Papa Francesco:

aprirò una porta santa in un carcere


Notizia







10 giugno 2024: Papa Francesco in Campidoglio con il Sindaco di Roma


In occasione del prossimo Giubileo “aprirò una porta santa in un carcere”.
Lo ha annunciato Papa Francesco nel corso della sua visita in Campidoglio. Il gesto, senza precedenti, è stato deciso dal Pontefice per ribadire la necessaria vicinanza tra istituzioni e gli ultimi.

La incredibile notizia è stata riportata da tutti i  mezzi di comunicazione.
Non possiamo dire che siamo perplessi, perché siamo sinceramente indignati e, ci si scusi l’espressione, incavolati.
Ma che razza di papa è costui che quasi ogni giorno tira fuori propositi assurdi?

Noi non sappiamo se veramente Bergoglio realizzerà la sparata del Campidoglio, e speriamo che ci ripensi, visto che è mutevole come un camaleonte.
Se poi farà come ha detto, è evidente che saremo al cospetto di una inaudita blasfemia e di una ulteriore dissacrazione delle cose sante … che il Signore abbia misericordia di noi … e di lui.

Caro Bergoglio, se chiederai ai tuoi parenti astigiani ti potranno dire che è ancora valido il vecchio saggio proverbio: scherza coi fanti, ma lascia stare i Santi!

Ad oggi, possiamo solo dire che: come chierico, Bergoglio non ha il minimo senso dell’essere cattolico, come uomo, dimostra di non avere il minimo raziocinio.
Ma tant’è … il Signore vede e provvede! Speriamo presto.
Noi fedeli cattolici dobbiamo sentire il dovere di pregare per lui, perché il Signore lo illumini.

Nello specifico, riportiamo un breve commento di un nostro assiduo lettore e collaboratore:


La singolare decisione di Papa Francesco di aprire una “porta santa” in un carcere, è quanto di più senza senso e contraddittorio  potesse  immaginarsi di fare.

Come può essere “santa” la porta di un carcere? Le porte sante delle quattro Basiliche maggiori papali romane servono solo per entrare non per uscire: chi mai vorrebbe varcare la porta di un carcere, nel quale si entra per essere “puniti” e non per trovare misericordia e perdono?
Una porta non diventa “santa”, perché lo decide il papa, ma perché simboleggia innanzitutto Cristo, che è la “porta” ("Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo", Gv 10,9); e la porta di un carcere, luogo di dolore, di lacrime, di disperazione e di condizioni detentive spesso disumane, non può essere certo simbolo di Cristo, che è venuto ad aprire le porte della salvezza, del perdono, della gioia.

Che senso ha poi aprire tale porta, se nessun pellegrino potrà varcarla, né va a cercarla per trovare indulgenza?
Come può essere santa la porta di un carcere, quando molti di quelli che la varcano per un periodo di pena detentiva, che può arrivare anche all’ergastolo, la attraversano “santificandola” con imprecazioni, bestemmie e pianti disperati?
Per i detenuti la porta del carcere può essere “santa” solo quando si apre per farli uscire, non certo quando la varcano per essere detenuti talora in condizioni “infernali”.

In considerazione di tutto ciò, la singolare iniziativa di Bergoglio appare anche ridicola. Una porta non diventa “santa” perché così decide il papa. I detenuti, che sanno bene cosa li aspetta quando entrano e cosa lasciano alle spalle quando escono,  invece dell’acqua santa con cui lavarne gli stipiti, la irrorano di sputi sia all’entrata che all’uscita.

Francesco Cupello









 
luglio 2024
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