Una petizione di personalità britanniche

prende la difesa del Rito Tridentino



Articolo della Fraternità San Pio X







Il Principe Michael del Kent, la soprano Kiri Te Kanawa, e il produttore Julian Fellowes


Una lettera pubblicata il 3 luglio 2024 sul The Times di Londra, firmata da quasi 50 personalità britanniche, chiede alla Santa Sede di non imporre nuove restrizioni alla Messa tridentina. Senza dubbio, la lettera è stata scritta in seguito alle voci che circolano da un po’ di tempo sull’imminente pubblicazione da parte del Vaticano di un nuovo testo che limiterebbe la celebrazione del Rito immemoriale.

I firmatari si richiamano per prima cosa alla famosa lettera «Agatha Christie» pubblicata dal The Times il 6 luglio 1971 a favore della Messa in latino, «firmata da artisti e scrittori cattolici e non cattolici tra cui Agatha Christie, Graham Green e Yehudi Menuhin», che spinse Paolo VI a concedere un indulto per l’Inghilterra.

L’attuale lettera prosegue riportando le «informazioni inquietanti provenienti da Roma». Essa sostiene in seguito che «la liturgia tradizionale è una “cattedrale” di testi e di gesti che si è sviluppata al pari di tali venerabili edifici nel corso dei secoli».

E continua dicendo che «distruggerla [tale cattedrale] sembra essere un atto inutile e insensibile. (…) Con la sua struttura, l’antico rito, che incoraggia il silenzio e la contemplazione, è un tesoro che non è facile riprodurre e che, una volta sparito, è impossibile ricostruire».

La lettera nota infine che «tra i firmatari vi sono cattolici e non cattolici, credenti e non credenti» e conclude «Noi imploriamo la Santa Sede di riconsiderare tutte le nuove restrizioni per l’accesso a questo magnifico patrimonio spirituale e culturale».


Voci infondate, ma rivelatrici

Secondo un articolo de La Croix apparso il 1 luglio scorso, che cita delle fonti vaticane, «nessun documento di questo tipo è attualmente in preparazione al Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti». La questione infastidisce anche un alto responsabile del Vaticano, che dichiara: «Si tratta di chiacchere».

Tuttavia, The Pillar, che commenta la petizione in un articolo del 3 luglio, riferisce un’altra campana: pur ammettendo di non poter confermare l’esistenza del discusso documento, riferisce che «diverse personalità di Curia hanno dichiarato che comprendevano l’esistenza di tale progetto (…) che restringerebbe la celebrazione della Messa tridentina al di là delle disposizioni di Traditionis custodes».

Ciò che è particolarmente interessante in quello che segue è la mentalità dei funzionari di Curia citati: uno di essi «ha dichiarato a The Pillar che certi sostenitori delle nuove  misure, che vogliono restringere la celebrazione della Messa tradizionale «non pensano ad una soppressione completa e totale, ma piuttosto ad una sorta di “quarantena”»

L’idea, prosegue The Pillar, come la esprimono certuni, è «costringere i cattolici tradizionali a vivere entro delle riserve», con quello che questa metafora comporta. E il funzionario ha dichiarato che «allontanarli dalla vita diocesana e spingerli in piccole sacche attorno ad Istituti come la Fraternità San Pietro o la Fraternità San Pio X, libererebbe le mani dei vescovi locali».

«Per coloro che mirano ad un controllo massimo, questo sarebbe un sollievo benvenuto».
E il funzionario aggiunge: «Per i vescovi che si sono opposti (cercando di far posto alle comunità tradizionali), questo documento toglierebbe la questione dalle loro mani».
Le comunità ex Ecclesia Dei sono avvisate.


I firmatari della lettera

The Pillar fa sapere chi sono alcuni firmatari della lettera: Julian Fellowes, creatore della serie televisiva storica Dowton Abbey, Kiri Te Kanawa, celebre soprano, i violoncellisti Steven Isserlis e Julian Llyod Webber, Jane Glover, direttrice d’orchestra, i soprani Sophie Bevan e Felicity Lott, i pianisti Imogen Cooper, Stephen Hough, András Schiff e Mitsuko Uchido.
A quali bisogna aggiungere: giornalisti famosi come come Fraser Nelson e Charles Moore, e diversi membri della Camera dei Lords: e ancora lo storico Tom Holland e il Principe Michael del Kent, membro della famiglia reale britannica.











 
luglio 2024
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