Tutto passa, Cristo resta



di Elia



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Prendi il Bambino e sua Madre e va’ in terra d’Israele; sono morti infatti coloro che insidiavano la vita del bambino (Mt 2, 20).


Tout finit par passer, risponde un sacerdote della Città Eterna ad una giovane mamma francese che sta visitando una chiesa con la sua famigliola e gli ha espresso il proprio sgomento rispetto a quanto sta accadendo in casa cattolica.
La Domenica successiva, come un inaspettato raggio di sole, il testo del Communio riporta il comando che l’Angelo impartisce a san Giuseppe esiliato in Egitto: Tolle Puerum et Matrem eius, et vade in terram Israël: defuncti sunt enim qui quaerebant animam Pueri.
L’Evangelista, curiosamente, usa il plurale nell’enunciare il soggetto della minaccia, subito dopo aver riferito, nel versetto precedente, la morte del solo Erode. Oltre all’abusivo tiranno roso dalla paura di esser detronizzato, la nascita del Messia aveva turbato tutta la capitale (cf. Mt 2, 3) e anche sacerdoti e scribi, evidentemente, avevano pensato di sbarazzarsi dell’importuno.

A cominciare dal sinedrio, molti avrebbero in seguito cercato di eliminare il Figlio di Dio, fino ad oggi. Visto che persecutori ed eretici di ogni risma, in duemila anni, non ci sono riusciti, il diavolo ha affinato le sue armi ed è riuscito a introdursi nella Cittadella, mediante i suoi cultori, allo scopo di corrompere tutto il Corpo a livello dottrinale e morale. Sebbene certi personaggi inadeguati abbian preso il controllo del centro nevralgico, tuttavia, la Chiesa non si esaurisce certo in quell’istituzione, la quale è di diritto divino quanto all’essenza, ma di diritto ecclesiastico quanto all’organizzazione. Se rimane valido l’adagio di san Cipriano (Ubi Petrus, ibi Ecclesia), non per questo bisogna pensare che il Papa condensi in sé l’intero Popolo di Dio; un cattivo pontefice, pertanto, non può impedirci affatto di continuare a credere e agire come ci è stato insegnato secondo la dottrina perenne trasmessa dagli Apostoli… anche perché sta per scomparire, come tutti gli altri nemici di Cristo.


La controfigura del vero Gesù

Le persecuzioni violente, fino a quelle del XX secolo, non hanno fatto altro che rinnovare e rafforzare la Chiesa; le eresie manifeste sono sempre state condannate dal Magistero e rigettate dai fedeli. Il Corpo Mistico possiede un sistema immunitario soprannaturale che gli consente di individuare ed espellere i germi nocivi; ecco allora che i servi di Satana hanno escogitato il modo di infettarlo con un agente patogeno presentato come medicina. Non vi viene in mente nulla di analogo, nell’ambito politico ed ecclesiale? Un veleno spacciato per vaccino e forzatamente iniettato a popolazioni intere inebetite dalla propaganda, che le sta decimando silenziosamente, senza che se ne possa parlare…
In fondo è proprio ciò che han fatto alla Chiesa Cattolica sessant’anni fa imponendole una mutazione radicale in tutti gli aspetti della sua vita nell’intento di alterarne, se possibile, la stessa costituzione genetica per mezzo di un preteso rimedio che, in realtà, ha causato una malattia gravissima.
A tal fine non hanno elaborato dottrine palesemente eterodosse, che sarebbero state subito respinte, bensì hanno sostituito il Cristo con una sua controfigura che ne avesse il nome e la sagoma, ma non fosse più lo stesso.
Dando libero corso nelle facoltà teologiche all’esegesi storico-critica, fino allora condannata ed esclusa, han permesso ai biblisti di liquidare anche la Scrittura, oltre alla Tradizione, e di inventarsi ognuno un Gesù storico funzionale alla sua ideologia. Analogo procedimento, seppure in forme diverse, dalle più rozze alle più sofisticate, è stato seguito dai movimenti, i quali, riuscendo a passare addirittura per conservatori e ad imporsi così come soluzione allo svuotamento della fede, hanno in realtà contraffatto tutta la vita cristiana, dalla dottrina alla morale, all’ascetica, alla mistica. In tal modo tanti buoni fedeli si sono illusi di mantenersi saldi nella verità, quando invece stavano inconsapevolmente subendo una manipolazione mentale che l’ha rimpiazzata con qualcos’altro.


