Israeliani urinano sui cadaveri dei Palestinesi


di Redazione




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Siamo all’inizio del nuovo anno e ci dispiace pubblicare una notizia così disgustosa; ma quello che sta accadendo a Gaza è tale che è bene che certe cose si sappiano.

Non v’è dubbio che la sorte dei Palestinesi in generale è davvero inaccettabile, a dir poco.
I Palestinesi sono, è bene ricordarlo, gli abitanti della zona medio-orientale compresa tra il mar Mediterraneo, il fiume Giordano e il Mar Morto, che si estende a Sud fino al Mar Rosso e a Ovest confina con l’Egitto.

Duemila anni fa la Palestina era abitata da Ebrei e tale rimase fino al VII secolo A. C., quando ebbe inizio la dispersione, la cosiddetta diaspora. Dopo alterne vicende gli Ebrei, a partire dal 70 e dal 135 D. C., in seguito all’azione dei Romani, che distrussero perfino il Tempio di Gerusalemme, si dispersero ulteriormente. Nel IV secolo D. C. andarono ad abitare in altre parti del Medio Oriente, in Spagna, Francia, America, Cina, India. La diaspora finì col dividere gli Ebrei perfino nei costumi, al punto che si giunse alla suddivisione tra Ebrei Aschenaziti e Sefarditi. Tuttavia, un numero molto limitato di Ebrei continuò a vivere in Palestina, dove nel corso degli anni costituì dal 10% al 20% della popolazione residente, divenuta nel frattempo di religione musulmana, con una minoranza che mantenne la religione cristiana.
A partire dagli anni 1930, con la nascita del movimento sionista, molti Ebrei della diaspora incominciarono a ritornare in Palestina, ma non avendo dei possedimenti propri incominciarono ad occupare le terre abitate dai residenti, attivando una sorta di persecuzione e di espulsione di questi ultimi. Di fatto, i residenti, da molti secoli Palestinesi, dovettero lasciare la Palestina agli Ebrei sopraggiunti. La situazione precipitò dopo la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale gli Ebrei che si erano stabiliti in Europa subirono la persecuzione antiebraica e la conseguente espulsione.
Il fenomeno dell’occupazione delle terre dei Palestinesi si intensificò con l’arrivo di sempre nuovi Ebrei, fino alla costituzione di un nuovo Stato ebraico. Di fatto, i Palestinesi da maggioranza diventarono minoranza e dovettero abbandonare con la forza le loro terre, occupate via via dagli Ebrei che arrivavano.
Da parte delle nazioni occidentali si tentò di costituire due Stati separati: uno ebraico e uno palestinese, ma la mentalità ebraica rifiutò questa soluzione, pretendendo di occupare tutto il territorio in nome della loro antica situazione risalente a diversi secoli addietro: dopo duemila anni, pretesero di occupare tutta la Palestina come se si trattasse della Terra Promessa a Mosé; e si disposero ad usare lo stesso comportamento di allora, eliminando la popolazione residente; solo che questa volta non c’era più la volontà di Dio a guidarli, ma solo la loro volontà, ormai lontana dalla realtà di allora, ridotta ad essere senza culto e senza legami con Dio, se non nella loro convinzione mondana.
Molti Palestinesi vennero uccisi e tantissimi altri furono costretti a trasferirsi in Giordania, in Siria e nella striscia di terra a ridosso del mare Mediterraneo che va dall’attuale Stato di Israele all’Egitto, che prese il nome di Gaza dalla città lì esistente, dove in un territorio largo circa 12 kilometri e lungo circa 40 kilometri, si raccolsero più di due milioni di Palestinesi a maggioranza musulmani con una minoranza cristiana.

Come è facile immaginare, i Palestinesi cacciati dalle loro terre hanno portato con loro e hanno trasferirono ai loro figli l’esperienza vissuta ad opera degli Ebrei: la confisca delle loro terre e l’esilio forzato. Da parte loro, gli Ebrei continuano a perseguire il progetto della costituzione di uno Stato che va dalla Giordania e dalla Siria all’Egitto, che implica l’eliminazione di tutti i Palestinesi. La disposizione interiore degli Ebrei li porta a considerare i Palestinesi come persone non grate e di seconda categoria, alle quali si può e si deve infliggere qualunque tipo di trattamento.
Non ci addentriamo nella logica politica e religiosa che anima gli Ebrei, cosa che comporterebbe una disamina troppo lunga, ci limitiamo a presentare un esempio di tale logica, che è più indicativo di qualunque disamina: si tratta di un video messo in circolazione dagli stessi Ebrei, in cui si vedono alcuni di loro che urinano sui cadaveri dei Palestinesi che hanno ucciso.

E’ tutto dire!









 
gennaio 2024
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