Papa Francesco in visita apostolica

in Belgio e Lussemburgo

26-29 settembre 2024




Articolo della Fraternità San Pio X







Papa Francesco accolto dal Re Filippo del Belgio e dalla Regina Matilde



Papa Francesco si è recato in visita apostolica nel Granducato di Lussemburgo, il 26 settembre, e nel Regno del Belgio - a Bruxelles, Lovanio e Lovanio Nuova – dal 26 al 29 settembre 2024.
Questi due paesi, fortemente secolarizzati, condividono lo stesso nunzio Apostolico: Mons. Franco Coppola.

Il Papa ha avuto undici incontri, di cui sei pubblici, ha fatto nove discorsi ed ha celebrato una sola Messa pubblica.


Nel Lussemburgo la pratica religiosa è molto bassa

Cristianizzato nel IV secolo, il Lussemburgo è stato storicamente segnato da una forte influenza religiosa.
L’8 dicembre 1624, su iniziativa del Padre Jacques Brocquart del collegio dei Gesuiti del Lussemburgo, gli studenti della Congregazione Mariana andarono in processione fuori dai bastioni per erigere una statua della Vergine sul Glacis, il terrapieno esterno, e dare inizio alla costruzione di una cappella.

Nel 1639, dopo preghiere esaudite e guarigioni, per far fronte all’afflusso di pellegrini, la statua della Madonna Consolatrice degli Afflitti venne portata per otto giorni nella chiesa dei Gesuiti all’interno della città, e poi fu riportata con una processione solenne all’esterno: nella cappella del Glacis.

Il 10 ottobre 1666, le autorità politiche dichiararono la Madonna Consolatrice degli Afflitti, Patrona della città; poi, nel 1678, Patrona del Granducato.
Questa devozione nazionale ha dato origine all’Ottava mariana annuale dopo Pasqua.
Questa era la fede dei Lussemburghesi.

Ai giorni nostri, lo STATEC (Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici del Granducato) ha pubblicato, nella sua rivista Regard, n° 3 del febbraio 2023, uno studio sulla pratica religiosa.
L’introduzione dello studio precisava: «Le persone che rivendicano credenze e pratiche religiose tradizionali, in particolare del cattolicesimo, sono drasticamente diminuite, passando dal 75% al 48 % tra il 2008 e il 2021.
Nello stesso periodo è anche diminuita l’importanza della religione, passando dal 42% al 24%. Di contro, il numero delle persone atee e “senza religione” è fortemente aumentato. Tuttavia, questa secolarizzazione è accompagnata da aspirazioni spirituali alternative: più del 40% delle persone credono in uno spirito o in una forza superiore, il 15% pensa che un Dio personale esista, mentre più del 20% si dichiara ateo».


La prima tappa del viaggio apostolico è stata nel Lussemburgo, il cui arcivescovo è il Cardinale Jean-Claude Hollerich, consigliere di Francesco.
Questo gesuita di 65 anni è diventato progressivamente una personalità centrale del pontificato. Poliglotta, Mons. Hollerich ha trascorso 23 anni della sua vita in missione in Giappone ed è stato scelto dal Papa per il ruolo strategico di relatore del Sinodo sulla sinodalità, la cui seconda sessione è iniziata a Roma il 2 ottobre 2024.


Prendersi cura della casa comune e dei migranti

Accolto dal Granduca Enrico e dalla Granduchessa Maria Teresa, insieme con il Primo Ministro Luc Frieden, il Sommo Pontefice in Lussemburgo ha incontrato nella mattinata le rappresentanze civili e il corpo diplomatico del paese, nel palazzo dei congressi “Cercle Cité”, nel cuore storico del quartiere “Ville-Haute”, il cuore della città.

Nella sua prima allocuzione di questo suo 46° viaggio apostolico, il Papa ha insistito sui vantaggi della cooperazione tra le nazioni, per contrastare «le conseguenze nefaste dell’irrigidimento delle posizioni e del perseguimento egoistico (…) degli interessi personali».

Rivolgendosi alle autorità di uno dei paesi più ricchi del mondo, il Santo Padre ha ricordato la responsabilità che attiene alla ricchezza.
Il Papa ha anche detto che lo sviluppo economico non deve «saccheggiare né degradare la nostra casa comune»; e ha chiesto di «non dimenticare le nazioni più sfavorite» e di aiutarle «a risollevarsi dalle loro condizioni di impoverimento». Questo permetterà di ridurre «il numero di coloro che sono costretti ad emigrare, spesso in condizioni disumane e pericolose».

In una breve improvvisazione, il Papa ha fatto sorridere i presenti chiedendo al paese più bambini: «Io ho visto il tasso di natalità. Per favore, abbiate più figli… sono l’avvenire. Non dico “più bambini e meno cani”, questo lo dico in Italia, ma a voi più bambini».

Il Granducato registra una forte diminuzione della natalità, con un indice di fecondità di 1,25 bambini per donna nel 2023.

A questa società lussemburghese molto secolarizzata, il Successore di Pietro ha voluto testimoniare la «linfa vitale» del Vangelo di Gesù Cristo «la sola in grado di trasformare profondamente l’animo umano e renderlo capace di fare il bene, anche nelle situazioni più difficili, di estinguere l’odio e riconciliare le parti in conflitto».


Uno spirito di accoglienza, di apertura a tutti, tutti…

Nel pomeriggio, Francesco ha incontrato la comunità cattolica nella Cattedrale Notre-Dame, costruita dai Gesuiti nel XVII secolo, prima diventare la sede dell’arcidiocesi.
Anche qui Il Papa ha insistito sui suoi temi preferiti: «riguardo al servizio, vorrei raccomandarvi un aspetto oggi molto urgente: quello dell’accoglienza» «perché lo spirito del Vangelo è uno spirito di accoglienza, di apertura a tutti, e non ammette alcun tipo di esclusione».

Sul tema della missione, il Papa ha sottolineato «la sfida di riscoprire e di valorizzare in modo nuovo le vie dell’evangelizzazione» della Chiesa in una società secolarizzata. «Evolvere, per esempio, condividendo le responsabilità e i ministeri, camminando insieme come una comunità che annuncia e che fa della sinodalità una “maniera durevole di essere in relazione” tra i suoi membri».

Ed ha concluso, davanti ai seminaristi, ai preti, ai religiosi e alle religiose: «Com’è bello camminare insieme e ritrovarsi tutti fratelli attorno alla tavola di nostro Signore!».


In Belgio, una Chiesa minoritaria, un paese senza cambiamento demografico

Questa visita apostolica è stata organizzata in occasione del 600° anniversario dell’Università Cattolica di Lovanio (UC Lovanio) e dell’Università belga di lingua olandese (KU Leuven), distinte dal 1968. Essa aveva come motto: «In cammino con Speranza».

Quel è la condizione religiosa del Belgio?
Il rapporto Chiesa cattolica in Belgio 2023, pubblicato il 15 novembre 2023 dal sito della Chiesa cattolica del Belgio (CathoBel) e relativo all’anno 2022, indica che nel 2022 il 50% dei 12 milioni di Belgi si sono dichiarati cattolici – contro il 53% nel 2017 – con l’8,9% di fedeli che assistono alla Messa almeno una volta al mese.

In Belgio, il numero dei preti diocesani è passato da 2774 nel 2017, a 1859 nel 2022; con 915 preti in meno (un terzo). Nello stesso periodo, anche il numero di preti religiosi è diminuito, passando da 2205 a 1723 (22% in meno).
Il numero delle parrocchie è sceso da 3846 a 3613. Nel 2022 sono state dismesse 22 chiese, tre delle quali sono state assegnate ad altri culti cristiani.

Il 27 settembre, Papa Francesco si è recato nel castello di Laeken, dove ha incontrato in privato Re Filippo, prima di incontrare i rappresentanti delle autorità politiche e religiose, del mondo della cultura e dell’imprenditoria.
Erano anche presenti gli ex monarchi: Alberto II e Paola del Belgio.

Nel suo discorso introduttivo, il Re dei Belgi ha ricordato i bambini «orribilmente feriti, segnati per tutta la vita» dagli abusi. «Lo stesso vale per le vittime delle adozioni forzate», cioè dei bambini separati dalle loro madri non sposate.

Prendendo la parola, il Papa ha spiegato che la Chiesa può essere «fragile e fallibile nei suoi membri» e consultando le sue note ha confessato la «vergogna» della Chiesa per gli abusi sui minori. «Alcuni mi dicono che la grande maggioranza degli abusi avvengono in famiglia, nel vicinato, nel mondo dello sport, della scuola …». Ed ha esclamato: «ma
anche un solo caso [nella Chiesa] è sufficiente per vergognarsi!».

