Preghiere islamiche nelle chiese in Francia



Articolo di Don Frédéric Weil, FSSPX



Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X
La Porte Latine





Cattedrale di Coutances, Francia


Domenica 26 maggio 2024, nella Cattedrale di Coutances, nel dipartimento della Manica, in Francia, si è svolto un concerto intitolato «L’uomo armato, una Messa per la pace». Una Messa non molto cattolica, poiché l’opera musicale eseguita contiene l’adhan, la chiamata musulmana alla preghiera, il cui messaggio anti-cristico è chiaro: «Allah è il più grande / Io testimonio che non vi è Dio se non Allah / Io testimonio che Maometto è l’inviato di Allah / Venite alla preghiera / Venite al successo / Allah è il più grande / Non vi è Dio se non Allah».

Tale opera blasfema è stata eseguita, il 22 maggio 2019, anche nella chiesa di San Luigi degli Invalidi, causando un diluvio di giuste proteste.

Si ricordi anche che nella chiesa di Saint-Sulpice a Parigi, durante un grande incontro tra cristiani e musulmani, il 6 febbraio 2022, sono state recitate delle Sure del Corano.

Questi scandali sono immensi, ed ecco che si ripetono. Molti sono giustamente indignati per questi atti gravissimi. Ma si tratta di abusi indipendenti dal concilio Vaticano II? L’esempio non e venuto dall’alto?

In effetti, durante la tristemente celebre riunione interreligiosa di Assisi del 1986, Il Papa Giovanni Paolo II prestò delle chiese ai rappresentanti delle diverse false religioni, perché vi recitassero le loro preghiere. Una chiesa per ogni falso culto. Anche i musulmani ebbero diritto alla loro. Quali preghiere furono recitate allora? Ce lo dice la Documentation catholique (1).

Prima di tutto la Sura 2, 136:
Noi crediamo in Dio, a ciò che ci rivela, a ciò che ha rivelato ad Abramo, a Ismaele, a Giocobbe e alle sue tribù, a ciò che il Signore ha dato a Mosè e a Gesù, a ciò che ha dato ai profeti. Non facciamo distinzione tra loro e siamo sottomessi a Lui.

Qui Gesù è un semplice profeta e non si deve fare differenza fra Lui e gli altri profeti.

Poi è stato il turno della Sura 112, recitata in arabo da tutti i musulmani:
«Dici: Egli è Allah, l’Unico, il solo ad essere implorato per ciò che desideriamo. Egli non ha generato, non è stato generato. Nessuno è uguale a Lui».

Si tratta chiaramente di una professione di fede antitrinitaria che nega la generazione del Figlio dal Padre.

E bisogna arrendersi all’evidenza con dolore: fu Giovanni Paolo II che incoraggiò questa abominazione e che permise ai musulmani di pregare all’interno delle chiese cattoliche (In applicazione del Vaticano II, Paolo VI aveva già permesso nel 1967 che si prestassero delle chiese a dei non cattolici) (2).

Alcuni estratti del seguente documentario (3) lo testimoniano.
Si ascolta il buddista che dice: «Siamo andati ciascuno nella chiesa assegnataci. I Benedettini ci hanno anche permesso che mettessimo una statua di Budda sull’Altare Maggiore, ai piedi della Croce».

L’idolo adorato al di sopra del vero Dio. Il Primo Comandamento di Dio disprezzato…

Alla fine, c’è poco da indignarsi oggi: una chiamata alla preghiera musulmana durante un concerto è ancora poco di fronte a quanto abbiamo già visto e udito prima.


NOTE

1 - DC n° 1929 (anno 1986), pp. 1076–1077.
2 -  Directoire pour l’exécution de ce que le IIe Concile du Vatican a promulgué concernant l’œcuménisme n° 61 «Se i fratelli separati non hanno dei luoghi per celebrare convenientemente e degnamente le loro cerimonie religiose, l’Ordinario del luogo può concedere l’uso di un edificio cattolico, di un cimitero o di un tempio», Documentation catholique n° 1496, col. 1090. Non si parla ancora di prestare l’edificio ad una comunità non cristiana, ma questo esempio mostra già quale era lo spirito
3 – Estratti da « Assise – 27 octobre 1986. une journée de prière pour la paix, Un film de Marie Viloin »






 
Maggio 2024
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