Il tesoro di Oignies, alla gloria di Dio

In mostra a Parigi fino al 20 ottobre 2024


Articolo della Fraternità San Pio X








Ecco un’altra occasione di una magnifica mostra estiva da visitare a Parigi, organizzata dal Museo di Cluny, Museo Nazionale del Medio Evo.

Il Museo di Cluny, Museo Nazionale del Medio Evo, presenta una delle sette meraviglie del Regno del Belgio: il Tesoro di Oignies.
Esposto per la prima volta quasi integralmente fuori dal Paese, questo Tesoro è un raro esempio di opere medievali commissionate nel corso del XIII secolo dai Canonici del Priorato Saint-Nicolas di Oignies, vicino Namur.

Il Museo di Cluny gli dedica una mostra dal titolo: «Il meraviglioso Tesoro di Oignies: frammenti del XIII secolo», che durerà fino al 20 ottobre 2024.
Sono esposte a Parigi una trentina di pezzi di oreficeria e quattro tessuti che potevano essere trasportate. Essi fanno parte dei cinquanta pezzi del Tesoro solitamente presentati al Museo delle Arti Antiche di Namurois.

La mostra presenta i pezzi più importanti, come il Reliquario del Latte della Vergine, il Reliquario della Costola di San Pietro, le tavole di rilegatura dell’Evangeliario di Oignies, il Calice e la Patena noti come appartenenti a Gilles de Walcourt.

La mostra ripercorre la storia di questa comunità di Canonici Agostiniani fondata alla fine del XII secolo.
Sono presentati tre personalità centrali: la mistica e asceta Maria di Oignies († 1213) che rese famoso il pellegrinaggio al Priorato; il prelato Jacques de Vitry († 1240), principale mecenate del Priorato; e l’orafo Hugo de Walcourt († v. 1240), detto Hugo d’Oignies.

Grazie a lui, il Priorato divenne un importante centro di creazione di oreficeria, il cui laboratorio rimase attivo fino al 1260-1270.
Le sue creazioni e quelle del suo laboratorio, riconoscibili per la profusione di nielli, filigrane, motivi naturalistici e di caccia, costituiscono una eccezionale testimonianza dell’oreficeria della prima metà del XIII secolo nella regione di Entre-Sambre-et-Meuse.

Il Tesoro di Oignies ha avuto una storia movimentata. In seguito alla Rivoluzione Francese, il Priorato fu soppresso e i suoi edifici furono messi in vendita.
Il Tesoro fu nascosto in una fattoria a Falisolle dal 1794 al 1817; poi, nel 1818, fu affidato al Convento delle Suore di Notre-Dame a Namur.

Dal 2010, il Tesoro è divenuto proprietà della Fondazione Re Baldovino ed è stato depositato nella Società Archeologica di Namur per essere esposto a cura della Provincia di Namur al TreM.na – Museo delle Arti Antiche di Namurois.
L’estrema raffinatezza degli oggetti, la maestria tecnica, i materiali rari e preziosi e il buono stato di conservazione ne fanno una collezione di fama internazionale.


Storia del Priorato Saint-Nicolas di Oignies

La storia del Priorato ha inizio alla fine del XII secolo, verso il 1192, con l’istallazione sulla Sambre, a Oignies, di una piccola comunità guidata da quattro frati venuti da Walcourt: tre sacerdoti – Gilles, Robert e Jean – e Hugo, un frate laico e futuro orefice, che si stabilì in una antica cappella in legno dedicata a San Nicola, che nel 1204 fu sostituita con una chiesa in pietra.
Si trattava di Canonici regolari che seguivano la regola di Sant’Agostino. Il primo Priore fu Gilles de Walcourt († 1234).

Situato tra il ducato di Brabant e la contea di Namur, in una zona disputata da potenti Signori, il Priorato fu posto sotto la protezione e l’autorità del vescovo di Liegi.
Nel XIII secolo, i Canonici non erano più di una dozzina e le risorse del Priorato erano modeste.

Vicino al Priorato si stabilì una piccola comunità di religiose guidata dalla madre dei fratelli Walcourt. Si trattava di uno dei primi beghinaggi, in cui si riunivano delle pie donne che, senza seguire una regola né pronunciare dei voti, vivevano di lavoro artigianale e di carità. Le comunità delle beghine furono approvate dal Papa nel 1216. Maria de Nivelles, la futura beata Maria di Oignies, si unì a questa comunità nel 1207, ma viveva da sola in una cella adiacente alla chiesa.

Molto presto il Priorato ebbe delle Reliquie che attiravano i pellegrini; esse aumentarono con le donazioni del Canonico Jacques de Vitry, e il successo del pellegrinaggio aumentò grazie alla fama della mistica Maria di Oignies.
Nel corso dei secoli il Priorato fu ampliato con nuove costruzioni, prima di essere soppresso e venduto come bene nazionale durante la Rivoluzione Francese.


Maria di Oignies e Jacques de Vitry

La vita della mistica Maria (1177-1213) è conosciuta grazie al racconto agiografico Vie de Marie d’Oignies, redatto poco dopo la sua morte da Jacques de Vitry.
Nata a Nivelles, nel Brabant, in una famiglia influente, si sposò a 14 anni; insieme allo sposo decisero di vivere in castità e di impegnarsi al servizio di un lebbrosario.
Vera santa donna, propugnatrice della penitenza e della contemplazione, verso il 1207 raggiunse il Priorato di Saint-Nicolas di Oignies, senza diventare una reclusa.

