I giovani e la S. Messa tradizionale


 

Pubblichiamo, con un titolo nostro, una lettera inviataci da un lettore a proposito dell'esperienza da lui condotta circa la pratica dell'assistenza alla S. Messa.
Non si tratta di un caso eccezionale, in tanti anni abbiamo visto migliaia di giovani decidersi per la liturgia tradizionale dopo averne fatta l'esperienza, e tuttavia è cosa buona e giusta rinfrescare la memoria a tanti altri giovani che oggi pensano ancora che il Vetus Ordo, in quanto tale, sia solo cosa da “vecchi”.


Sono della classe '73, pertanto sono cresciuto con la Messa Novus Ordo, e come potete immaginare a suon di chitarre, canti pop e liturgie patetiche.
L'anno scorso, su suggerimento di un mio amico appassionato di gregoriano, mi sono avvicinato alla Tradizione.
Dapprima ho cominciato a frequentare S. Matteo a Laigueglia dove nel periodo dei defunti, al mattino, si dice la Messa Vetus Ordo, ma solitamente si dice quella Novus Ordo, ma verso il tabernacolo e sempre in stile gregoriano; per evitare che la liturgia tradizionale sparisca, il parroco che è del '74, quindi è "giovane", con un gesto coraggioso e controcorrente, ha proibito la pastorale giovanile giocandosi i giovani ed attirandosi le critiche dei preti vaticanosecondisti. È stato proprio lui ad insegnarmi che i due riti differiscono anche nella liturgia oltre che nella lingua.
Dopo Laigueglia ho cominciato a frequentare la Chiesa di N.S. di Loreto a Oneglia, dove tutte le domeniche pomeriggio dicono la Messa Vetus Ordo. Nonostante io sia "giovane", la S.Messa Vetus Ordo mi affascina, e da quando la frequento, la Messa N.O. mi sembra solo una squallida festa. In particolare il fatto che col Vetus Ordo il sacerdote celebri verso il Tabernacolo fa sì che io riesca a concentrarmi meglio su quello che succede.
Mi dispiace che i Francescani dell'Immacolata non possono più celebrare la Messa V.O. poiché quelli di S. Bartolomeo la celebravano la Domenica mattina ed il convento dista solo 15 minuti andando in moto, da dove abito.

Spesso nei raduni dei gruppi ecclesiali, è consuetudine che qualche fedele racconti pubblicamente una "testimonianza", se io testimonio la mia scoperta della S. Messa tradizionale, che per me è una cosa nuova, i preti ordinati nel periodo del Concilio sarebbero pronti a deridermi e probabilmente non me lo permetterebbero.
Ad Andora dove abito c'è in particolare una forte ostilità al Motu Proprio del 2007. Ho provato a parlarne, ma ho ricevuto solo picche. In particolare il parroco della Chiesa che fino a poco tempo fa frequentavo regolarmente, quando gli ho parlato della mia esperienza e gli ho dato la "testimonianza", parafrasando il linguaggio della Pastorale giovanile, con aria scocciata mi ha risposto: "è come andare ad un museo".
Credo che fare certe affermazioni sulla Messa V.O. sia blasfemo.


A. D. 2013, festa dell'Assunzione della Santa Vergine Maria

Lettera firmata




agosto 2013

AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI