Sermone di Natale – 25 dicembre 1977



di Mons. Marcel Lefebvre




Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine









Miei cari amici, mei cari fratelli,

i Santi Vangeli, nel racconto che ci fanno di tutti gli avvenimenti intorno alla venuta di Gesù sulla terra, all’Incarnazione del Nostro Salvatore, ci descrivono la parte straordinaria che hanno avuto i Santi Angeli nell’annuncio della Buona Novella.

Nostro Signore non era ancora venuto; Nostro Signore non era ancora apparso in pubblico per compiere la Sua evangelizzazione, e sembra proprio che Dio abbia voluto che fossero inizialmente gli Angeli ad esserne incaricati.

Notate che già per il Precursore, per San Giovanni Battista, è l’Angelo Gabriele che visita Zaccaria e che gli annuncia che avrà un figlio che sarà il Precursore del Salvatore.
Ma Zaccaria dubitò della parola dell’Angelo e allora l’Angelo gli disse chiaramente: «Io sono Gabriele, l’Angelo che ti viene ad annunciare queste cose, e siccome tu hai esitato a credere, rimarrai muto fino alla nascita del figlio che Dio ti ha inviato».

E poi, è ancora l’Angelo che va a visitare la Santissima Vergine Maria e che le annuncia la straordinaria novità che Ella sarà la Madre di Gesù, che sarà la Madre del Salvatore. Si potrebbe credere che anche qui la Santissima Vergine abbia avuto una certa esitazione ad accettare la parola dell’Angelo.
E invece no, se Ella fa una obiezione è solo perché ha voluto conservare la sua verginità e così non capisce come potrà essere madre conservando la sua verginità.

E l’Angelo le spiega che lo Spirito Santo la coprirà con la sua ombra e che Colui che nascerà da Lei sarà il Figlio dell’Altissimo.
E allora Lei pronunciò il suo Fiat.

E poi, sono ancora gli Angeli che dissiperanno i dubbi di San Giuseppe.
In effetti, San Giuseppe non conosceva il Mistero e la grazia insigne di cui era oggetto la sua sposa, la Vergine Maria, ed era inquieto. Si chiedeva come la Santissima Vergine potrà essere incinta e pensa di lasciarla. Ed ecco che un Angelo gli appare in sogno e gli dice che il bambino che porta la Vergine Maria è nato dallo Spirito Santo, e allora Giuseppe non esita a prendere Maria in sposa.
San Giuseppe obbedì immediatamente agli ordini dell’Angelo e si unì a Maria.

E sono ancora gli Angeli che comunicano ai pastori la Buona Novella.
I pastori erano spaventati da quella luce che li circondava, da quell’annuncio che l’Angelo faceva a loro.
Ma l’Angelo dice loro: «Non temete, io vi annuncio una buona novella: è nato per voi il Salvatore promesso dai Profeti. Egli è nella Città santa, la città di Betlemme, la città di Davide. Voi lo riconoscerete: questo Bambino avvolto in fasce e attorniato dalla Vergine Maria e da San Giuseppe».
E i pastori non esitano ad andare a trovare la Vergine Maria e San Giuseppe e a riconoscere nei fatti la verità della parola dell’Angelo.

E mentre si allontanano per recarsi a Betlemme, non è più un solo Angelo, ma è tutto un folto gruppo di Angeli che canta nel Cielo la Gloria di Dio: «Pace in terra agli uomini di buona volontà».

E non è tutto. Sono ancora gli Angeli che informeranno e ispireranno il vecchio Simeone, che anche lui riconoscerà Gesù.

Ora, qual è il risultato di questo contatto che gli Angeli hanno con le persone che hanno questa grazia insigne di apprendere la notizia dell’Incarnazione del Salvatore o di vedere Gesù con i loro occhi?
Ebbene, il risultato sarà che queste persone canteranno le lodi di Dio.

Zaccaria canterà il magnifico inno Benedictus. La Vergine Maria canterà il suo Magnificat. I pastori canteranno la Gloria di Dio.

Questo è quello che dice la Santa Scrittura: dopo aver riconosciuto quello che gli Angeli avevano detto, essi ritornano a casa cantando le lodi di Dio.

