L’ESOTERISMO CHASSIDICO


di Don Curzio Nitoglia


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Ebrei chassidici


Lo Tzaddik o Chassid / Pio, Zelante, Fervente (plurale: Chassidim) nello Chassidismo venne a indicare la guida spirituale degli Chassidim e l’intermediario o il mediatore tra la Divinità e gli Ebrei, specialmente Chassidici (cfr. GEOFFREY WIGODER – SYLVIE ANNE GOLDBERG – diretto da – Dictionnaire Encyclopédique du Yudaïsme, Parigi, Cerf/Laffont, 1996, p. 596, voce “Lamed–Vav Tsaddiqim” e p. 1032, voce “Tsaddiq”; L. TROISI, Dizionario della Kabbalah, Foggia, Bastogi, 1998, p. 250, voce “Tzaddikim”; v. anche LEA SESTRIERI, La spiritualità ebraica, Roma, Studium, 1987).

Baer Dov mutuò il concetto dello Tzaddik dalla Cabala e specialmente dallo Zohar, secondo cui – unitamente al Talmud – “nella Gerusalemme celeste - ove risiede il Tempio perenne, che scenderà di nuovo a Gerusalemme con la venuta del Messia - si trova un altare ove l’Arcangelo Michele compie i sacrifici e soprattutto offre a Dio, le anime degli Tzaddikim incogniti, le quali sono il cibo della Divinità.

Secondo lo Chassidismo ogni generazione umana, oltre gli Tzaddikim conosciuti, ha 36 Tzaddikkim Incogniti, che non visti da nessuno, svolgono la loro opera di mediazione tra gli Chassidim conosciuti e la Divinità” (L. TROISI, Dizionario della Kabbalah, Foggia, Bastogi, 1998, p. 250, voce “Tzaddikim”).

Questa dottrina era stata elaborata dal Rabbi cabalista Bär Dov di Mesritisch (1710–1772), il successore di Israel Ba ‘al Shem Tov (1700–1760), che fu il fondatore dello Chassidismo dei Lubavich.

Il vero e proprio animatore del movimento Chabad fu Schneor Zalman di Lyady (1745 – 1813), allievo di Baer Dov.

Zalman, era nato a Liozna in Bielorussia. Egli era sia un cabalista che un talmudista e condusse una vita interamente dedicata allo studio delle due discipline: una (la Cabala) più teoretica, filosofica, dogmatica; l’altra (il Talmud) più pratica, morale, precettistica e casuistica. La sua originalità fu anche quella di saper conciliare le due facce (cabalistica e talmudica) del Giudaismo postbiblico.

Nel 1774, vi fu un contrasto anche violento tra gli Chassidim/Chabad (Rabbi Schneor Zalman) e il Gaon di Vilna (il capo dei Mittnaggedim dell’epoca).

Questo contrasto opponeva a) l’anima prevalentemente cabalistica o carismatico/sentimentalistica del Giudaismo, la quale seppe apportare una nuova linfa vitale all’Ebraismo nel XVIII secolo, e, b) quella principalmente talmudica istituzionale del Rabbinato ufficiale, vera e propria continuazione della setta dei Farisei; ossia, i moralisti del tempo di Gesù.


Il Movimento Chabad

Schneor Zalman cercò anche di conciliare il Rabbinismo/talmudista con lo Chassidismo/cabalista, arrivando così alla formulazione del cosiddetto Chassidismo Chabad, esposto nella sua opera Liqqutè Amarim del 1796.

La base della filosofia Chabad consiste nel ritenere l’Ebreo come anello di congiunzione tra il Signore e la creatura

Come si vede il “culto dell’Ebreo” è la sostanza del Giudaismo postbiblico, seguìto a ruota dai goyim che propugnano un Trans/umanesimo con annesso culto dell’uomo a uso dei non/ebrei. 


Rabbi Bär Dov & i “36 Superiori Incogniti”

«Nella Kabbalah lo Tzaddik rappresenta la penultima o nona Sephirah ossia l’emanazione di Dio (En Soft), essa è “l’organo genitale maschile”, ossia il canale attraverso  cui il flusso divino discende sulla terra. Tutte le cose nascoste e segrete sono conosciute dallo Tzaddik; presso gli Chassidim, lo Tzaddik era il Rebbe o il Maestro, che possedeva in sé una parte dell’anima di Mosè. Perciò, egli era aldilà delle critiche dei suoi discepoli.
I suoi poteri spirituali (“Ruach Ha–Kodesh”, ossia lo Spirito divino) erano ritenuti talmente grandi che si pensava egli insegnasse persino a Dio…» (ALAN UNTERMAN, Dizionario di usi e leggende ebraiche, Roma/Bari, Laterza, 1994, p. 300, voce “Tzaddik”).

