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Spagna: vietata la Messa tradizionale per un pellegrinaggio Articolo della Fraternità San
Pio X
![]() Nostra Signora di Covadonga Nel Santuario di Covadonga, nelle
Asturie, Spagna, si svolge ogni anno un pellegrinaggio organizzato da
un gruppo di fedeli laici, indipendente da qualsiasi istituto,
comunità o organizzazione religiosa.
L’aspetto fondamentale di questo pellegrinaggio annuale è la celebrazione del Santo Sacrificio della Messa secondo il rito tradizionale. Quest’anno 2024 tale aspetto fondamentale non ha potuto realizzarsi nel Santuario: il Dicastero per il Culto Divino ha vietato la celebrazione della Messa tradizionale che si svolge il terzo giorno di pellegrinaggio. Un divieto che non è incomprensibile, perché esprime la volontà di soffocare sempre più la diffusione della Messa tridentina. Il pellegrinaggio si è svolto per il terzo anno consecutivo. L’anno scorso più di 1.200 pellegrini hanno percorso circa 100 chilometri in tre giorni, da Oviedo a Covadonga. I tre giorni hanno visto la celebrazione della Messa tradizionale, ospitata nella Basilica del Santuario di Nostra Signora di Covadonga. L’anno scorso Padre Íñigo Serrano, cappellano generale di Nostra Signora della Cristianità, ha potuto celebrare nella Basilica, che quest’anno è chiusa per la Messa tridentina. In un comunicato stampa riprodotto sull’account “X” dell’Associazione, gli organizzatori hanno fatto sapere che “l’Arcivescovado di Oviedo ci ha informato di aver ricevuto istruzioni dal Dicastero per il Culto Divino [il cui prefetto è il cardinale Arthur Roche, molto contrario alla Messa tradizionale] indicando che a Covadonga non sarebbe stata celebrata la tradizionale Santa Messa”. “Tenendo conto di questo fatto, quest’anno la Messa del terzo giorno verrà celebrata al mattino al campo, prima dell’inizio della tappa”. Il sito InfoCatolica, che riporta la notizia, si domanda: “Paura del precedente francese?”, ricordando che il pellegrinaggio di Pentecoste, in direzione Parigi-Chartres, ha battuto ancora una volta i record di partecipazione. Il cardinale Gerhard Müller, che ha celebrato la Messa a Chartres, ha potuto predicare a più di 18.000 pellegrini. Vale la pena porsi la domanda e la risposta è certamente: sì. Fin dall’inizio del pontificato di Francesco, quando un movimento, un’associazione o una congregazione religiosa si avvicinava alla Tradizione, viene sanzionato senza pietà, l’esempio più emblematico è quello dei Francescani dell’Immacolata, che sono stati decimati. Questa persecuzione, per un pellegrinaggio che riunisce da mille a millecinquecento persone, è miserabile e meschina. Ed è controproducente in termini di effetto immediato. Ma è in linea con quanto riportato da The Pillar dalla sua inchiesta romana sulle voci di soppressione della Messa tradizionale. Un funzionario della Curia romana preoccupato ha dichiarato a The Pillar che “alcuni sostenitori di nuove misure” vogliono limitare la celebrazione della Messa tradizionale e “non mirano a una soppressione completa e totale, ma piuttosto a una sorta di ‘quarantena’”. “L’idea”, continua The Pillar, “che alcuni la esprimeranno in questo modo, è quella di ‘costringere i cattolici tradizionali a vivere nelle riserve’. Toglierli dalla vita diocesana, spingerli in piccole sacche attorno a Istituti come la Fraternità San Pietro li toglierebbe dalle mani dei vescovi locali”. La persecuzione contro la Messa Tridentina non è finita… |