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James Martin, gesuita, veste la Madonna con l’arcobaleno Articolo della Fraternità San
Pio X
![]() James Martin in conferenza dall'ambone I giorni si susseguono e
sfortunatamente di assomigliano: adesso ecco una nuova offesa alla
Vergine Maria, effettuata da un prete ben conosciuto, attivista e
militante per la causa omosessuale nella Chiesa: James Martin, gesuita
americano, che in occasione del «mese
dell’orgoglio» ha tenuto una conferenza in una chiesa
dell’Ohio, USA.
La foto che abbiamo riportato, mostra James Martin che parla dall’ambone della chiesa, addobbato con la bandiera LGBT e sulla quale è stata collocata un’immagine della Vergine Maria abbigliata in modo blasfemo con un abito anch’esso arcobaleno, con sul petto il simbolo della comunità transgender. Secondo Info Vaticana, che ha riportato la notizia, «la conferenza è stata effettuata nel 50° anniversario della prima conferenza per i cattolici gay e lesbiche, svoltasi nella stessa chiesa nel 1974». Come fa notare Giuseppe Nardi su katholisches.info, «per James Martin l’attivismo omosessuale sembra essere il motore della sua vita» … «è difficile comporre l’elenco delle sue manifestazioni pubbliche contro la dottrina e l’ordine della Chiesa, poiché sono immumerevoli». Secondo il vaticanista «tutto questo è possibile solo perché il gesuita si sente doppiamente protetto: sia per i suoi stretti rapporti con Papa Francesco, sia dallo stesso Ordine dei Gesuiti, da cui anche il Papa proviene». In questa miserabile storia, la figura della Madre di Dio, la sua purezza immacolata e la sua elevata santità, seconda solo a quella del suo divino Figlio, vengono utilizzati in modo spregevole: l’abbigliamento usato per vestire in modo blasfemo la Vergine Maria, quale che sia l’intenzione del gesuita, rappresenta universalmente una rivendicazione del peccato, quello stesso peccato che San Paolo chiama «peccato di ignominia». Quale può essere il senso del messaggio veicolato da questa figura? Se non una benedizione incondizionata di tutto ciò che questo vessillo e questa bandiera rappresentano? Ma sfortunatamente non c’è da stupirsi. Dopo che la Santa Sede ha pubblicato la Dichiarazione Fiducia supplicans, come stupirsi che gli attivisti LGBT considerino che si tratti della benedizione del loro peccato? E come ricorda ancora Giuseppe Nardi: «E’ il Papa stesso che ha nominato James Martin consigliere del Dicastero per la Comunicazione della Curia romana; ed è sempre il Papa che ha scritto delle lettere di incoraggiamento a James Martin in cui ha confermato il di lui attivismo omosessuale; ed infine ha invitato a leggere quello che costui scrive». |