Inoltre lo «Zaddiq è il fondamento del mondo (bHagigah 12b), che garantisce la sussistenza stessa del mondo. Questa concezione trovò espressione nella dottrina dei “36 Giusti Incogniti”» (JOHANN MAIER – PETER SCHÄFER, Piccola Enciclopedia dell’Ebraismo, Casale Monferrato, Marietti, 1985, p. 652, voce “Zaddiq”).

Infine, «secondo una diffusa tradizione talmudica, in ogni generazione vivono almeno “36 Giusti Nascosti”, che solo per i loro meriti permettono al mondo di continuare a esistere. Questa dottrina ha un ruolo chiave nella teoria popolare cabalistica dei secoli XVI e XVII così come nelle storie chassidiche del XVIII secolo» (Ibidem, p. 620, voce “Trentasei giusti”).

Chi sono, in definitiva, questi “Superiori Incogniti” o “Tzaddikkim Occulti”? La risposta alla luce della fede è semplice: al disopra dell’uomo vi sono solo Dio o gli Angeli buoni. Perciò, restano gli angeli decaduti o cattivi…

Ora «gli Iniziati o i “Sottomessi Cogniti” potrebbero molto probabilmente ricevere effettivamente un “influsso spirituale di origine non umana” tramite la mediazione dei “Superiori Incogniti”. Infatti, questi fenomeni straordinari [preternaturali, la presenza sentita di Satana, ndr] dovuti a ogni forma d’iniziazione esoterica sono il triste privilegio di pochi “Illuminati”.

Essi sono i “Superiori Incogniti”, come li chiamavano Bär Dov e la Setta, e sono agenti diretti di Satana, i suoi strumenti abituali, ed è mediante essi che penetra e influisce nel seno delle Società Segrete e soprattutto della Massoneria che è la “Madre e Maestra” di tutte esse.
Sono i Cavalieri (Kadosh), i Preti (Cohen) o i Monaci (Tzaddik) della Contro–Chiesa o “Sinagoga di Satana” come la chiama San Giovanni nell’Apocalisse (II, 9; III, 9).
La Chiesa di Cristo invece ha i suoi Santi; mentre Satana, la scimmia di Dio, ha i suoi “Grandi Iniziati” – sia i Kadosh o Guerrieri (Evola), sia gli Tzaddik o Monaci (Guénon), ma entrambi derivano dalla medesima Cabala ebraica» (CHARLES NICOLLAUD, L’initiation maçonnique, Paris, Perrin, 1931, p. 145).

Ci si obietterà che tale influsso spirituale potrebbe provenire da un Angelo buono, ma gli Angeli sono i Ministri di Dio; perciò, se agiscono sugli uomini è per condurli a Gesù Cristo e alla sua Chiesa. Ora, la lotta contro la Chiesa è una costante della Sinagoga talmudica, della Massoneria e dell’Esoterismo chassidico.

I “36 Tzaddikkim Incogniti”, che da veri Grandi Capi e Padroni governano il mondo intero, sono lo strumento privilegiato di cui si serve Satana per tentare di rovinare l’opera di Dio.

Sant’Agostino insegna: “Tu hai voluto, benché fossi uomo, farti Dio per poi perire; ma Egli, essendo Dio, volle farsi uomo per ritrovare ciò che s’era perso” (Sermo CLXXXVIII, cap. 3, in PL, tomo XXXVIII, colonna 1004). Qui sta tutta la drammatica e irreconciliabile opposizione tra Dio e Anti/Dio, Chiesa e Contro/Chiesa, tra Filosofia perenne e Cabala spuria.

In breve, l’Esoterismo (chassidico, evoliano o guénoniano) sia di “destra” che di “sinistra” è il contrario del Cristianesimo. Infatti, il primo vuole che l’uomo si faccia “D–Io” da se stesso tramite la Conoscenza iniziatica o Gnosis; mentre il secondo insegna che Dio si è fatto uomo per salvare l’uomo dal Peccato Originale, facendolo partecipare alla sua natura divina in maniera limitata e finita tramite la grazia santificante.









 
Maggio 2024
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