La Madonna al tempo dell’Anticristo


di Padre Roger-Thomas Calmel


Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine




Affresco dell’Apocalisse, di Augustin Frison-Roche, Cattedrale di Saint-Malo




Io vorrei vivere al tempo dell’Anticristo,
scriveva la piccola Teresa (1) sul suo letto d’agonia.



Non v’è dubbio che la Carmelitana che si è offerta come vittima di olocausto all’amore misericordioso, intercederà soprattutto quando sorgerà l'Anticristo. Non c'è dubbio che ella stia già intercedendo in modo speciale nel nostro tempo, quando i precursori dell’Anticristo sono penetrati nel seno della Chiesa. Nessun dubbio soprattutto che la sua preghiera si leverà in una supplica che è, per così dire, infinitamente più potente: quella della Vergine Madre di Dio. Colei che schiaccia il Drago con la sua Immacolata Concezione e la sua maternità verginale, Colei che è glorificata anche nel suo corpo e che regna in cielo con suo Figlio, domina come sovrana tutti i tempi della nostra storia e in particolare i tempi più terribili per le anime: i tempi della venuta dell’Anticristo o quelli della preparazione di questa venuta da parte dei suoi precursori diabolici.

Maria si manifesta non solo come la Vergine potente e consolatrice nelle ore di angoscia per la città terrena e per la vita corporea; si mostra soprattutto come la Vergine soccorritrice, forte come un esercito schierato in battaglia, nei tempi di devastazione della santa Chiesa e di agonia spirituale dei suoi figli. Ella è Regina per tutta la storia del genere umano, non solo per i tempi dell’angoscia ma anche per i tempi dell’Apocalisse.

Un tempo di angoscia fu quello della Grande Guerra: ecatombe di offensive mal preparate, schiacciamento implacabile sotto un uragano di ferro e di fuoco; la Foresta di Rossignol e il Bois des Caures; il Burrone della Morte e lo Chemin des Dames...
Quanti uomini, allacciate le cinture, se ne andarono con la terribile certezza di perire in questo tornado allucinante, senza mai veder apparire la vittoria; a volte addirittura, ed era la cosa più atroce, un dubbio attraversava le loro menti sul valore dei capi e sulla validità del comando. Ma su un punto non avevano dubbi, su una questione che superava tutte le altre: quella dell’autorità spirituale.
Il cappellano che assisteva questi uomini dediti a servire la patria fino alla morte era assolutamente fermo su tutti gli articoli della fede, e non avrebbe mai pensato di inventare alcuna trasformazione pastorale della Santa Messa; La celebrava con una pietà tanto più profonda, una supplica tanto più ardente perché lui, sacerdote disarmato, e i suoi parrocchiani in armi, potevano essere chiamati in qualsiasi momento a unire il loro sacrificio di poveri peccatori redenti all’unico Sacrificio del Figlio di Dio che toglie i peccati del mondo.
La fedeltà del cappellano era a sua volta sostenuta, tranquillamente, dalla fedeltà dell’autorità gerarchica che custodiva e difendeva la dottrina cristiana e il culto tradizionale; che non esitava a bandire dalla comunione cattolica gli eretici e i traditori.

Sul fronte di battaglia, proprio ora, tra pochi istanti forse, i corpi sarebbero stati schiacciati, fatti a pezzi, in un orrore senza nome: un soffocamento inesorabile, una lenta asfissia sotto una nube di gas; Ma nonostante lo strazio del corpo, l’anima rimarrebbe intatta, la sua serenità inalterata, la sua suprema rettitudine non minacciata, il più nero dei demoni, il demone della suprema menzogna, non farebbe sentire il suo sogghigno, l’anima non sarebbe consegnata all’attacco perfido, vigliaccamente tollerato, degli pseudoprofeti della pseudachiesa; nonostante il tormento del corpo, l’anima volerebbe dal tranquillo ritiro di una fede protetta al luminoso ritiro della visione beatifica in Paradiso.

La Grande Guerra fu un tempo di angoscia. Noi adesso siamo entrati ormai in un tempo apocalittico. Senza dubbio non siamo ancora all’uragano di fuoco che inghiottirà i corpi, ma siamo già all’agonia delle anime, perché l’autorità spirituale non sembra più preoccuparsi di difenderle e sembra aver perso interesse sia per la verità della dottrina sia per l’integrità del culto, perché manifestamente si astiene dal condannare i colpevoli.

Questa agonia delle anime nella santa Chiesa minata dall’interno dai traditori e dagli eretici che non sono ancora stati banditi. (Nel corso della storia vi sono già stati altri tempi apocalittici. Ricordiamoci, per esempio. degli interrogatori di Giovanna d’Arco, privata dei sacramenti dagli uomini della Chiesa, relegata nelle profondità della sua oscura prigione, sotto la sorveglianza di terribili carcerieri).

