Latte materno e pediatria


di Silvana De Mari



Pubblicato su sito dell'Autrice






La foto terribile di una donna indiana che aveva avuto due gemelli, un bimbo e una bimba, e per il maschietto, più prezioso nella sua cultura, aveva speso i soldi per il latte in polvere. Il bimbo sta morendo di enterite necrotizzante.


Il mio articolo di lunedì ha fatto indignare parecchi colleghi pediatri. Molti mi hanno scritto spiegandomi che dagli anni ‘80 viene ripetuto spesso, anche su raccomandazione dell’OMS, di ricordare che il latte materno è biologicamente superiore a quello artificiale. Forse avrei dovuto sottolineare meglio nel mio articolo che la passione per il latte artificiale, anche contro la salute dei bambini, ha riguardato una piccola parte del mondo occidentale diversi decenni fa e riguarda adesso solo sperdute lande di altri continenti. Sono commossa delle segnalazioni.

I colleghi pediatri mi perdoneranno se segnalo loro che le loro voci a favore del latte materno sono molto flebili, e a volte contraddittorie. Tanto le loro voci sono potenti, forti e armate quando si tratta di parlare di pratiche molto dubbie ma di indubbio valore economico come le vaccinazioni, tanto diventano il miagolio di un micio neonato quando si tratta di parlare di latte materno, al punto tale che l’allattamento al seno è talmente minoritario in Italia che in alcune province sta scomparendo.

Quando si tratta della fisiologia dell’allattamento materno i pediatri smettono di tuonare. Che l’allattamento materno sia una roba fisiologica deve essere poco chiaro a molti di loro perché sono terrorizzati dal rischio, insistono, di violare influenzandola la eventuale volontà della madre di non allattare, quella volontà che, quando si tratta di vaccini, diventa però spazzatura.

Il latte materno dà una capacità immunizzante magnifica, il figlio è più forte e sano, la mamma non deve sbattersi a svegliarsi, riscaldare sterilizzare. La popò del bimbo allattato al seno ha un odore infinitamente più simpatico quando si cambiano i pannolini, è segno che il microbiota (l’insieme dei batteri intestinali, importantissimo per la salute) del bambino è di qualità nettamente superiore al microbiota del bambino allattato artificialmente, e questo vuol dire che sono state messe le basi per una vita molto più sana, anche per diminuire il rischio decenni dopo di malattie oncologiche o degenerative.

La voce dei pediatri a favore dell’allattamento al seno è talmente flebile che non arriva alle donne. Probabilmente i pediatri parlano della superiorità dell’allattamento al seno, ma se lo dicono tra di loro. L’allattamento al seno non ha bisogno di bilancia né di orologio, anzi questi oggetti lo danneggiano. L’orario rigido raccomandato da molti pediatri è il miglior sistema per farlo fallire. I dati dell’allattamento al seno, che ripeto è una funzione fisiologica, cioè dovrebbe essere la norma, in Italia sono desolanti.
In testa c’è il Trentino-Alto Adige: il 60 % allatta per tre mesi, meno della metà allatta oltre i tre mesi. In coda c’è la Campania dove si arriva a uno squallido 23 %.
Dalle statistiche, si evince che più alto il livello culturale della mamma, maggiore è la possibilità che lei allatti al seno. Dove la mamma non è il grado di procurarsi da sola la motivazione necessaria, dove c’è solo la voce del pediatra, la funzione fisiologica dell’allattamento al seno crolla.

Molti pediatri continuano a dare le irragionevoli regole con cui hanno rovinato l’allattamento materno per generazioni: dovete attaccare il bambino sette minuti da una parte e sette minuti dall’altra (ma perché?) e intervallare di almeno 4 ore (altra regola sbagliata. Il latte materno non può dare MAI indigestione. Il latte artificiale deve essere intervallato).
Se il bambino piange perché ha fame, perché non ce la fa in quattordici miserabili minuti che qualche sprovveduto ha deciso debbano essere sufficienti per tutti a succhiare a sufficienza, allora c’è la formula.

La doppia pesata è un incubo: consiste nel pesare il bambino prima e dopo la poppata per sapere quanto ha mangiato il bambino. Definita irrinunciabile da molti pediatri è una dannazione per la madre, uno dei tanti sistemi per farla sentire inadeguata. 
Cosa ve ne frega di sapere quanti grammi ha mangiato il bambino? Se ha smesso di piangere e dorme beato ha mangiato abbastanza, se sta continuando a piangere non ha mangiato abbastanza e dovete tenerlo attaccato ancora e ancora.
Il vostro bambino sa più del pediatra quando e quanto deve mangiare, questo varia da bambino a bambino, non si può rinchiudere tutti in tabelle.
Molti pediatri spiegano che se con la doppia pesata ha preso meno di tot grammi, occorre integrare con il latte in polvere. Se non ha preso abbastanza latte attaccatelo e lasciatelo lì, e il latte arriva. Se integrate con il latte in polvere, quello della mamma scompare, e la mamma si sente inadeguata e incapace.

