Il caso del divieto della

celebrazione della Messa tradizionale a Napoli



di Belvecchio






E’ di questo mese di novembre 2024 il caso del divieto di celebrare la Messa tradizionale a Napoli.

Mons. Domenico Battaglia, arcivescovo metropolita di Napoli, il 10 maggio 2024 ha vietato con un decreto tutte le celebrazioni della Messa tradizionale a Napoli.

Premettiamo che a Napoli la Messa tradizionale veniva celebrata in quattro diverse chiese: chiesa Santa Maria della Vittoria (il primo sabato del mese); Basilica di San Paolo Maggiore (Domenica, feste di precetto e feste e ricorrenze particolari); chiesa Rettoria del Rosariello (tutti i giorni); Convento San Tommaso d’Aquino (tutti i giorni).

Ora, Napoli non è una cittadina di provincia, ma una importante città di circa 900.000 abitanti. Pensare che l’arcivescovo abbia preso una tale decisione è semplicemente paradossale. Per quanto numerosi fossero i fedeli che frequentavano le quattro chiese, non potevano togliere il sonno all’arcivescovo per l’eventuale disturbo che ipoteticamente arrecavano a quasi un milione di Napoletani.
E’ evidente che la decisione dell’arcivescovo è legata – e non pensiamo di sbagliarci – alle manovre che Papa Francesco e i suoi sostenitori hanno messo in atto, ormai da qualche tempo, per abolire la celebrazione della Messa tradizionale nel mondo intero; cosa che siamo certi non accadrà, perché i fedeli che sono legati a questa Messa e i sacerdoti che la celebrano non cederanno, anche a costo di ritorsioni; peraltro non sarebbe una novità, perché è da 60 anni che i responsabili della moderna gerarchia cattolica cercano di contrastare la permanenza della Messa tradizionale nella Chiesa, senza riuscirci. E neanche adesso ci riusciranno.

Ci sono state raccolte di firme, appelli e proteste, ma sembra che l’unico risultato sia la concessione di un solo luogo di Messa, cosa ridicola per una città come Napoli.

Quello che noi consigliano ai fedeli è di recarsi ad assistere alla Santa Messa tradizionale nel centro di Messa che non è sotto la giurisdizione del capzioso arcivescovo di Napoli. Diamo di seguito il recapito:

Cappella dell’Immacolata, via Santa Maria a Lanzati, 21
Domenica e festivi, ore 11,00. Per informazioni 06.930.68.16

Ci rendiamo conto che questo non risolve il problema per l’intera città, ma, con l’aiuto di Dio, è possibile che questo centro di Messa possa almeno duplicarsi.

Per quanto riguarda i sacerdoti di Napoli disposti a celebrare comunque la Messa tradizionale, li esortiamo a fare di tutto per mantenere la celebrazione, chiedendo l’aiuto dei fedeli e non tenendo conto del decreto dell’arcivescovo.
Non si tratta di disobbedienza, ma, come essi stessi sanno, bisogna ubbidire a Dio piuttosto che agli uomini; e l’aiuto di Dio e della Santissima Vergine Maria non mancherà, sia in termini spirituali, sia in termini materiali.

Là dove c’è la fede, Dio vede e provvede.
 






 
novembre 2024
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