Lo sfacelo nella Chiesa attuale,

visto dal Professore Enrico Maria Radaelli



 di Belvecchio







Enrico Maria Radaelli, La Chiesa si è auto-scomunicata?,
56 pagine, 15 euro
Il libro va richiesto scrivendo a aureadomus.emr@gmail.com

L’autore sarà felice di far avere il suo saggio, a chi lo richiede,
 in copia numerata a mano e con dedica personalizzata.


Il titolo di questo ultimo breve lavoro del Professore Enrico Maria Radaelli sembrerebbe essere abbastanza esplicativo, ma in realtà esso introduce una complessa riflessione sullo stato della Chiesa attuale, sia per il “gran rifiuto” compiuto irresponsabilmente dal defunto cardinale Ratzinger quand’era sul Soglio di Pietro col nome di Benedetto XVI; sia per le iniziative eterodosse dal cardinale Jorge Mario Bergoglio nella veste di vescovo di Roma – come egli stesso ama definirsi – col nome – immeritato - di Francesco.

La riflessione del Professore Radaelli è sufficientemente breve da poter essere facilmente letta, nonostante le sue implicazioni suscitino degli interrogativi canonici, teologici, dottrinali, morali e storici.
Occorre leggerla per confrontarsi seriamente con essa.


Intanto, la Chiesa attuale si è autoscomunicata? E si è anche autoscismatizzata?, come scrive l’Autore?

Ci si chiede: può la Chiesa autoscomunicarsi? E/O può autoscismatizzarsi?
Evidentemente no!
Ma la Chiesa può essere condotta a tanto dalla sconsideratezza e dalla pervicace mala volontà dei suoi capi umani, Papi in testa.

E’ fuori dubbio che la decisione di Ratzinger di sdoppiare l’ufficio petrino – come dice il Professore Radaelli – e l’azione di Bergoglio volta a storpiare l’insegnamento cattolico e capovolgerne la morale, hanno condotto la Chiesa cattolica in un pantano maleodorante, dal quale può uscirne solo in forza della sua divina costituzione e della assistenza del suo divino Fondatore.

Tuttavia, i fedeli laici e chierici non sono esenti dal doversi assumere la doverosa responsabilità di intervenire per salvaguardare la Chiesa, sulla base delle loro possibilità. Lo esige il loro dovere di mantenere la fedeltà a Cristo, se vogliono che al momento del giudizio non venga loro addebitata la loro omissione.
Soprattutto i chierici, e i cardinali in particolare, hanno il dovere di intervenire per trarre la Chiesa fuori dallo sfacelo in cui l’hanno condotta Ratzinger e Bergoglio.

E’ questo l’appello che il Professore Radaelli rivolge ai cardinali nella seconda parte della sua riflessione.

A pagina 50, Radaelli scrive: «Spero e prego vivamente e con tutto il cuore che voi tutti, miei carissimi fratelli in Cristo, prendiate in seria considerazione le presenti argomentazioni […] Per sanare le micidiali e potentissime cause che hanno trascinato la Chiesa nell’attuale stato preagonico non c’è che un solo percorso, un percorso che non ha alternative: la Chiesa o lo compie o muore. E siccome la Chiesa non può morire, lo può solo compiere. Punto».

E a pagina 51 scrive: «Esso è un percorso che direttamente coinvolgerebbe unicamente il ceto cardinalizio, ma che in realtà implica l’attivo impegno di tutta la Chiesa, perché la Chiesa, Sposa di Cristo ha e non può aver altro che una sola anima, una sola mente, un solo corpo: il santo Corpo mistico di Dio, dall’ultimo dei fedeli al Vicario di Cristo, sicché tutte le membra di questa nostra Sposa/Chiesa debbono partecipare attivamente alla sua resurrezione».

Seguono i consigli ai cardinali: a) che almeno tre cardinali, meglio se di più, riconoscano che la rinuncia di Benedetto XVI è invalida e nulla; di conseguenza b) che gli stessi riconoscano che il Conclave del 13 marzo 2013 è invalido e nullo; c) che gli stessi abiurino i documenti promulgati dal Vaticano II e il Novus Ordo Missae; d) che gli stessi eleggano il vero successore di Benedetto XVI «che sia di provata, pubblica e antimodernista obbedienza, in tutto e per tutto strettamente e perfettamente cattolica».

L’Autore non nasconde le difficoltà, ma per il bene della Chiesa si appella alla onnipotente volontà di Cristo, il divino Sposo della Santa Chiesa.








 
Giugno 2024
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