedeli, invece, pretendessero di essere non gregge ma Pastore, almeno de facto, non sarebbero il Pastore scelto da Cristo, che è Pietro; ma, un pastore “abusivo” o un “lupo travestito da pastore” (CAJETANUS, Tractatus de Comparatione, cit., cap. VII, p. 49, n. 86).

B)    PADRE DOMINGO BAÑEZ

L’eminente teologo domenicano DOMINGO BAÑEZ (1528-1604), commentando la Somma Teologica dell’Aquinate (In IIam-IIae, q. 1, a. 10) e riprendendo l’ipotesi del suo confratello il cardinal Tommaso de Vio da Gaeta (De comparatione auctoritatis Papae et Concilii, Roma, Angelicum, 1936, ed. a cura di Vincent Pollet, cc. 18-19), spiega che, se, per pura ipotesi investigativa, il Papa cadesse in eresia, resterebbe Papa. Infatti, la mancanza della grazia santificante e della virtù soprannaturale di fede lo separerebbe dall’anima della Chiesa; ma, la Giurisdizione visibile del Pontefice romano non ne verrebbe scalfita poiché essa riguarda il governo visibile della Chiesa, che è una Società visibile e non può essere privata dell’autorità visibile che la governa a motivo della mancanza di grazia o di fede, che sono abiti soprannaturali invisibili.

Quindi, secondo il Bañez (e il Gaetano, alla scuola di S. Tommaso (6)) il Papa (ipoteticamente) eretico non sarebbe membro vivo della Chiesa per mancanza di grazia e per errore contro la fede, ma ne sarebbe Capo visibile in atto quanto al governo o alla Giurisdizione:

“Il Papa non è Capo della Chiesa in ragione della santità o della fede perché non è così che può governare i membri della Chiesa, ma è Capo di essa in ragione dell’ufficio ministeriale, che lo rende atto a dirigere e governare la Chiesa mediante il governo esterno e visibile tramite la Gerarchia ecclesiastica, che è visibile  e palpabile. Quindi, secondo l’influsso spirituale della grazia e della fede non è membro vivo della Chiesa di Cristo, se non le ha; invece secondo il potere di governare e dirigere la Chiesa ne è il Capo visibile in atto” (In IIam-IIae, q. 1, a. 10, Venezia, 1587, coll. 194-196).


C)    PADRE CHARLES-RENE’ BILLUART

 Il BILLUART (1685-1757) nel suo De Incarnatione (dissert. IX, a. II, § 2, obiez. 2) riprende la tesi del Bañez, e, insegna che “il capo governa, mentre il membro riceve la vita della grazia. Quindi, se il Papa cadesse in eresia, manterrebbe ancora la Giurisdizione con la quale governerebbe la Chiesa, ma non riceverebbe più l’influsso della grazia santificante e della fede da Cristo Capo invisibile della Chiesa e dunque non sarebbe membro di Cristo e della Chiesa.
Ora, in un corpo fisico chi non è membro fisico non può esserne capo fisico, ma in un corpo morale o in una società la testa morale può sussistere senza essere membro morale di essa. Infatti, un corpo fisico senza vita non sussiste e un capo fisico morto non governa il corpo fisico; mentre il capo morale di una società o corpo morale, lo governa anche senza la vita spirituale o la fede” (cfr. CH.-R. BILLUART, Cursus theologiae, III pars, Venezia, 1787, pp. 66; II-II pars, Brescia, 1838, pp. 33-34, 123 e 125).


GLI ERRORI E I RIMEDI

L’ORRORE DELLA FILOSOFIA MODERNA

Al punto in cui ci troviamo (Bergoglieitas), dobbiamo cooperare, pur con tutti i nostri limiti e deficienze, con l’onnipotenza divina, che sola può porre rimedio a uno sfacelo talmente profondo e universale;

1°) lottando, contro la Sovversione a) nelle sue forze visibili: materialismo, antropolatria, mercantilismo crematistico, democraticismo, plutocrazia, progressismo, comunismo, anarchismo; b) e nelle sue forze nascoste: massoneria, esoterismo, giudaismo talmudico, modernismo (7) , occultismo, satanismo;

2°) proponendo, inoltre, un ideale positivo di restaurazione dell’ordine tradizionale. Esso è la civiltà greco/romana, perfezionata dalla Patristica e Scolastica, informata dalla spiritualità cattolica. “La civiltà tradizionale non è da inventare, ma da restaurare incessantemente contro gli assalti dell’empietà moderna e contemporanea” (SAN PIO X, Notre charge apostolique, 1910).

O ritorneremo alla pura Tradizione (8) cattolica o scompariremo inghiottiti dal nulla del caos nichilistico contemporaneo, tertium non datur!