Il vecchio Simeone canterà il suo Nunc dimittis. Di conseguenza, la notizia che Dio ci annuncia per mezzo degli Angeli ci fa cantare le lodi di Dio; ci fa rendere il culto a Dio, l’adorazione, i ringraziamenti, le azioni di grazie.
Le nostre anime devono elevarsi a Dio e cantare questi cantici, cantare la nostra gioia, cantare i nostri ringraziamenti, la nostra riconoscenza, la nostra gratitudine a Dio che è venuto per salvarci, per liberarci dai nostri peccati.

Poiché è questo che è annunciato a ciascuno di quelli che hanno avuto la grande grazia di ricevere uno dei primi annunci della venuta del Signore. Perché è il Salvatore che ci viene inviato. Colui che ci redimerà dai nostri peccati.

Solo San Giuseppe, nella sua umiltà, ha voluto senza dubbio lasciare tutto lo spazio alla Santissima Vergine Maria. Senza dubbio, non si sentiva degno del tesoro straordinario che Dio metteva nelle sue mani: La Vergine e il Bambino.

E perché? Perché Dio non ha continuato questo ministero dell’annuncio della Buona Novella tramite gli Angeli? Dato che l’ha fatto allora? Perché non lo ha fatto fino alla fine dei tempi? Sarebbe stato senza dubbio più efficace.
Noi non lo sappiamo.
No, Dio non ha voluto. Perché? Perché doveva venire qualcuno che era superiore agli Angeli: lo stesso Nostro Signore Gesù Cristo.
Egli è il Re degli Angeli. Quindi, Dio voleva che gli Angeli preparassero la via, preparassero l’annuncio di Colui che è il loro Re; di Colui è molto più di loro; che è il loro Creatore. Non è stato solo un Angelo che è venuto ad annunciare la Buona Novella, è stato Dio stesso. E’ stato Dio stesso che ha voluto prendere un’anima e un corpo come i nostri per annunciarci questa Buona novella.

Ma allora, sarebbe stato necessario che Nostro Signore restasse tra noi fino alla fine dei tempi. Ebbene, non era ancora questo il piano di Dio.
Il piano di Dio è che ci siano degli uomini, degli uomini che siano associati intimamente al sacerdozio di Nostro Signore Gesù Cristo, per portare la Buona Novella ai loro fratelli. Ecco qual era l’intenzione di Dio; ecco qual era il piano divino.
Associare in un modo così intimo delle persone che sarebbero state scelte per essere altri sacerdoti, per essere altri Cristi che avrebbero diffuso la notizia della venuta del Salvatore.

E quale sarà allora l’oggetto della loro predicazione? Come concepirà Nostro Signore questa trasformazione delle anime? Come canteranno le anime anch’esse dei cantici a gloria di Dio, per ringraziare Dio dei benefici che loro donati?

Ebbene, Nostro Signore, nella Sua Onnipotenza e nella Sua infinita bontà, nella Sua misericordia, ha voluto che vi fosse un sacrificio, che il Suo Sacrificio continuasse fino alla fine dei tempi tramite la consacrazione di sacerdoti e che questi sacerdoti fossero incaricati, non solo di predicare il Vangelo, di annunciare la Buona Novella, ma di dare lo Spirito Santo, non più nel modo in cui gli Angeli l’hanno potuto dare con le loro parole, poiché sembra che, alla parola degli Angeli, lo Spirito Santo sia disceso sulle persone scelte da Dio per essere oggetto delle Sue grazie particolari.

Infatti, è alla parola dell’Angelo che la Santissima Vergine fu piena di Spirito Santo. La stessa Elisabetta, semplicemente con la visita della Santissima Vergine, fu anche lei piena di Spirito Santo. E certamente, all’annuncio dell’Angelo, Zaccaria, il vecchio Simeone, San Giuseppe furono pieni di Spirito Santo.

Nostro Signore non ha voluto che per noi fosse così. Nostro Signore ha voluto che, all’annuncio del Vangelo che ci viene fatto, noi potessimo certo convertirci, e ha istituito dei sacramenti. Ha voluto istituire dei segni che ci consacrassero a Dio, che avrebbero infuso in noi la Spirito Santo.

Noi riceviamo lo Spirito Santo col Battesimo, con la Cresima. Con tutti i sacramenti lo Spirito Santo è veramente infuso nelle nostre anime. E allora, l’effetto dei sacramenti in noi dovrà essere che noi si sia nell’azione di grazie; che noi si sia dediti al culto di Dio.
Noi siamo consacrati, consacrati al culto di Dio.

