|
|
Il Vizio della Tolleranza Nella nostra vita quotidiana il suo valore ce lo viene rammentato continuamente. Ce lo ricordano insegnanti e datori di lavoro, come pure amici e familiari . Dobbiamo essere tolleranti . Non possiamo offendere
nessuno .
In nessuna circostanza ciò in cui crediamo e le
nostre idee possono essere migliori di quelle di un altro .Noi, noi non abbiamo mai
ragione, non siamo mai nel giusto .
Gli altri, loro non hanno mai torto, non sbagliano mai .Queste sono le lezioni di tolleranza che ci vengono instillate fin dai primi giorni di scuola, e le lezioni che ci vengono reiterate per tutta la vita . Ma a che punto la tolleranza cessa di essere una virtù e diventa un vizio ? La tolleranza, secondo G.K.Chesterton, è una virtù per persone che non hanno credenze . Ma noi, in quanto cattolici, siamo, per definizione, persone che credenze le hanno . Noi crediamo in valori tradizionali e in istituzioni. Noi crediamo nella nostra storia e nel nostro retaggio . E noi crediamo nella santità della vita e negli insegnamenti della Chiesa . Queste credenze non sono spuntate ieri: esse sono il prodotto di oltre duemila anni di saggezza e di esperienza collettiva . Esse hanno formate innumerevoli generazioni di cattolici ed hanno contribuito a produrre la prospera civiltà di cui abbiamo la buona sorte di godere . E allora … , sarebbe cosa virtuosa per noi lo stare a guardare inerti e lo stare zitti mentre, nelle leggi e nei tribunali, ciò in cui crediamo viene smantellato e distrutto ? Dovremmo essere lodati per
la nostra tolleranza quando permettiamo a atei, pervertiti,
progressisti di attaccare e deridere le nostre tradizioni e i nostri
valori ?
I nostri antenati cattolici, che cosa penserebbero della
nostra tolleranza ?La futura generazione di
cattolici, cosa più importante, che cosa dirà di noi?
La fede e la cultura che trasmetteremo loro, avranno una
qualche somiglianza con quanto abbiamo ereditato ?La difesa e la preservazione della nostra fede è ciò a cui siamo obbligati sia verso i passati che verso i futuri cattolici . Per fare ciò noi dobbiamo avere la volontà di affrontare chi attacca le nostre credenze . Dobbiamo essere pronti a parlare chiaro senza paura in difesa della Chiesa e dei suoi insegnamenti; dobbiamo essere pronti a resistere alla inimicizia ed ostilità che le nostre credenze susciteranno . “Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli” (Matteo, V 10). Soprattutto dobbiamo parlare ed agire con sicurezza, con fiducia in noi stessi e nella Chiesa . La Chiesa Cattolica non ci ha dato nessuna ragione per dubitare . La Chiesa è stata il fondamento della civiltà occidentale: per due millennii ha prodotto grandissimi filosofi, re, uomini di stato, artisti mai prima visti al mondo . La Chiesa non deve provare nulla. E’ su di noi l'onere . E’ il nostro momento, come cattolici, di mettere noi stessi alla prova . Non arretriamo, non rimaniamo zitti in nome della tolleranza . Con caparbietà prepariamoci a lottare e difendere le nostre credenze . Non per odio della cultura che ci sovrasta . Ma per amore della Chiesa che ci fonda e sostiene . (torna
su)
settembre 2013 |