Prendendo la parola, il Papa ha spiegato che la Chiesa può essere «fragile e fallibile nei suoi membri» e consultando le sue note ha confessato la «vergogna» della Chiesa per gli abusi sui minori. «Alcuni mi dicono che la grande maggioranza degli abusi avvengono in famiglia, nel vicinato, nel mondo dello sport, della scuola …». Ed ha esclamato: «ma
anche un solo caso [nella Chiesa] è sufficiente per vergognarsi!».

Infine, il Sommo Pontefice si è rivolto al Belgio come sede delle principali istituzioni europee. «Situato sulla linea di separazione tra il mondo tedesco e il mondo latino», il Belgio rappresenta «quasi una sintesi dell’Europa», ed ha affermato che il continente aveva «bisogno del Belgio per progredire sulla via della pace». Ed ha esortato a «vincere l’inverno demografico e l’inferno della guerra». «Abbiate dei bambini!», ha ribadito.

Nel pomeriggio, all’Università Cattolica di Lovanio, l’attuale KU Luoven, il Papa ha incontrato i professori. Li ha incoraggiati ad ampliare le frontiere della conoscenza e a promuovere una cultura che non sia settaria: «Siate i protagonisti della creazione di una cultura dell’inclusione, della compassione, dell’attenzione ai più deboli e alle grandi sfide del mondo in cui viviamo».


Una Chiesa in «conversione ecclesiale» e «aperta a tutti»

Il 28 settembre, al mattino, nella Basilica del Sacro Cuore di Koekelberg, il Santo Padre, si è rivolto ai vescovi, ai preti, ai religiosi, ai seminaristi e agli agenti pastorali del Belgio: «I cambiamenti del nostro tempo e la crisi della fede che noi viviamo in Occidente ci hanno spinto a ritornare all’essenziale, cioè al Vangelo».

Chiamando ad una «conversione ecclesiale», il Papa ha parlato del passaggio «da un cristianesimo inserito nel quadro del consenso sociale ad un cristianesimo di minoranza, o piuttosto di testimonianza».

Malgrado tutte le difficoltà e le sofferenze della Chiesa, Francesco ha invitato a seguire la via della «gioia del cuore suscitata dal Vangelo», «non siamo soli sul cammino e neanche nelle situazioni di povertà, di peccato di afflizione, Dio ci è vicino, Egli si prende cura di noi e non permetterà alla morte di avere l’ultima parola».

Il Papa ha quindi incoraggiato una «Chiesa che non chiude mai le sue porte, che offre a tutti un’apertura sull’infinito, che sappia guardare oltre. E’ questa la Chiesa che evangelizza, che vive la gioia del Vangelo, che pratica la misericordia».


Il Re Baldovino contrario alla legge sull’aborto

Dopo aver lasciato la Basilica di Koekelberg, Papa Francesco si è recato nella cripta reale posta sotto la chiesa Notre-Dame di Laeken, dove vi sono le tombe di molti membri della Casa Reale del Belgio.

Accolto dal Re Filippo e dalla Regina Matilde, il Papa si è raccolto in silenzio davanti alla tomba di Re Baldovino, come indica un comunicato del Vaticano sugli spostamenti che non figurano nel programma ufficiale.
Lo stesso comunicato riferisce che, davanti alle persone presenti, il Papa ha elogiato il «coraggio» di quest’uomo che decise [nel 1990] di lasciare il suo posto di Re per non firmare una legge omicida».

Papa Francesco ha anche «esortato i Belgi a volgersi verso di lui [Re Baldovino] in questo periodo in cui si fanno delle leggi criminali», alludendo alla progressiva estensione dell’accesso all’eutanasia legalizzata in Belgio nel 2002, ed ha auspicato che «la causa di beatificazione (di Re Baldovino] vada avanti».


Sul ruolo della donna nella Chiesa

Nel pomeriggio del 28 settembre 2014, il giorno dopo il suo discorso all’Università Cattolica fiamminga di Leuven (KUL), il Sommo Pontefice si è recato all’Università Cattolica della Nuova Lovanio (UCL). Le due Università, che celebrano i loro 600 anni di vita, si sono separate nel 1968 a causa delle tensioni tra Valloni e Fiamminghi.

