L’Assunzione della Madonna

e

la nostra vita interiore



Articolo della Fraternità San Pio X





La dormizione della Vergine Maria – di Fra Angelico



La nostra vita è spesso alla deriva: ci manca il senso chiaro che dovrebbe impregnare tutta la nostra esistenza e dirigere tutti i nostri pensieri, le nostre parole, le nostre azioni verso l’obiettivo primario, come la limatura di ferro è attratta da una calamita.

Infatti, la causa finale – lo scopo o il fine di ogni cosa - è ad un tempo la ragion d’essere e la causa prima di ogni cosa: all’inizio, come intenzione fondamentale, essa motiva, forma, ordina e dirige le nostre azioni. Alla fine, il risultato è la sua piena realizzazione, la sua perfezione.

Questo principio, il più importante della nostra vita, è particolarmente illuminato dal dogma dell’Assunzione di Maria in Cielo.
Certo, bisognerebbe parlare prima dell’Ascensione di Cristo, ma l’Assunzione di Maria è più vicina a noi, perché Cristo, in quanto Dio, è sempre con il Padre e la Sua Ascensione è la logica conclusione della Sua missione nel mondo.

Per Maria, invece, si tratta della glorificazione finale del dono della grazia di Dio al mondo, e quindi di un obiettivo molto più vicino al nostro, cioè il completamento, il perfezionamento del nostro essere cristiani.

Così, in questa valle di lacrime, mentre soffriamo le conseguenze dell’esilio e spesso minacciamo di distruggere noi stessi, la figura radiosa dell’Immacolata si erge incessantemente davanti a noi mentre Ella entra nell’eternità e tiene davanti a noi lo scopo di tutto il nostro pellegrinaggio.

Il grande teologo mariano, il Padre Otto Cohausz, SJ, spiega:
«Dev’essere stato uno spettacolo meraviglioso vedere Maria emergere dal sepolcro: col suo corpo trasfigurato e completamente illuminato dall’anima piena di grazia, e salire al Cielo.
«Poiché Dio ha destinato gli Angeli a servire l’umanità, poiché la Chiesa accompagna con le sue preghiere ogni persona che conduce al sepolcro, con queste parole: «Che gli Angeli ti conducano con Lazzaro nel seno di Abramo».

Poiché gli Angeli sono stati al fianco di Maria nei principali momenti della sua vita: l’Annunciazione e la nascita di suo Figlio a Betlemme, noi possiamo supporre che Cristo abbia inviato cori di Angeli alla conclusione della vita di Sua Madre, per riceverla come Regina munita da una scorta d’onore.

Allo stesso modo, San Tommaso di Villanova dice:
«Cosa avranno provato gli spiriti celesti quando hanno visto Maria nella sua gloria radiosa? Non hanno forse esclamato meravigliati, insieme al coro delle vergini: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, sfolgorante come il sole, maestosa come un’armata schierata in battaglia?». E’ il tempio di Dio, il santuario dello Spirito Santo, è l’Altare delle espiazioni, l’Arca dell’Alleanza, la Madre di Dio, la Sposa di Dio, la Figlia di Dio, la nostra Madre e la vostra» (Sermone per la Festa dell’Assunzione).

E Padre Cohausz conclude:
«Ma davvero crediamo che Cristo abbia inviato una delegazione solo per salutare Sua Madre? Se Egli stesso si presenta al letto di morte di ogni credente tramite il Santo Viatico, per riportarlo vicino a Lui, non possiamo supporre che fosse presente adesso all’entrata di Sua Madre, Sua Sposa e Sua Associata, affrettandosi con gli Angeli per salutarla?
«Ma chi potrebbe descrivere la gioia del loro incontro, la loro reciproca esultanza? Quale compensazione dopo il precedente incontro doloroso sulla Via Crucis! Allora, in quel momento Ella era sola e abbandonata, immersa in un mare di sofferenze, brutalmente strappata dalle braccia del Figlio; adesso Ella esce dal deserto, traboccante di gioia, appoggiata all’amato Figlio (Cfr. Cantico dei Cantici 8, 5): è così che Maria sale al Cielo come Regina».

Lo scopo della nostra vita è partecipare a questo trionfo di Maria. Tenerlo davanti agli occhi ci dà speranza e gioia in questo mondo senza speranza e senza gioia.
















 
agosto 2024
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