Sinodo sulla sinodalità:

una Chiesa vivente e in movimento




Articolo della Fraternità San Pio X









La Segreteria Generale del Sinodo ha emesso un comunicato stampa per la conclusione dei lavori del gruppo di teologi riuniti dal 4 al 14 giugno a Roma per dare inizio alla redazione dell’Instrumentum laboris (IL) che sarà utilizzato nella seconda sessione del Sinodo, nell’ottobre 2024.

E’ il caso di notare l’inventività di questo comunicato, intitolato: «Una Chiesa vivente e in movimento», che è una sorta di pleonasmo.
La filosofia perenne, quella degli Scolastici e di San Tommaso, definisce la vita col movimento: vita in motu – la vita sta nel movimento o si rivela nel movimento (spontaneo). Il che mostra l’originalità del detto titolo.

Il comunicato precisa che «il gruppo di teologi (uomini e donne, vescovi e preti, persone consacrate e laiche) ha lavorato sui 107 rapporti delle Conferenze Episcopali, (…) sul contributo dei Superiori Maggiori e su oltre 175 osservazioni» queste ultime provenienti da gruppi strutturati; oltre che sui rapporti presentati dai parroci nel corso della loro riunione lavoro di tre giorni a Roma.

Il cardinale Jean-Claude Hollerich, relatore generale per la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi – il Sinodo sulla sinodalità – si è rallegrato nel vedere che «il popolo santo di Dio è stato messo in movimento per la missione grazie all’esperienza sinodale». E ha concluso affermando che «i semi della Chiesa sinodale sono già in procinto di germogliare».

Il linguaggio è rivelatore. I semi di una pianta sono specifici, essi danno un tale fiore o un tale albero. Se vi sono dei «semi della Chiesa sinodale», si tratta forse della Chiesa cattolica? Perché i “semi” della Chiesa sono ben noti: la grazia, le virtù teologali, i sacramenti, il sacerdozio cattolico; che sono il «grano di senape» che il suo Fondatore ha seminato nel cuore dei suoi figli.

Tra «i temi ricorrenti: la formazione alla sinodalità, il funzionamento degli organismi partecipativi, il ruolo delle donne e dei giovani, l’attenzione per i poveri, l’inculturazione, la trasparenza e la cultura della responsabilità in quelli che assumono un ministero nella Chiesa, la catechesi e l’iniziazione cristiana, la collaborazione tra Chiese e il ruolo dei vescovi».

Di fronte alla confusione o alla preoccupazione e persino all’angoscia espressa in certi rapporti, e soprattutto al timore di una mancanza di interesse per ciò che è stato inviato o alla possibilità che le lobby «sfruttino il processo sinodale per imporre i loro piani», il cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo, ha cercato di calmare le acque, e ha tenuto a precisare: «E’ bene ricordare che l’Assemblea di ottobre non riguarda questo o quel tema, ma la sinodalità, il modo di essere una Chiesa missionaria in cammino. Tutte le questioni teologiche e le proposte pastorali di cambiamento hanno questo obiettivo».

Quanto al processo di redazione dell’IL, «si procederà per tappe (…) il Consiglio ordinario procederà ad un primo discernimento del materiale redatto dai teologi», poi si arriverà alle «tappe di redazione del documento vero e proprio».

Il Segretario particolare di questa Assemblea, Mons. Riccardo Battochio, ha precisato che «L’IL della seconda sessione sarà diverso dal precedente. (…) Esso intende piuttosto sottolineare certi nodi da sciogliere per rispondere alla domanda Come essere una Chiesa sinodale in missione?, tenendo conto del cammino percorso (…) e proponendo degli argomenti teologicamente fondati e delle proposte concrete».

L’osservatore ha la netta impressione di assistere ad una nuova nascita della Chiesa. Ma la Chiesa non deve più nascere, anche se può sempre riformarsi, nel senso di purificarsi dalle escrescenze che avrebbero potuto offuscare un po’ la sua purezza, almeno nel cuore degli uomini: è questo che essa ha sempre fatto. Un tentativo nuovo, invece, non può che portate all’abisso.

Tanto più che questo nuovo tende solo a modificare la struttura della Chiesa in ciò che essa ha di divino e rivelato, in particolare il potere della gerarchia cattolica, la natura stessa del sacerdozio e la purezza della fede.

Per il momento, bisogna attendere il nuovo IL.









 
giugno 2024
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