IL GOLPE DI WASHINGTON E
DELLA MASSONERIA

CHE FECE ELEGGERE GIOVANNI XXIII
 
 


di Vincentius

Pubblicato sul quindicinale  Sì Sì No No

Anno L n° 15 – 15 settembre 2024

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Si addensavano nubi molto nere sul Conclave del 1958. Era un’epoca estremamente tormentata nella Chiesa, un’epoca dove stavano da tempo fermentando dei cambiamenti che avrebbero poi sconvolto la millenaria tradizione di questa istituzione.

Si era spento da poco Pio XII, uno dei più grandi Pontefici della storia, sebbene già negli anni successivi della sua morte alcuni storici liberali assieme alla stampa dello stesso orientamento allestirono un’infame campagna di diffamazione ai suoi danni.

Costoro si adoperarono per far passare Papa Pacelli per un collaborazionista della Germania nazista, quando i documenti sono lì a smentire tale falsità.

Se c’è stato un uomo che aveva da subito riconosciuto in Hitler una grave minaccia per l’Europa quello era proprio Pio XII che già nei primi anni del suo pontificato scrisse alle varie cancellerie europee sostenendo la necessità di un golpe in Germania per rovesciare il cancelliere che stava trascinando il suo Paese,  e poi il mondo intero in un’altra guerra mondiale, esattamente come volevano i poteri del sionismo internazionale.

Hitler non nasce dal nulla. Hitler nasce perché ambienti molto potenti a New York si assicurarono di fargli avere ingenti finanziamenti sin dal 1929, quando il partito nazista era poco più che insignificante e molto lontano dalla vertiginosa scalata al potere che riuscì a compiere negli anni successivi.

A dare prova dei finanziamenti che il partito nazista ricevette da Wall Street fu già (nei primi anni ‘30) Sidney Warburg che scrisse un libro nel 1933 intitolato “Le origini finanziarie del nazional-socialismo”, nel quale si racconta in dettaglio come le banche della finanza askenazita di New York, in particolare la famiglia Rockefeller, avevano tutto l’interesse a favorire l’ascesa politica del messia del nazismo per poter poi trascinare l’Europa in un altro conflitto indispensabile per poter giungere a degli obiettivi già prestabiliti, quali la nascita dell’ONU, archetipo del governo mondiale, e lo Stato ebraico, vera e propria ossessione della famiglia Rothschild.

Assistiamo dunque a un fenomeno che potrebbe essere definito protezionismo. Gli ambienti che fecero la fortuna politica di Hitler accusarono il Vaticano di non aver fatto abbastanza per fermare Hitler, nonostante Pio XII fosse stata la prima grande voce autorevole a mettere in guardia sul pericolo che rappresentava la Germania nazista e nonostante fossero stati gli stessi portatori di tale falsa accusa a consentire l’ascesa del cancelliere tedesco.

A questa accusa infamante, come se già non bastasse, se ne deve aggiungere un’altra, quale quella di non aver fatto abbastanza per aiutare gli Ebrei, nonostante sia stata una fonte al di sopra di ogni sospetto, il rabbino di Gerusalemme, Isaac Herzog, a ringraziare personalmente Sua Santità per l’impegno profuso nel salvare gli Ebrei perseguitati dal nazismo, mentre il congresso sionista mondiale gioiva di quelle persecuzioni senza le quali non si sarebbe mai potuti giungere alla nascita dello Stato di Israele.

Il pontificato di Pio XII era stato un caposaldo della tradizione cattolica e c’erano potenti forze massoniche e i soliti ambienti angloamericani che auspicavano a tutti i costi una forte interruzione della continuità pastorale del Vaticano per mettere sul soglio pontificio un uomo che potesse far entrare la Chiesa nel tempio della modernità e dei diritti umani partoriti dall’infausta Rivoluzione Francese.

