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Francia: pubblicato il numero 102 della “Lettera ai nostri fratelli preti” Articolo della Fraternità San Pio X Nell’ultimo numero della Lettre à nos frères
prêtres (n°102, giugno 2024), Don Benoît de
Jorna annuncia la sua partenza dalla casa del Distretto a Suresnes e
l’arrivo del suo successore: Don Gonzague Peignot, che avverrà
il 15 agosto 2024.
Questo bollettino trimestrale è rivolto dalla Fraternità San Pio X al clero diocesano e ai religiosi di Francia. Con la direzione di Don Peignot, la Lettre à nos frères prêtres continuerà la sua missione proponendo documenti importanti sulla vita della Chiesa, nonché delle riflessioni teologiche, liturgiche, canoniche e pastorali; e continuerà a dialogare con i preti per contribuire a suo modo al tanto sperato rinnovamento della Santa Chiesa cattolica, basandosi sul fondamento incrollabile e necessario della sua Tradizione. Una Messa che è veramente un Santo Sacrificio e non una semplice assemblea comunitaria Tra i documenti, il numero di giugno della Lettera propone un articolo di Jean-Yves Camus pubblicato su Le Figaro del 25-26 maggio 2024, riguardante la gioventù che frequenta i pellegrinaggi di Pentecoste, a cui Camus ha partecipato quest’anno nel percorso da Parigi a Chartres. Le impressioni riportate da Camus sono tanto più interessanti in quanto provengono da un intellettuale poco sospetto di tradizionalismo cattolico: uno specialista degli ambienti di estrema destra, passato dal cattolicesimo al giudaismo. Eccone alcune significative: «Il pellegrinaggio di Pentecoste (…) ha confermato l’esistenza di un cattolicesimo tradizionale che si mostra all’esterno con deciso vigore. «È quanto ha potuto constatare in prima persona l’autore di queste righe, osservatore non cristiano ma comunque attento ai dibattiti in corso nel cattolicesimo francese. (...) Ciò che ha colpito a prima vista è stato il fervore che dimostravano i fedeli, la cui età media, secondo gli organizzatori, era di 20 anni. «Questo indica che essi rappresentano una parte significativa dell’avvenire del cattolicesimo, poiché forniranno dei fedeli, degli studenti del Catechismo e, senza dubbio, delle vocazioni. Una delle sfide per l’avvenire è quindi quella di sapere come la Chiesa potrà continuare a seguire gli orientamenti dell’attuale pontificato, lasciando spazio alla sensibilità tradizionalista. «La Chiesa si sente ferita dalle restrizioni imposte nel 2021 alla celebrazione del Rito straordinario, al quale Benedetto XVI aveva ridato riconoscimento e visibilità. Quando si vede la folla a Chartres, ci si rende conto che sarebbe imprudente per la Chiesa permettere che il divario tra Roma e i fedeli tradizionali si allarghi. Tanto più che tutta una rete di associazioni, un grande contingente di scout e tutta la rete delle scuole cattoliche (...) sono presenti nella folla di pellegrini e sono tutte forze vitali». Più avanti, Jean-Yves Camus nota, con grande onestà intellettuale: «Che la grande maggioranza dei fedeli della tradizione sia politicamente conservatrice e contraria alle grandi riforme sociali che contrastano con l’insegnamento della Chiesa è cosa certa». «Opporsi al progetto di legge sulla fine vita non è una prova di estremismo: significa invece essere fedeli al Magistero della Chiesa. Il problema principale che scaturisce dalla percezione del pellegrinaggio a Chartres al di fuori dell’ambiente “tradizionale” è che le parole “magistero”, “dottrina”, “tradizione” sono diventate incomprensibili. «Per gli atei non c’è bisogno di dirlo! Ma anche per i cattolici “culturali” la coerenza di chi sostiene la tradizione è vista come un anacronismo, quando invece è il giusto rifiuto di vedere il deposito della fede sballottato al vento dell’adattamento al mondo; questo falso imperativo che determina se si è un (buon) progressista o un (cattivo) reazionario (…)». E l’autore riconosce senza indugi: «Ancora una volta, da osservatore esterno, vorrei aggiungere che la bellezza del rito tradizionale non mi sembra che renda coloro che lo praticano dei semplici esteti. Poiché la forma determina la sostanza, c’è una maestosità, una gravità, una solennità nel rito antico che dà a molti fedeli l’impressione di partecipare a una Messa che è veramente un Santo Sacrificio e non semplicemente un incontro comunitario». «In breve, Chartres è una manifestazione della potenza di attrazione che mantengono il rito antico e la dottrina tradizionale, e bisogna dire che essi suscitano delle conversioni». Un Catechismo con quattro pagine sulla Massoneria vNello stesso numero della Lettre à nos frères prêtres, si trova una nota di lettura sull’ultimo libro di Mons. Athanasius Schneider: Credo. Compendium de la foi catholique. Credo. Compendio della Fede cattolica. L’autore della recensione sottolinea: «Sul piano teologico, liturgico, canonico e spirituale, Mons. Schneider si riappropria giorno per giorno degli elementi della Tradizione cattolica immemorabile e lo fa sapere soprattutto con degli scritti e delle conferenze. Non possiamo che essere attenti a questi sviluppi, anche se il vescovo ausiliare di Astana non ha ancora compiuto il passo decisivo di accettare l’esclusività della liturgia tradizionale». E aggiunge: «Ciò che è interessante è esaminare i punti sui quali il vescovo proietta la luce in modo più istintivo, o più preciso o più sviluppato rispetto ad altri catechismi precedenti, compreso il recente Catechismo della Chiesa cattolica. «Poiché in questo modo egli è in grado di rispondere alle domande che possono porsi i fedeli cristiani rispetto a situazioni che non sono state considerate in passato o che hanno assunto un’importanza che non avevano in passato, anche abbastanza recente. Per esempio, Mons. Schneider, rifacendosi alla Somma Teologica di San Tommaso D’aquino, propone più di trenta pagine sulle virtù, le virtù teologali e le virtù morali: che non si trovano nel Catechismo della Chiesa cattolica. (…). «Nel corso della lettura si notano degli approfondimenti originali (cioè raramente trattati in altri Catechismi), istruttivi ed utili. Per esempio, nella parte che parla della “virtù della fede”, l’autore propone uno sviluppo in quattro pagine sulla Massoneria, poggiante su numerosi documenti della Sede Apostolica su questa società segreta, con la quale un cristiano può facilmente trovarsi a confronto, specialmente nell’ambiente professionale. «Del pari, più avanti si trovano altre quattro pagine che trattano del digiuno e dell’astinenza, argomento su cui i fedeli rischiano di perdersi a causa delle diverse successive modifiche della regola. Lo stesso vale per due pagine sul divieto del lavoro servile la Domenica. «Nella parte dedicata al quarto Comandamento, Mons. Schneider propone diverse pagine del tutto interessanti e relativamente inedite per un Catechismo e tuttavia molto utili nel tempo presente: le quali trattano dell’educazione cristiana, basate sulle grandi encicliche dei Papi Leone XIII e Pio XI». Lettre à nos frères prêtres, 11 rue Cluseret F-92280 Suresnes Cedex. Posta elettronica: lettreanosfrerespretres@gmail.com Si possono consultare i numeri arretrati: https://laportelatine.org/publications/lettre-a-nos-freres-pretres |