Il Patriarcato Siriano Cattolico di Antiochia

La Liturgia

Articolo della Fraternità San Pio X







Ignazio Youssif III Younan, Patriarca dei Siriani Cattolici


Dopo aver descritto la storia del Patriarcato Siriano Cattolico di Antiochia, descriviamo adesso la sua liturgia.

La Liturgia siriana (o siriaca) deriva da Gerusalemme; essa è collegata a San Giacomo il Minore, l’Apostolo che è stato primo vescovo di Gerusalemme.
La lingua liturgica è il siriaco, strettamente apparentato all’aramaico, la lingua che parlava Cristo.
Ma in genere, le letture e le preghiere a voce alta sono recitate o cantate nella lingua del popolo: arabo, turco o curdo.

I vasi sacri usati durante la Messa sono uguali a quelli usati nel rito latino, con l’aggiunta di due coperchi metallici per la Patena e il Calice; un “asterisco”, che è un sostegno metallico con due lame ricurve e incrociate, che costituiscono quattro piedi; e un cucchiaio per la comunione del sacerdote.


Invece, i paramenti sacerdotali sono diversi:

1 - Una tonaca con le maniche molto ampie.

2 - Il sacerdote indossa il piviale per tutta la Messa.

3 - La parte superiore dell’amitto è fatta dello stesso tessuto dei paramenti. Così, quando si ripiega l’amitto fino all’ultima parte, la sua parte superiore apparirà sopra il piviale.

4 - Il sacerdote indossa due manipoli a forma di manica sugli avambracci.

5 - La stola è portata sul collo, ma ha un solo grande lembo invece di due.

L’Ostia è un pane fermentato dallo spessore di mezzo centimetro, segnato da tredici croci, in ricordo di Nostro Signore e dei Suoi dodici Apostoli al momento dell’Ultima Cena.

Le Ostie destinate ai fedeli sono bagnate nel Prezioso Sangue durante la Messa o durante la distribuzione; la Comunione è quindi data sotto le due Specie.


Ecco alcuni riti particolari della Messa:

1. Vi sono due offertori che si svolgono all’inizio della Messa.

Durante il primo, chiamato «oblazione di Melkisedech», il sacerdote, rivestito solo del camice, offre all’Altare l’Ostia poggiata sulle sue mani e dice tra l’altro: «come una pecora è stato condotto al macello; e come un agnello muto davanti a colui che lo tosa, non apre bocca».

Per procedere al secondo offertorio, chiamato «olocausto di Aronne»: il sacerdote recita prima una lunga preghiera preparatoria, poi riveste i paramenti della Messa.
Tornato davanti all’Altare, prende la Patena con la mano destra e il Calice con la sinistra; incrociando gli avambracci, recita la seconda preghiera dell’offertorio, commemorando Cristo, la Santa Vergine e dei Santi, senza tralasciare i defunti.

2. Ultimati gli offertori e le letture, comincia la Messa dei fedeli: con una lunga preghiera di introduzione seguita dalla benedizione delle catene del turibolo. Questa è la glorificazione più dimostrativa della Somma Trinità.

Ecco come si svolge:

3. Dopo la Consacrazione, il sacerdote porta alle labbra le mani che ha appena posato sulle Sacre Offerte, e prega per la gerarchia della Chiesa e per tutti i bisogni del genere umano.

4. Invocando lo Spirito Santo (epiclesi) affinché scenda sulle Sacre Specie, il sacerdote fa leggermente roteare le dita e le mani sulla Patena e sul Calice per imitare il volo della colomba e simboleggiare la discesa dello Spirito Santo.

5. Il turibolo, che ha quattro catene, è portato alla destra dell’Altare.

6 - Il sacerdote, che vi si è avvicinato, prende una catena e la benedice dicendo: «Dio Padre è Santo. Amen».

7 – Quindi, prende due altre catene, che simboleggiano le due nature di Cristo, le unisce alla prima catena e le benedice dicendo: «Dio Figlio è Santo. Amen»

8 - Aggiungendo infine la quarta catena alle altre, la benedice dicendo: «Dio Spirito è Santo, Amen».









 
luglio 2024
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