Come scritto da Jacques de Vitry «la sua vita si svolse al di là della ragione» poiché fu gratificata da visioni celesti ed ella si impose un’ascesi molto dura.
Il culto della beata Maria di Oignies si diffuse dopo la sua morte, avvenuta all’età di 36 anni il 23 giugno 1213. Esso conobbe nuovo vigore all’inizio del XVII secolo e dura fino ad oggi.

Jacques de Vitry (1185-1240) arrivò al Priorato verso il 1208, dopo aver studiato nelle scuole parigine. Egli vi si stabilì come Canonico, ma vi risiedeva solo periodicamente. Infaticabile predicatore contro gli Albigesi e a favore della V Crociata, fu anche un importante prelato: vescovo di San Giovanni d’Acri in Terra Santa nel 1216; cardinale-vescovo di Tuscolo (Frascati) dal 1229 al 1240.

Scrisse più di 400 sermoni e diverse opere, tra cui una Historia Orientalis.
Fu il confessore di Maria di Oignies e l’assistette nei suoi ultimi momenti. Volle essere seppellito vicino a Lei dopo la sua morte avvenuta a Roma.
Fece numerose donazioni al Priorato costituite da oggetti liturgici, Reliquie e pietre preziose per i Reliquiari.


Hugo di Oignies: orafo per onorare Dio

Hugo di Walcourt era fratello di Gilles, Robert e Jean, che fondarono il Priorato di Saint-Nicolas a Oignies. La sua vita prima del 1226-1229, data presunta delle sue prime opere, non è documentata. Non si sa alcunché del suo apprendistato né dei centri da lui frequentati nelle regioni della Meuse e del Nord della Francia. Si trova una sola menzione nel racconto della fondazione della chiesa di Saint-Nicolas a Oignies.

Frate Hugo realizzò dei pezzi di oreficeria per il Priorato di Oignies, almeno a partire dal 1226 e fino alla sua morte avvenuta verso il 1240. Egli lavorava solo o nel suo laboratorio posto nel Priorato, dove lavoravano diversi orefici. Due delle sue opere sono firmate (Calice TO 3 e Piatto di legatura TO 1); un’altra contiene una pergamena col suo nome (Reliquiario della Costola di San Pietro TO 5).

Frate Hugo realizzò anche delle opere commissionate da altre Istituzioni come l’Abbazia di Floreffe. Verosimilmente egli era anche un miniatore, come suggerisce il suo autoritratto con didascalia sull’Evangeliario di Oignies (folio 11 recto) che richiama quello su uno dei Piatti di legatura dello stesso manoscritto (TO 1).

Le sue decorazioni naturalistiche e i suoi panneggi fluenti ricordano quelli di Nicolas di Verdun. Le sue fonti di ispirazione sembrano collocarsi nelle vicinanze di Arras e Villar de Honnecourt. Egli utilizzava poco gli smalti e i colori, le sue opere di caratterizzavano soprattutto per le gemme e gli intagli. Innovò con la profusione di nielli, filigrane ed elementi vegetali, tra i quali si mischiavano talvolta scene di caccia.

Il Tesoro di Oignies comprende dei Reliquari realizzati per contenere le Reliquie del Priorato – tra le quali quelle di Maria di Oignies – e presenta una variegata tipologia di essi. Vi sono di Reliquari a forma di croce e anche delle stauroteche, cioè contenenti presumibilmente una particella della Croce di Cristo.
Vi sono anche dei Reliquari anatomici che contengono i Piedi di San Giacomo il Maggiore e di San Biagio, la Costola di San Pietro e la mandibola di San Barnaba. Vi è anche un curioso Reliquario del Latte della Vergine, a forma di uccello; dei filatteri e dei Reliquari trasparenti destinati a rendere visibili le Reliquie.

Dopo la morte di Frate Hugo (verso il 1240), il laboratorio continuò a funzionare, fino a verso il 1260-1270. Orefici di qualità subentrarono al loro maestro, realizzando opere notevoli, tra cui una grande croce-reliquario di Walcourt, conservata nella chiesa di Notre-Dame a Walcourt.
La tardiva produzione del laboratorio testimonia il successo dei Reliquari trasparenti, successo legato all’evoluzione della pietà a partire dalla seconda metà del XII secolo.


Informazioni pratiche

La mostra «Il meraviglioso Tesoro di Oignies: frammenti del XIII secolo» è allestita nella sala delle novità del Museo di Cluny. La supervisione è affidata a Christine Descatoire, Conservatrice Generale del Museo di Cluny e responsabile della collezione di oreficeria; ed anche a Julien De Vos, Conservatore Generale e Direttore del Servizio del Patrimonio Culturale della Provincia di Namur.
La mostra beneficia del sostegno della Fondazione Re Baldovino, proprietaria del Tesoro di Oignies.

Dei terminali interattivi permettono ai visitatori di approfondire la conoscenza della mostra: vi è anche un catalogo della mostra, di 96 pagine, realizzato dalle Edizioni Faton, il cui costo è di 22,00 Euri.

La mostra è aperta fino al 20 ottobre 2024, nel Museo di Cluny, 28, rue du Sommerard, 75005 Parigi. E’ aperta tutti giorni, tranne il lunedì, dalle 9,30 alle 18,15.
Notturno: il 1° e il 3° giovedì del mese: dalle 18,15 alle 21,00.
L’ingresso costa 12,00 Euri. Tariffa ridotta 10,00 Euri. Gratuito per i minori di 26 anni.










 
agosto 2024
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