Un giornalista americano, Stephen Kokx, ha condiviso su “X” un documento declassificato del Dipartimento di Stato americano, all’epoca sotto l’amministrazione Eisenhower, uomo molto vicino a Israele, che dimostra come Washington avesse una sua talpa all’interno del Conclave che stava informando gli Stati Uniti di tutto ciò che accadeva nelle stanze vaticane e dentro la Cappella Sistina.

C’era una battaglia feroce per la Chiesa. Le potenze angloamericane e le varie istituzioni mondialiste americane quali il Bohemian Grove e il Council on Foreign Relations avevano una visione molto precisa del futuro che attendeva l’umanità.

Questi istituti, come noto, auspicavano e auspicano la formazione di una governance mondiale, una sorta di moloch autoritario che si imponga sul mondo intero, e avochi a sé la sovranità delle singole nazioni.

E a ispirare il “sogno” di edificare un impero mondiale, non è certo un segreto, è la religione seguita dal mondialismo, che come è ormai evidente a qualsiasi osservatore dotato di onestà intellettuale, non è soltanto quella della secolarizzazione e dell’ateismo di Stato che ha uno scopo finale e definitivo.

La secolarizzazione è soltanto la maschera indossata dal liberalismo che una volta caduti tutti i veli, si propone d' instaurare un culto luciferiano globale e l’orrenda esibizione delle Olimpiadi di Parigi è soltanto l’ultimo esempio definitivo del disvelamento della vera identità del mondo moderno progressista e liberale.

Se volessimo andare ancora più indietro nel tempo per comprendere tale filosofia, potremmo soffermarci a leggere le lettere che il fondatore degli Illuminati di Baviera, Adam Weishaupt, scriveva ai suoi fedeli collaboratori ai quali spiegava come ai vari iniziati non dovesse essere rilevato come questa setta volesse mettere al bando il cristianesimo, un segreto che andava custodito gelosamente e rivelato soltanto a quegli adepti che mostravano le caratteristiche ideali per servire gli scopi degli Illuminati.

Questo mondo non poteva giungere al suo scopo senza entrare prima nelle viscere della Chiesa Cattolica, poiché l’esistenza di questa istituzione e la sua adesione alla dottrina cattolica di sempre, già di per sé impedisce la manifestazione del governo mondiale e della sua annessa religione misterica, e qui possiamo comprendere ancora una volta perfettamente quanto san Paolo affermava rispetto alla funzione del katéchon, ovvero quel concetto che esprime la funzione di contenimento della Chiesa verso l’avanzata del mondo moderno.

Il modernismo può essere considerato come quel fiume che vuole invadere il mondo e la Chiesa Cattolica invece è la diga che lo deve contenere.

Questo ci aiuta a comprendere perché nell’ottica dei suoi nemici la Chiesa andava infiltrata e soggiogata.

Al Conclave del 1958 abbiamo una manifestazione piena di quest’infiltrazione.

Washington seguiva da vicino le fasi dell’elezione del nuovo Pontefice e la fonte che stava informando il dipartimento di Stato americano auspicava che non fossero eletti pontefici uomini, come il cardinal Siri e Ottaviani, giudicati sotto certi aspetti “obsoleti” e con una visione “non realistica” degli affari contemporanei, e ciò semplicemente sta a significare che questi due porporati erano integri e non erano disposti a scendere a patti con coloro che volevano trasformare la Chiesa in una sorta di moderno tempio “cattolico” dei diritti umani.


Gregorio XVII: il Papa che non fu

Quello che non viene raccontato ancora oggi al grande pubblico è quello che può considerarsi a tutti gli effetti come un vero e proprio colpo di stato vaticano.

Sentiamo molto parlare sedicenti esperti “vaticanisti” di “sede impedita” e del pontificato di Ratzinger che non si sarebbe mai interrotto ma non sentiamo mai tali “esperti” raccontare la vicenda che cambiò la storia della Chiesa e del mondo intero negli anni successivi al Conclave del 1958.

