Il Patriarcato Siriano Cattolico di Antiochia

Articolo della Fraternità San Pio X







La sede del Patriarcato Siriano Cattolico di Antiochia
a Charfet, in Libano


Vi sono tre Patriarcati cattolici legati all’antica sede di Antiochia. Abbiamo già visto il Patriarcato Maronita, che ha sede a Beirut, il Patriarcato Greco Cattolico Melkita, che ha sede a Damasco; ora vediamo il Patriarcato Siriano (o Siriaco) Cattolico.

Il termine “Siriano” o “Siriaco” usato per indicare dei cristiani è molto onnicomprensivo. Occorre dunque avere una veduta di questo insieme.

Tra i cristiani d’Oriente, i Siriaci «si distinguono per l’antichità, la lingua, l’ecclesiologia, le liturgie, l’esegesi, i dogmi e il posto che occupano nella società», è questo che precisa il Padre Joseph Yacoub a Le Figaro.
E il Padre ricorda che «il loro paese è la Siro-Mesopotamia. Si può stimare che il loro numero supera i due milioni, sparsi nel mondo e ripartiti tra l’Irak, la Siria, il Libano, la Turchia, l’Iran, il Caucaso e la Russia» oltre a numerosi altri paesi della diaspora.
Nei loro paesi d’origine, in particolare in Siria, il loro numero decresce molto fortemente e la maggior parte vive in Occidente.


Che significa essere «Siriaco»?

Il Padre Joseph Yacoub  spiega che: «Si tratta di un termine generico che ingloba diverse comunità cristiane che condividono una civilizzazione, una lingua e una cultura in comune, malgrado le loro differenze. Queste comunità vengono indicate con nomi diversi: Assiri, Caldei, Siriaci, Nestoriani, Giacobiti, Monofisisti, Aramei o Assiro-Caldei».

Sul piano religioso, continua Padre Yacoub, «essi compongono diverse Chiese e tradizioni ecclesiali, come la Chiesa Caldea Cattolica “di Babilonia” (titolo che recentemente è stato abbandonato) e la Chiesa Assira, che è “autocefala” [ortodossa], nate entrambe dall’antica Chiesa Nestoriana; nonché la Chiesa Siriaca di Antiochia (anch’essa autocefala e indipendente dall’Ortodossia e dalla Chiesa latina) e la Chiesa Siriaca Cattolica, derivata dalla prima».


Storia della Chiesa Siriana o Siriaca

La Siria fu una delle prime regioni evangelizzate dagli Apostoli. Essi inviarono dei discepoli ad Antiochia, città che un tempo si trovava in Siria e che adesso fa parte della Turchia, col nome di Antakya. Fu in questa città che venne dato per la prima volta il nome di «cristiani» ai discepoli di Cristo.

Geograficamente, la parte Ovest dell’attuale Siria si trovava nell’Impero romano; mentre la parte orientale si trovava nell’Impero persiano. Se all’epoca questo non poneva difficoltà geografiche, non si può dire lo stesso per gli abitanti; infatti per loro, la frontiera che separava i due Imperi era solo un artificio. La popolazione siriana era la stessa da una parte e dall’altra della frontiera.

Così, i cristiani di questa regione, che erano uniti dalla preghiera e dall’assistenza alla Messa, si sentivano vicini a Costantinopoli, capitale dell’Impero romano d’Oriente, in quanto erano sotto la sua giurisdizione; e dicevano di essere uniti ai cristiani dell’Impero persiano (sotto la giurisdizione del Patriarca in Mesopotamia).

La questione delle eresie in Siria, nel corso dei primi secoli, è complessa.
Quello che bisogna tenere presente è che i Siriani dovevano la loro struttura ecclesiastica alla Chiesa d’Oriente in Mesopotamia.

Nel 451, il Concilio di Calcedonia condannò l’eresia monofisita, che pretendeva che la natura umana di Cristo fosse stata assorbita dalla Sua natura divina e che fosse scomparsa. Invece di sottomettersi alla fede cattolica, che afferma le due nature di Cristo, divina e umana, i monofisiti si separarono dalle Chiesa e ne fondarono una per conto loro.

Il monofisismo si diffuse presto in Siria e si propagò soprattutto nelle campagne; i monofisiti arrivarono anche a mettere sulla sede di Antiochia un Patriarca della loro credenza. L’indecisione degli Imperatori bizantini, che volevano placare i Siriani, fece sì che per 70  anni, a dirigere la Chiesa di Siria, ci fossero alternativamente Patriarchi cattolici e Patriarchi monofisiti.

L’Imperatore Giustino I (518-527) ritenne opportuno schierarsi: egli soppresse i movimenti separatisti e agì con una severità molto particolare contro i monofisiti.
Suo nipote Giustiniano (527-555) sarebbe riuscito a vincere definitivamente il monofisismo se non fosse intervenuta perfidamente a favore di esso l’Imperatrice Teodora.

Il monaco Giacomo Baraddai (o Baraddao), grazie all’aiuto dell’Imperatrice, arrivò a farsi consacrare vescovo e, travestito da mendicante, percorse in clandestinità l’Asia Minore, la Siria e l’Egitto, e vi ristabilì la gerarchia monofisita.
In ricordo di lui, i monofisiti siriani presero il nome di «Giacobiti».

Vi erano dunque due Chiese in Siria: una minoritaria cattolica, chiamata «melkita» o «greco-melkita» per la sua fedeltà all’Imperatore bizantino (che più tardi si separò dalla Chiesa cattolica); e un’altra Chiesa monofisita dei Giacobiti, eretici e scismatici.

Sopportando male l’autorità di Bisanzio, che odiavano, i Giacobiti accolsero a braccia aperte i conquistatori arabi nel 636. Ma in seguito dovettero soffrire molto …come ancora oggi.
Già all’epoca, numerosi Siriani abbandonarono il cristianesimo per l’Islam.

Al tempo delle Crociate, delle missioni domenicane e francescane che si adoperarono per il loro ritorno alla Chiesa, ebbero poco successo, come nel XVI secolo.
La Chiesa siriana cattolica fu ristabilita solo agli inizi del XVII secolo, quando Cappuccini e Gesuiti riuscirono a riportare alla vera fede numerosi Giacobiti, in gran parte di Aleppo, tra cui diversi vescovi e un Patriarca.

Nel secolo successivo, i Giacobiti, con l’aiuto dell’Impero ottomano, perseguitarono questa Chiesa siriana cattolica, l’avrebbero annientata se, nel 1783, quattro vescovi siriani non avessero eletto come Patriarca l’arcivescovo di Aleppo, Micael Garweh.
Questi andò in esilio e si stabilì a Charfet, nel Libano. In seguito la sede del Patriarcato fu trasferita a Beirut, ma la residenza rimase a Charfet.

E’ difficile dare il numero attuale dei fedeli della Chiesa siriana cattolica o ortodossa.
Le guerre che si sono svolte negli ultimi anni hanno non solo massacrato i cristiani (cattolici e ortodossi), ma li hanno spinti a lasciare il loro paese.







 
luglio 2024
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