Ma i tempi apocalittici sono sempre segnati dalle vittorie della grazia. Poiché anche quando le bestie dell’Apocalisse penetrano fin nella città santa e l’espongono agli ultimi pericoli, la Chiesa non cessa di rimanere la Chiesa: la città amata è inespugnabile per il diavolo e i suoi scagnozzi, è la città pura e senza macchia di cui la Madonna è Regina.

E’ Lei, la Regina Immacolata che farà accorciare da Cristo suo Figlio gli anni sinistri dell’Anticristo. Anche e soprattutto in questo periodo, Ella ci otterrà di perseverare e di santificarci. Ella ci conserverà la parte  della legittima autorità spirituale di cui abbiamo assolutamente bisogno.
La sua presenza al Calvario, ferma  ai piedi della Croce ce lo indica infallibilmente.
Ella era ferma ai piedi della Croce di suo Figlio, il Figlio di Dio in persona, per unirsi perfettamente al Suo Sacrificio redentore, per meritare in Lui ogni grazia per i figli adottivi. Ogni grazia: la grazia per affrontare le tentazioni e le tribolazioni che costellano le vite più unite, ma anche la grazia di perseverare, di rialzarsi, di santificarsi nelle prove peggiori; le prove dell’esaurimento del corpo e le prove, ben più nere, dell’agonia dell’anima. I tempi in cui la città carnale cade preda degli invasori e soprattutto i tempi in cui la Chiesa di Gesù Cristo deve resistere all’autodistruzione.
Tenendosi ferma ai piedi della Croce di suo Figlio, la Vergine Madre la cui anima fu lacerata da una spada di dolore, la divina Vergine che fu schiacciata e sopraffatta come nessuna creatura potrà mai esserlo, ci fa capire, senza lasciare spazio a esitazioni, che sarà in grado di sostenere i redenti nelle prove più inaudite, attraverso un’intercessione materna tutta pura e tutta potente.
Ella ci persuade, questa Vergine dolcissima, Regina dei Martiri, che la vittoria è nascosta nella Croce stessa e che si manifesterà; il mattino radioso della risurrezione sorgerà presto per il giorno senza declino della Chiesa trionfante.

Nella Chiesa di Gesù in preda al modernismo fin nei suoi capi, a tutti i livelli della gerarchia, la sofferenza delle anime, il rogo dello scandalo stanno raggiungendo un’intensità schiacciante; questo dramma è senza precedenti; ma la grazia del Figlio di Dio, il Redentore, va più in profondità di questo dramma. E l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, che ottiene ogni grazia, non cessa mai. Nelle anime più avvilite, quelle più vicine a soccombere, la Vergine Maria interviene notte e giorno per sciogliere misteriosamente questo dramma, per spezzare misteriosamente le catene che i demoni immaginavano infrangibili. Solve vincla reis.


Tutti noi che il Signore Gesù Cristo, con un singolare segno d’onore, chiama alla fedeltà in questi nuovi pericoli, in questa forma di lotta di cui non avevamo esperienza, - la lotta contro i precursori dell’Anticristo che si sono infiltrati nella Chiesa, - torniamo al nostro cuore, torniamo alla nostra fede; ricordiamoci che crediamo nella divinità di Gesù, nella maternità divina e nella maternità spirituale di Maria Immacolata.
Intravediamo almeno la pienezza di grazia e di sapienza che è nascosta nel Cuore del Figlio di Dio fatto uomo e che fluisce efficacemente verso tutti coloro che credono; intravediamo anche la pienezza di tenerezza e di intercessione che è il privilegio unico del Cuore Immacolato della Vergine Maria. Ricorriamo alla Madonna come suoi figli, e allora faremo l’ineffabile esperienza che i tempi dell’Anticristo sono i tempi della vittoria: la vittoria della piena Redenzione di Gesù Cristo e della sovrana intercessione di Maria.


NOTA

1 – Esattamente: «Io vorrei che i tormenti (che saranno condivisi dai cristiani al tempo dell’anticristo) mi fossero riservati...». Lettera a suor Marie del Sacro Cuore nei Manoscritti autobiografici.


NOTIZIA




Padre Roger-Thomas Calmel (1914-1975) è stato un domenicano francese, filosofo tomista, che ha dato un immenso contributo alla lotta per la Tradizione cattolica, per mezzo dei suoi scritti e delle sue conferenze. La sua influenza più importante si manifestò presso le suore domenicane insegnanti di Brignoles e di Fanjeaux.








 
gennaio 2024
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