A raccontare quello che accadde sotto la volta della Cappella Sistina fu un ex agente dell’FBI, Paul L. Williams, che citò dei documenti declassificati del Dipartimento di Stato americano nei quali si narra la vera storia di quel drammatico Conclave (1).

Una volta iniziati gli scrutini era emersa chiaramente una maggioranza a favore del cardinale Siri, storico arcivescovo di Genova dal 1946 al 1987.


Il cardinale Giuseppe Siri

Siri, come s’accennava in precedenza, aveva la fama di essere un intransigente tradizionalista ed era considerato dallo stesso Papa Pio XII come il suo successore più degno.

Il 26 ottobre del 1958 sembrava essere tutto finito quando dal celebre camino del Vaticano si vide uscire una fumata bianca tanto che la radio della Santa Sede annunciò entusiasta l’elezione di un Pontefice che però non s’affacciò come previsto sul balcone di San Pietro come accade ogni volta che un nuovo Papa viene eletto dal Conclave.

Nello scrutinio successivo, viene ancora una volta confermato Siri che avrebbe anche scelto il nome di Gregorio XVII, in continuità con i Pontefici che denunciarono il pericolo modernista, ma a quel punto i cardinali francesi s’opposero all’elezione in un gesto apertamente eversivo e ventilarono persino la fantomatica possibilità che potessero scoppiare dei disordini dal lato comunista della Cortina di Ferro se il porporato genovese fosse diventato Papa.

La manovra dei francesi a quanto pare purtroppo sortì i suoi effetti e Siri fu costretto a rinunciare sotto quelle che sembravano essere chiaramente delle gravi minacce rivolte non solo alla sua persona, ma alla Chiesa tutta.

A leggere quanto disse Padre Paolo Perrotta sussisteva la minaccia che il Vaticano potesse subire una sorta di attacco nucleare, una minaccia, che era stata già manifestata da Avro Manhattan, scrittore di origini ebraiche, che scrisse che se la Chiesa non avesse smesso di intromettersi negli affari politici internazionali essa avrebbe potuto ricevere un castigo come quello subito dal Giappone, vittima dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki.

Le forze occulte della sovversione erano pienamente all’opera per lanciare il loro colpo di stato in Vaticano che purtroppo riuscì poiché Siri rinunciò sotto tali gravi minacce, e il cardinale genovese ebbe a dire nel 1985 nel corso di una conversazione con un giornalista che quanto accaduto in quei giorni era qualcosa di davvero terribile che apparentemente lo sconvolgeva ancora profondamente a distanza di 27 anni.

Al posto di Siri giunse l’uomo voluto da Washington e dalle massonerie. Giunse Angelo Roncalli che era noto per avere simpatie comuniste e per essere vicino alla Massoneria francese.

Viene da sorridere, amaramente, all’appellativo che la stampa liberale diede a questo pontefice, ovvero il “papa buono”, e questo lascia capire quali siano gli standard di “bontà” seguiti da lor signori.

Roncalli comunque tenne fede alla promessa fatta ai suoi maestri.

Roncalli aprì le porte della Chiesa alla modernità. Roncalli iniziò il percorso della Chiesa liberale che non si è mai interrotto purtroppo e che vede ogni singolo Pontefice che si è seduto sul soglio di Pietro dal 1958 in poi portatore non più delle Verità di Fede che la Chiesa ha custodito per 2000 anni, ma espressione di un’altra chiesa, quella falsa dei diritti umani e dei cosiddetti “fratelli maggiori”.

Se si leggono gli atti del Vaticano II si trovano parole come ecumenismo, diritti umani, dialogo tra religioni e se si guardano le parole e le azioni dei successori di Roncalli, quali Paolo VI, si riscontra tutto quello di cui oggi parla Bergoglio.

La falsa chiesa non è stata costruita in un giorno, ma nel giro di molti decenni e questa infiltrazione altro non è che il risultato di un piano diabolico per partorire una chiesa alla rovescia che piuttosto che diffondere il Vangelo di Cristo è impegnata nel diffondere quello di Satana.









 
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