Francesco rigetta il «proselitismo»
e
firma una dichiarazione congiunta con l’Imam di Giacarta



Articolo della Fraternità San Pio X







Papa Francesco e il grande Imam Nasaruddin Umar
firmano una dichiarazione congiunta nella moschea di Istiqlal

 
Il commento gustoso e pertinente del vaticanista Sandro Magister su l’ultimo viaggio di Papa Francesco nell’Asia del Sud-Est.

Il 9 settembre 2024, sul suo sito Settimo Cielo, il vaticanista Sandro Magister ha commentato il viaggio del Papa in Indonesia.

«Appena il suo aereo è atterrato per la prima e principale tappa del suo viaggio, Papa Francesco ha immediatamente ribadito il suo eterno avvertimento: “Mai proselitismo”.
Questo avvertimento non figurava nel discorso che doveva leggere il 4 settembre di fronte alle autorità indonesiane nel palazzo presidenziale di Giacarta, ma è stata la prima aggiunta spontanea che il Papa ha fatto nel primo discorso del suo viaggio».

E Magister ha ricordato: «Nel corso degli anni, Papa Francesco si è pronunciato dozzine e dozzine di volte contro il proselitismo. Si tratta di un vero mantra della sua predicazione. […] Per Jorge Mario Bergoglio, la malattia che snatura la Chiesa odierna è quella del carattere missionario eccessivo, forzato, superficiale, che si misura dal numero dei nuovi adepti.

«E invece, se c’è una realtà incontestabile nella Chiesa degli ultimi cinquant’anni non è l’eccesso, ma il crollo dello slancio missionario. […] Il motivo per cui Francesco continua a lanciare l’allarme contro il proselitismo, rimane misterioso, tenuto conto che le rare espansioni missionarie attualmente in atto nella Chiesa odierna - quasi dappertutto non in crescita, ma in declino – sono dovute al proselitismo».

Di contro, Sandro Magister sottolinea il gesto comune di Francesco e del grande Imam di Giacarta: «La visita nella moschea Istqlal di Giacarta è stata un altro momento importante del viaggio di Papa Francesco, con la firma di una dichiarazione congiunta con il grande Imam Nasaruddin Umar. Questa dichiarazione fa seguito al Documento sulla fraternità umana, firmato nel 2019 ad Abu Dhabi dal Papa e dal grande Imam di Al-Azhar, Ahmed El-Tayyeb.

«Ma negli anni che sono seguiti, i conflitti che sono scoppiati nel mondo hanno seriamente messo in difficoltà il dialogo interreligioso e il cammino comune verso la pace. Basta ricordare che poche ore dopo il terribile massacro [del 7 ottobre 2023] di cittadini israeliani indifesi, lo stesso El-Tayyeb firmava una dichiarazione di totale sostegno ai suoi autori: i terroristi di Hamas».

Pertanto, secondo il vaticanista italiano «l’abbraccio fra il Papa e il grande Imam di Giacarta segna un importante cambio di rotta. Un cambiamento tanto più importante dal momento che l’Indonesia è il paese che conta il più alto numero di musulmani nel mondo».

E Magister mostra ciò che può attrarre Francesco nell’Islam indonesiano: «Bhinneka tunggal ika, uniti nelle differenze (letteralmente: “molti, ma uno”), che è la divisa nazionale dell’Indonesia, e si può comprendere come essa sia cara a Papa Francesco, proprio come la benedizione di Dio Onnipotente invocata nel preambolo della Costituzione, i cinque principii unificanti della Pancasila, la filosofia ufficiale dello Stato.

«Al pari della simbolica “galleria dell’amicizia” che unisce la moschea Istiqlal alla vicina Cattedrale cattolica di Giacarta. Perché è su questo terreno comune che Francesco vuol fare avanzare il cammino delle religioni e dell’intera umanità. Come prova un altro momento significativo del suo viaggio».

A questo punto, Magister punta il dito sulla visita fatta dal Papa al «Movimento Scholas occurrentes, nella sua nuova sede nel centro di Giacarta, la prima nel Sud-Est asiatico». Magister ricorda che «questo Movimento è stato fondato da Bergoglio in Argentina, quand’era arcivescovo di Buenos Aires.

«Oggi, questo Movimento è costituito da una rete di mezzo milione di scuole nei cinque continenti, e nel 2015 è stato eretto a Pia Fondazione di Diritto Pontificio, con sede nella Città del Vaticano. Ma circa il “Pia”, non vi è niente o quasi. Nei diversi discorsi rivolti da Francesco alle Scholas, il silenzio sul Dio cristiano, su Gesù e sul Vangelo, è quasi mortale.

«La formula dominante è il “nuovo umanesimo” con un grande rafforzamento della “casa comune”, della “solidarietà universale”, della “fraternità”, delle “convergenze”, dell’“accoglienza”. Le religioni sono anch’esse raggruppate e neutralizzate in un dialogo indistinto. Gli invitati a questi avvenimenti sono delle stelle dello spettacolo e dello sport: da George Clooney a Lionel Messi.

«Tutto questo è ben rappresentato dal nome che Francesco ha dato ad una nuova Università creata nel 2023 e affidata a Scholas occurrentes: Universidad del sentido, Università del senso, in cui “ciò che vi si insegna non è una data cosa, ma la vita stessa”».

E Magister fa un esempio concreto: «A Giacarta, per simboleggiare questo sentimento di fraternità, gli studenti avevano decorato un “poliedro del cuore” con centinaia di oggetti personali portati da ciascuno, e Papa Francesco vi ha aggiunto il suo: una riproduzione del personaggio del fumetto argentino Mafalda.

«Non c’è da stupirsi che un papa come Jorge Mario Bergoglio abbia talmente a cuore la scuola e la formazione delle nuove generazioni; lui che appartiene alla Compagnia di Gesù, che per secoli ha formato le classi dirigenti. Ma quello che colpisce di più è l’assenza di ogni specificità cristiana nel suo ambizioso progetto educativo.

A proposito della Dichiarazione congiunta di Francesco e del grande Imam di Giacarta, che fa seguito al Documento firmato col grande Imam di Al-Azhar (4 febbraio 2019), è utile riferirsi al Comunicato di Don Davide Pagliarani, Superiore Generale della Fraternità San Pio X, del 24 febbraio 2019.

«Il Documento sulla fraternità umana per la pace mondiale e la coesistenza comune, firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-Azhar, è solo una casa costruita sulla sabbia. E in più è una empietà che disprezza il Primo Comandamento di Dio e che fa dire alla Saggezza di Dio, incarnato in Gesù Cristo morto per noi sulla Croce, che “il pluralismo e la diversità delle religioni” sono una saggia volontà divina».

«Tali dichiarazioni si oppongono al dogma che afferma che la religione cattolica è l’unica vera religione (cfr. Syllabus, proposizione 21). Trattandosi di un dogma, ciò che vi si oppone ha il nome di eresia. Dio non può contraddirsi».












 
ottobre 2024
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