Orari e doppie pesate: così fallisce l’allattamento, sono le regole migliori per far fallire l’allattamento, per rendere il bambino disperato, per deprimere la madre che avendo ricevuto regole irragionevoli fallisce e si sente inadeguata.
Se volete allattare al seno buttate orologio e bilancia. Evidentemente molti pediatri hanno una voce molto flebile quando lodano l’allattamento al seno, e una incredibile velocità a tirare fuori il ricettario a scrivere il nome della formula o a regalarne qualche campione.

Se analizziamo i dati, sono le donne più colte quelle che allattano. Molto spesso non è stata quindi la voce del pediatra ma la capacità della donna di procurarsi le conoscenze necessarie a permettere l’allattamento al seno. 
Che il latte materno faccia bene i pediatri lo borbottano, sicuramente se lo dicono tra di loro nelle lezioni di pediatria, ma nessuno di loro ha alzato la voce. Nessuna società di pediatria è arrivata alla parola fondamentale che è QUINDI. Il latte materno è un bene per il bambino, è fondamentale almeno per i primi 10 mesi, meglio 18, QUINDI la donna deve avere almeno 10 mesi, meglio 18, di permesso pagato dopo il parto. Se la donna torna a lavorare quando il bambino ha quattro mesi non può allattarlo ed è un danno la perdita di una funzione FISIOLOGICA.
Il latte della donna fa bene al bambino QUINDI non può tornare al lavoro quando il piccolo ha quattro mesi. Dato che la fisiologia segue linee logiche, se il bambino di quattro mesi ha bisogno del latte della madre vuol dire che ha un cervello che ha bisogno della presenza della madre. Se a quattro mesi viene mollato in mezzo a estranee, le puericultrici dell’asilo nido, ha gli ormoni da stress altissimi che gli abbattono il sistema immunitario, e dato che l’asilo nido è un covo di germi la sua salute sarà danneggiata.
La soluzione di tutto questo non è una esavalente a due mesi e mezzo, ma che il bambino se ne stia a casa sua con sua madre.

Possibile che nessuna società di pediatria abbia tuonato contro i miserabili quattro mesi che vengono dati alle donne italiane? La mia disistima ai sindacati che tutto quello che sanno biascicare è che ci vogliono più asili nidi. Personalmente metterei obbligatoria sulla porta degli asili nido la scritta “nuoce gravemente alla salute”. I movimenti femministi sono imbarazzati da questa straordinaria e magnifica fisiologia, il latte materno, e anche loro pigolano che ci vogliono più asili nido, perché mamma deve essere libera di andare a massacrarsi sul posto di lavoro e il bambino di ammalarsi all’asilo nido.

Se il latte materno fa bene, come sussurrate voi nei corridoi dei vostri ospedali senza dirlo a nessun altro, perché non vi sento tuonare contro la pratica immonda della gravidanza per altri? Perché nessun pediatra fatto sentire la sua voce? Il fatto che i figli acquistati siano stati privati oltre che dell’affetto della madre anche del suo latte non è un danno? Chi altri dovrebbe dirlo se non voi? I pediatri parlano solo di vaccini?
Non ho sentito le vostre voci quando sono stati iniettati vaccini covid a minori di 16 anni, anzi no, le ho sentite: spesso madri mi hanno informato che il pediatra ha telefonato, e più di una volta, per raccomandare una vaccinazione pericolosa per contrastare una malattia che nei bambini è irrilevante. Ho innumerevoli madri che mi hanno testimoniato questo. Quanti di voi hanno telefonato per assicurarsi che mamma continuasse l’allattamento materno? Quindi signori non vi azzardate a scrivermi di nuovo. Se siete capaci di combattere per i bambini, fatelo. Se non siete capaci almeno non mi scrivete.

Tutte le mamme hanno il latte: è fisiologia.  Non possono allattare le donne con la tubercolosi, quelle che fanno chemio e poche altre eccezioni. Le mammelle non sono un giocattolo erotico, sono un organo con la sua fisiologia. Il latte materno aumenta il livello di salute del bambino e della mamma: è fisiologia. Molti pediatri non dicono alle madri tutti i vantaggio per “non influenzarle”, perché “deve essere una scelta libera”. Si tratta di un comportamento  paragonabile a quello di un medico che non parli dei danni del fumo perché deve essere una scelta libera fumare o non fumare.



 
settembre 2024
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