L’ultimo baluardo

La strategia dei servi di Satana è lenta e progressiva, attuata sul lungo periodo. Hanno impiegato gli ultimi decenni a spappolare il cervello dei cattolici con uno spiritualismo malato che li disponesse a ingoiare supinamente qualsiasi schifezza.
Dopo più di quarant’anni spesi a commentare e diffondere i falsi messaggi della Gospa, il megafono di Medjugorje rimane impassibile di fronte all’ennesima oscenità vaticana; certo, la salvaguardia di un impero mediatico ha pure il suo peso, ma ciò che rende possibile quella stoica atarassia non sarà forse l’adesione a un colossale inganno, la quale apre le porte a qualunque altra menzogna?
Analogamente, i cattolici (clero e laici) riprogrammati dai vari fondatori non han dato neanche un colpo alla notizia che due uomini o due donne potranno far benedire la loro “unione” in chiesa; l’entità che li dirige, seppure sotto falso nome, li ha predisposti ad avallare tutto come espressione dello spirito, dell’unità, della parola, dell’evento
Bisognerà vedere su quali vetri sapranno arrampicarsi per legittimare la modifica delle parole della Consacrazione, di cui si vocifera da più parti che sarebbe in procinto di esser sancita dall’argentino. Come al solito, si procederà ad avallare una prassi già seguita in modo abusivo anziché sanzionarla, così come avvenuto per la comunione sulla mano. Nei Paesi di lingua tedesca, d’altronde, le Messe invalide si moltiplicano già da decenni grazie alla totale anarchia liturgica ivi vigente e alla probabile intenzione positiva di molti celebranti di non fare, nel pronunciare la forma del sacramento, ciò che fa la Chiesa.
Da un certo punto di vista, anche questo è un male permesso dalla Provvidenza in vista di un bene maggiore: in questa maniera diminuiscono le comunioni sacrileghe e i veri cattolici sono spinti a cercare la Messa tradizionale, nonché a negare ogni appoggio economico ad apostati insigniti solo materialmente di giurisdizione canonica.


Che fare, intanto?

In attesa che muoiano quanti insidiano la vita del Bambino, manteniamo la posizione lasciando che, con la permissione divina, gli avversari stessi erigano uno spartiacque sempre più netto ed evidente, così da spingere gli ultimi indecisi a schierarsi da una parte o dall’altra. Ciò non significa certo che dobbiamo separarci dalla Chiesa gerarchica, visto oltretutto come sta reagendo una significativa parte di essa. Le varie formazioni scismatiche stanno ovviamente approfittando della situazione a proprio vantaggio dilaniando ancor più il martoriato corpo ecclesiale. Sull’onda delle emozioni, il momento è quanto mai propizio per fare nuovi adepti o procedere ad altre ordinazioni episcopali illegittime; le scomuniche, per certa gente, sono medaglie al valore. Non associamoci dunque agli avvoltoi, alle iene e agli sciacalli, ma testimoniamo il nostro amore al Signore con la sofferta fedeltà di chi non scende dalla croce per nessun motivo al mondo.

L’atteggiamento giusto è quello adottato da san Pietro interrogato dal sinedrio dopo la guarigione dello storpio che chiedeva l’elemosina alla porta del Tempio (cf. At 3, 1-10). Egli, pur costituendo la nuova autorità suprema in campo religioso, non contesta l’istituzione ormai decaduta, ma ancora materialmente dotata della giurisdizione, evitando così ogni comportamento rivoluzionario; con ciò non si esime però dal redarguirla in quanto colpevole dell’iniqua uccisione di Gesù, di cui proclama la dignità di Signore e Salvatore (cf. At 4, 8-12; 5, 29-32). Da un lato rifiuta l’obbedienza all’illegittimo divieto di parlare nel nome di Gesù; dall’altro accetta l’ingiusta punizione, alla quale si sarebbe potuto sottrarre con un miracolo (cf. At 4, 18-20; 5, 40-42).
Con il medesimo spirito di fede e di fortezza non cessiamo neanche noi di rallegrarci per le contumelie che riceviamo da ogni parte per il nome di Gesù e continuiamo a portare a tutti il lieto annuncio che Egli è il Cristo.



 
gennaio 2024
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