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Frutti malefici da radici avvelenate, nella Chiesa di Benedetta De Vito ![]() In una chiesa a Linz - Austria [titolo: liebt einander - ci amiamo gli uni gli altri] L’Avvento è iniziato ieri, prima Domenica, con l’accensione del cero, e io, dopo aver fatto le pulizie del cuore negli anni che si sono avvicendati tenendosi per mano, ora attendo, vuota di me e delle incrostazioni dell’ego, la nascita del Bambino Gesù. Intanto, sotto la Croce che salva, osservo la barca di Pietro che beccheggia, ondeggia, tra i marosi del mondo nel quale l’hanno precipitata, da anni oramai, i finti pastori che la guidano. Sono così tanti i tradimenti e così velenosi che è difficile anche farne traccia e darne testimonianza, senza sentire la lancia di Longino premere sul fianco destro e le lacrime mute montar negli occhi. La nuova chiesa, che non è più quella di Nostro Signore Gesù Cristo, non più Una, Santa, Cattolica e Apostolica, ma plurale, per niente santa, acattolica e sinodale, offre ogni giorno i suoi frutti bacati e i suoi spettacoli desolanti. Ho visto – ma non so dove si svolgeva la mortifera scena – in un filmatino un “sacerdote” (ben noto alla cronaca per essersi sbracciato, ancheggiando, anche in televisione al ritmo di una canzonetta dei Ricchi e Poveri) celebrare un matrimonio, appunto, sulle note del motivetto pop, con spose a schiena nuda e pupi in braccio (Dio li benedica) danzanti, dando le spalle e il popò all’Altare. E chi riprendeva questa triste, volgarissima visione diceva: “Un grande!”, riferendosi all’omino in casula. Ho visto, nella stupenda Basilica di Notre Dame, un altare a forma di vasca da bagno, forse quella in cui fu assassinato Marat, e nel ventre della Chiesa più Santa di Francia tanta luce bianca in luminaria ikea che stona con il bisogno di ombra e di raccoglimento di chi è in orazione. Il buio, la sera del mondo, aiuta a chiudere gli occhi e ad entrare nel Mistero. Per questo, gli architetti, lo hanno tolto, per impedire a chi cerca la Verità (che è Nostro Signore) di trovarla. Non ho visto, invece, ma me lo hanno raccontato (e preferisco tenere le bende sullo sguardo) che un gruppo di monsignori, all’inaugurazione della nuova Basilica (in stile ateo), seguiva, “scodinzolando” (è il verbo usato dal mio testimone) Macron, il Presidente che ha inserito l’aborto come diritto nella carta costituzionale francese, rendendo la sua Nazione, amatissima dalla Santa Madonnina, un abominio e un orrore. Leggo, purtroppo, che anche in Spagna, la Spagna che un tempo era dei Re Cattolici (in Francia i sovrani erano “Cristianissimi”, in Portogallo “Molto Cattolici”, tanto per capirci…) il premier, di cui non desidero pronunciare il nome, sta per seguire l’esempio (ma che bravo!) francese. Ho letto che in una Chiesa di Linz splende come livido drago verde una mostra in cui si celebra il matrimonio omosessuale e che la curatrice di questo scempio anticristico si chiama Bernadette e forse, nel solito gioco del diavoliano, è proprio l’effetto desiderato: se lo dice Bernadette che va bene… In fondo anche il Bergoglio, con la sua banda, apre il Vaticano a “todos, todos”, soprattutto vocianti lgbt. Todos, tranne, naturalmente, chi difende l’altra Chiesa, la Sposa del Signore, che tuttavia, nascosta, umiliata, derisa, calpestata, continua, lei sì, a splendere nella fede che sempre resiste. E un giorno, sono avvertiti i finti pastori, trionferà il Cuore Immacolato di Maria. Preghiamo! ![]() Macron visita Notre Dame |