Attenzione! Se rifiutiamo di ritornare al reale, alla sana ragione e alla retta ‘Dottrina sociale’ (9), illudendoci della bontà del Concilio Vaticano II e di Benedetto XVI che lo legge alla luce della Tradizione, la quale invece lo condanna; continuiamo a correre verso il baratro che si è aperto sotto i nostri piedi in maniera chiara ed evidente a tutti, specialmente a partire dal 1968.

Il Sessantotto ha preso il potere globale nell’universo col ‘Nuovo Ordine Mondiale’ (1991/2001: Guerra Iraq/Due Torri Gemelle), le cui manifestazioni recenti sono la crisi economico/finanziaria e quella delle guerre in Africa mediterranea, in Medio Oriente e nel Vicino Oriente, in Ucraina e Russia e infine nel “Lager di Gaza”, la vera Shoah del XXI secolo, che potrebbero avere conseguenze inimmaginabili e umanamente irreparabili.

La modernità, che si proponeva di divinizzare l’Io e renderlo Assoluto, è poi sfociata nell’effetto opposto: la post-modernità nichilistica, che si prefiggeva la distruzione della ragione, della morale e dell’essere stesso.

Essa ha avuto il suo exploit con la ‘Scuola di Francoforte’ (MARCUSE e ADORNO) e lo ‘Strutturalismo francese’ (LÉVY-STRAUSS, SARTRE, RICOEUR) negli anni Sessanta e oggi (2011/2023) sta raggiungendo, con la “Shoah di Gaza 2023”, il suo avveramento terminale col pericolo di una guerra nucleare dai risultati apocalittici.

Mi sembra che il genocidio che stanno subendo i Palestinesi dal 1948 (per circa 75 anni) sia in un certo senso peggiore di quello che subirono - per circa tre anni - gli Israeliti (dal 1942 al 1945) che erano rimasti in Europa dopo il 1935/42. Paul Rassinier (torturato dalla Gestapo e reso invalido al 90% perché membro della Resistenza francese antigermanica) ha scritto che nel 1935/38 in Europa si trovavano circa 10 milioni di Ebrei; ma, con l’ascesa del nazionalsocialismo (1935/1939), circa 5 milioni d’Israeliti lasciarono il “Vecchio Continente” per rifugiarsi nelle Americhe o nell’Urss. Perciò, la cifra dei soli 4 milioni di Ebrei rimasti vivi in Europa dopo il 1945, significherebbe che sono stati uccisi nei campi di lavoro (per stenti, fame, tifo, freddo, lavoro duro e forzato, percosse …) circa 1 milione d’Israeliti, il che non toglie nulla alla gravità dell’uccisione d’innocenti.

Fine parte prima

NOTE

1 -  D’ora in poi la fumata dell’elezione del Pontefice non sarà più bianca o nera ma arcobaleno …
2 -  Non c’è elemento del Deposito Rivelato che non sia stato deturpato da Bergoglio: quello dogmatico, con l’idolatria del Pachamama; e, quello morale con l’orgoglio di Bergoglio filo/transessualista.
3 -  Cfr. UGO LATTANZI, Il Primato romano, Brescia, Morcelliana, 1961.
4 -   “Raz” è un nome israelitico che significa “segreto”. Cfr. C. MEZRHALI, Les noms de famille juif, Paris, Editions A. Juif Press, 2001, p. 197.
5 -  “Berg” significa “pastore”, ut supra, p. 26.
6III Sent., d. 25, q. 1, a. 2, ad 5; S. Th., II-II, q. 14, a. 2, arg. 4;  II-II, q. 1, a. 10; II-II, q. 10, a. 5, ad 3; II-II, q. 1, a. 7, arg. 2; II-II, q. 2, a. 6, ad 3;  II-II, q. 1, a. 9, sed contra.
7 - Il modernismo è stato definito da San Pio X “una setta segreta/ foedus clandestinum” (motu proprio Sacrorum antistitum, 1° settembre 1910).
8 -  Attenzione al termine “Tradizionalismo”, che è ambivalente; infatti, può significare l’attaccamento alla Tradizione apostolica, ma anche la corrente filosofica, condannata dalla Chiesa, che riteneva la ragione totalmente incapace di conoscere la realtà e, quindi, la verità; perciò, l’unica soluzione del problema gnoseologico sarebbe stata la Tradizione (di qui il nome “Tradizionalismo filosofico”) e la Fede (“Fideismo filosofico”). Meglio, perciò, usare un neologismo come “Tradizionalità”.
9 - E. WELTY, Catechismo sociale, Chieti, Paoline, 1967, 3 voll.










 
dicembre 2023
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