Il Vizio della Tolleranza

di Justin Mc Carty

Articolo tratto dalla rivista inglese Christian Order, n° di febbraio 2011


La tolleranza è diventata la virtù suprema, al giorno d'oggi .

Nella nostra vita quotidiana il suo valore ce lo viene rammentato continuamente.
Ce lo ricordano insegnanti e datori di lavoro, come pure amici e familiari .
Dobbiamo essere tolleranti .
Non possiamo offendere nessuno .
In nessuna circostanza ciò in cui crediamo e le nostre idee possono essere migliori di quelle di un altro .
Noi, noi non abbiamo mai ragione, non siamo mai nel giusto .
Gli altri, loro non hanno mai torto, non sbagliano mai .
Queste sono le lezioni di tolleranza che ci vengono instillate fin dai primi giorni di scuola, e le lezioni che ci vengono reiterate per tutta la vita .

Ma a che punto la tolleranza cessa di essere una virtù e diventa un vizio ?

La tolleranza, secondo G.K.Chesterton, è una virtù per persone che non hanno credenze .
Ma noi, in quanto cattolici, siamo, per definizione, persone che credenze le hanno .
Noi crediamo in valori tradizionali e in istituzioni.
Noi crediamo nella nostra storia e nel nostro retaggio .
E noi crediamo nella santità della vita e negli insegnamenti della Chiesa .

Queste credenze non sono spuntate ieri: esse sono il prodotto di oltre duemila anni di saggezza e di esperienza collettiva .
Esse hanno formate innumerevoli generazioni di cattolici ed hanno contribuito a produrre la prospera civiltà di cui abbiamo la buona sorte di godere .

E allora … , sarebbe cosa virtuosa per noi lo stare a guardare inerti e lo stare zitti mentre, nelle leggi e nei tribunali, ciò in cui crediamo viene smantellato e distrutto ?
Dovremmo essere lodati per la nostra tolleranza quando permettiamo a atei, pervertiti, progressisti di attaccare e deridere le nostre tradizioni e i nostri valori ?
I nostri antenati cattolici, che cosa penserebbero della nostra tolleranza ?
La futura generazione di cattolici, cosa più importante, che cosa dirà di noi?
La fede e la cultura che trasmetteremo loro, avranno una qualche somiglianza con quanto abbiamo ereditato ?

La difesa e la preservazione della nostra fede è ciò a cui siamo obbligati sia verso i passati che verso i futuri cattolici .
Per fare ciò noi dobbiamo avere la volontà di affrontare chi attacca le nostre credenze .
Dobbiamo essere pronti a parlare chiaro senza paura in difesa della Chiesa e dei suoi insegnamenti; dobbiamo essere pronti a resistere alla inimicizia ed ostilità che le nostre credenze susciteranno .
Beati  i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (Matteo,  V  10).

Soprattutto dobbiamo parlare ed agire con sicurezza, con fiducia in noi stessi e nella Chiesa .
La Chiesa Cattolica non ci ha dato nessuna ragione per dubitare .
La Chiesa è stata il fondamento della civiltà occidentale: per due millennii ha prodotto grandissimi filosofi, re, uomini di stato, artisti mai prima visti al mondo .
La Chiesa non deve provare nulla.
E’ su di noi l'onere .
E’ il nostro momento, come cattolici, di mettere noi stessi alla prova .

Non arretriamo, non rimaniamo zitti in nome della tolleranza .
Con caparbietà prepariamoci a lottare e difendere le nostre credenze .
Non per odio della cultura che ci sovrasta .
Ma per amore della Chiesa che ci fonda e sostiene .







settembre 2013

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