Papa Francesco riceve dei militanti LGBT



Articolo della Fraternità San Pio X





Clare Byarugaba con Papa Francesco


Il 13 agosto, nella sua residenza in Casa Santa Marta, in Vaticano, il Papa ha ricevuto un gruppo di militanti per i diritti delle persone LGBT.
Si è trattato di un incontro privato «per celebrare l’anniversario di Juan Carlos Cruz, un avvocato cileno omosessuale, nel 2021 nominato membro della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori.

Grazie alle foto diffuse sulla reti sociali dai diversi partecipanti, è possibile vedere il Papa nel salone per l’accoglienza offrire un dono per l’anniversario dell’avvocato, poi vedere un video che mostra il Papa che inizia a cantare “felice anniversario” in inglese insieme ad una dozzina degli invitati.

Il sito cath.ch precisa che si può riconoscere tra i partecipati «l’attivista ugandese Clare Byarugaba, nota per la sua difesa dei diritti delle persone LGBT nel suo paese. (…) L’attrice transessuale Nava Mau (…) e la religiosa domenicana argentina Lucia Caram, che ha preso pubblicamente posizione a favore del matrimonio religioso degli omosessuali».


Un sostegno inquietante e immorale

A partire dal peccato originale, possono nascere nell’animo umano le più diverse tendenze peccaminose: disprezzo di Dio, furto, assassinio, peccati sessuali, menzogna, alcoolismo, ecc. Ma tutti i peccatori possono essere oggetto della misericordia di Dio. Malgrado le difficoltà e le ricadute, essi possono essere accolti dal Buon Pastore tramite il sacerdozio cattolico e possono essere assolti.

Con la grazia di Dio, essi possono cercare di unirsi a Cristo e progredire nella santità; ma per far questo è necessario che essi si pentano e che cerchino di evitare il peccato, malgrado tutte le debolezze che ognuno ha in sé.

Avere delle tendenze al peccato è cosa che riguarda tutti, e noi dobbiamo lottare contro queste tendenze, con la grazia di Dio, gli sforzi delle virtù, la mortificazione e la perseveranza. Ma sarà immorale e inquietante chiedere di essere riconosciuti per le nostre cattive tendenze. Certo, con tali tendenze, ma non a causa di esse.

Così, nessun peccatore può chiedere di essere ricevuto nella Chiesa se è conosciuto per le sue cattive tendenze: come omicida, abusatore, truffatore, adultero, o ladro. Ci sono omosessuali che vogliono essere riconosciuti come tali e Papa Francesco sostiene una tale rivendicazione.

Si è mai visto che delle persone che rubano abbiano chiesto di essere benedette come ladri? O dei fedeli inclini alla violenza di essere accolti come bastonatori della propria donna? O anche degli adulteri essere accolti per aver violato la fedeltà coniugale? E tuttavia è quello che vogliono imporre certi cattolici inclini all’omosessualità; ed è questo che incoraggia Papa Francesco, in particolare con Fiducia supplicans.

Nella Chiesa non c’è posto per l’“orgoglio” del peccatore, felice di esserlo: la «fierezza omosessuale» non può esistervi. Né la fierezza di essere attratti dai ragazzi, di amare la truffa o di avere la tendenza a rubare.

Non c’è posto per chiedere, come fanno i membri del Cammino sinodale o il cardinale Jean-Claude Hollerich, di cambiare una parte della dottrina cattolica del Catechismo, dichiarando che gli atti omosessuali sarebbero da rivalutare: perché non anche il rubare e l’uccidere?

Ecco perché il sostegno dichiarato e ripetuto del Papa, non a degli individui per un sostegno spirituale, ma ad un movimento che vuole vedere riconoscere le cattive tendenze come dei comportamenti da rispettare è, sia inquietante per la fede e la tradizione, sia profondamente immorale.

Tale sostegno conferma le persone affette da queste tendenze in una illusione priva profondamente di misericordia, della misericordia della Verità che egli dovrebbe dispensare come Pastore Supremo.











 
agosto 2024
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