Il Papa ha incontrato i professori ed è stato vivamente contestato dagli studenti dell’Università Cattolica di Lovanio sul ruolo della donna nella Chiesa.
Nella sua risposta, Francesco ha indirettamente replicato alla contestazione: «Dio è Padre, non maetro; Egli è Figlio e Fratello, non dittatore; Egli è Spirito d’amore, non di dominazione».
Poi ha spiegato cos’è che per la Chiesa caratterizza la donna: «Ciò che è femminile non è determinato dal consenso o dalle ideologie. E la dignità della donna è garantita da una legge originaria, non scritta sulla carta, ma nella carne».

Ha quindi definito il posto della donna nella Chiesa cattolica: «figlia, sorella e madre» «come io sono figlio, fratello e padre».
«Ricordiamo che la donna è al cuore dell’evento salvifico. E’ col «sì» di Maria che Dio in persona viene nel mondo. La donna è feconda accoglienza, cura, devozione vitale. Ecco perché la donna è più importante dell’uomo, ma – non ha esitato ha precisare il Papa – è brutto che la donna voglia fare l’uomo: no, ella è donna, e questo è importante».


In nome della verità

A proposito della finalità degli studi, il Papa ha denunciato quelle Università unicamente destinate a preparare gli studenti a conquistare o ad avere del potere». Ed ha insistito sulla ricerca della verità: Senza la verità la nostra vita perde il suo senso. Lo studio ha senso quanto cerca la verità. Lo studio, senza la ricerca della verità, non serve a niente, non serve, ma domina.
Invece la verità ci rende liberi (Cfr. Gv. 8, 32). Cari studenti, volete la libertà? Siate i cercatori e i testimoni della verità! Cercando di essere credibili e coerenti con le scelte quotidiane più semplici. E’ così che questa Università diventa, ogni giorno, quello che vuole essere: una Università cattolica!» …

Questo richiamo è da accostare alla decisione molto poco cattolica dell’Università di Lovanio che ha licenziato, nel 2017, con manifesta ostilità, uno dei suoi professori di filosofia: Stéphane Mercier, perché faceva riflettere i suoi studenti sulla realtà dell’aborto.

Se, di fatto, l’aborto non è più illegale in molti paesi, è tuttavia morale farvi ricordo? Non esistono argomenti filosofici per stabilire che l’aborto è di per sé un omicidio criminale che non può mai essere giustificato?

Coraggiosamente, questo professore osava rispondere a tali domande, in un’ottica di un reale approccio razionale, lungi dalle reazioni passionali che suscita il dibattito.
Partendo da premesse morali e da analisi fattuali consolidate, l’autore di La filosofia per la vita (Editore Quentin Moreau) conduceva ad una riflessione profonda e particolarmente illuminante.

In qualità di docente all’Università Cattolica di Lovanio, Stéphane Mercier, dottore in filosofia, ha esposto ai suoi studenti questo argomento il 21 marzo 2017. Non aveva idea che avrebbe messo in subbuglio tutti i sostenitori del diritto all’aborto: la stampa e i politici si occuparono della questione, se ne parlò fino al Parlamento della Federazione Vallonia-Bruxelles; tutti chiedevano delle sanzioni contro questo professore che osava condannare l’aborto.


La Chiesa in missione tra i piccoli e i poveri

L’ultimo giorno del suo viaggio, Papa Francesco ha celebrato la Messa nello stadio Roi-Baudoin di Bruxelles.
Riprendendo l’idea che noi, per il nostro battesimo, siamo eredi di una missione, ha sottolineato che «si tratta di un dono, non di un titolo di cui vantarsi».
«La comunità dei credenti non è una cerchia di privilegiati, è una famiglia di salvati, e noi non siamo inviati per portare il Vangelo al mondo per i nostri meriti, ma per la grazia di Dio, per la Sua misericordia, e per la fiducia, al di là di tutti i nostri limiti e dei nostri peccati».

In questo paese dal livello di vita elevato, il Papa ha parlato delle ricchezze scandalose: «l’egoismo, come tutto ciò che impedisce la carità, è “scandaloso” perché opprime i piccoli, umiliando la dignità delle persone e soffocando il grido dei poveri».
«Quando solo i principii dell’interesse personale e della logica di mercato sono posti alla base della vita degli individui e delle comunità, ne deriva un mondo in cui non vi è più posto per coloro che sono in difficoltà, né vi è misericordia per coloro che sbagliano».

E il Sommo Pontefice ha ribadito il suo appello a non coprire gli abusi: «Io chiedo a tutti di non coprire gli abusi, Chiedo ai vescovi di non coprire gli abusi, né di dissimularli».






 
novembre 2024
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