E’ per questo che San Tommaso dice giustamente che il Battesimo ci prepara all’Eucarestia; ci prepara al Santo Sacrificio che è il centro di tutti i sacramenti; che il centro che come il sole splende su tutti i sacramenti.

Per il fatto che siamo consacrati a Dio, per il fatto che siamo battezzati, che il sacerdote ha versato su di noi l’Acqua santa del Battesimo, che ha unto i nostri corpi con il Santo Crisma e con l’olio dei catecumeni, noi siamo consacrati al culto di Dio.

Noi dobbiamo pensare a questo, far risorgere in noi la grazia del nostro Battesimo che ci è stato dato da Nostro Signore Gesù Cristo; e dobbiamo pensare che noi siamo scelti veramente da Dio per onorarLo, per adorarLo, per ringraziarLo, per unirci a Lui in un modo tutto particolare tramite il Suo Spirito Santo, tramite tutti i sacramenti.

Nostro Signore ha voluto che tutta la società fosse cristiana e che fosse consacrata a Dio e che cantasse le lodi di Dio.

E’ per questo che vi è un sacramento particolare per il matrimonio. Gli sposi devono cantare la Gloria di Dio. Col sacramento del matrimonio, anch’essi sono consacrati per santificare questa società che è la famiglia.

E ancora di più, Nostro Signore ha voluto che tutta la società fosse consacrata, consacrata alla lode di Dio, alla Gloria di Dio, a questi canti che non dovranno mai finire e dovranno continuare nell’eternità col Santo Sacrificio della Messa; con la Santa Eucarestia che non può separarsi dalla Croce di Nostro Signore; che è il sacramento della società, il sacramento che unisce, non solo una famiglia, ma tutte le famiglie, tutta la società: i principi, i magistrati, tutti quelli che svolgono una funzione nella società, e che sono anche chiamati a venire ad assistere al Santo Sacrificio della Messa. Anche essi devono cantare, essi sono consacrati da Dio per cantare le lodi di Dio.
E tutta la folla dei fedeli uniti al sacerdote, deve cantare attorno all’Altare le lodi di Dio. E’ tutta la società che deve essere consacrata a Dio. Ecco cosa ha voluto Nostro Signore Gesù Cristo. Ecco qual è il piano di Dio.

Ma staremo attenti a non dimenticare che il vecchio Simeone disse alla Santissima Vergine: «Il tuo cuore sarà trafitto da una spada» e «tuo figlio sarà un segno di contraddzione».
E questo segno di contraddizione, che è Nostro Signore, che è Gesù Cristo, rivelerà i pensieri intimi degli uomini.

E sì, Nostro Signore Gesù Cristo si presenta a noi oggi e tutti i giorni dell’anno. Egli è alla porta del nostro cuore. Egli bussa e ci chiede di amarLo; ci chiede di seguirLo; ci chiede di obbedire ai Suoi Comandamenti.

Quale sarà la risposta degli uomini? Ve ne sono che rifiuteranno e ve ne sono che accetteranno. Ed ecco che i pensieri intimi degli uomini si rivelano alla chiamata di Nostro Signore Gesù Cristo.

Allora, in questo giorno di Natale, noi dobbiamo chiedere che le grazie che Nostro Signore Gesù Cristo è venuto a portarci, siano diffuse sempre più nel mondo.
Ora, sfortunatamente noi siamo obbligati a constatare che in questo nostro triste tempo, le voci tacciono. Il Vangelo è falsificato; anche i nostri sacramenti sono snaturati; la nostra stessa Messa diviene una Messa che non si sa più esattamente cosa sia, che non ha più una definizione.

Allora, noi possiamo, noi dobbiamo essere preoccupati e dobbiamo essere angosciati di fronte a questa situazione deplorevole, che ha come risultato l’apostasia generale.

Noi non possiamo abbandonare Nostro Signore Gesù Cristo; noi non possiamo abbandonare quello che Nostro Signore Gesù Cristo ha istituito: il Suo Santo Sacrificio della Messa, i Suoi sacramenti, il Suo Vangelo, il Suo insegnamento. Noi dobbiamo rimanere fermi nella fede e nei sacramenti  che Nostro Signore Gesù Cristo è venuto a portare.
Questa sarà certamente la garanzia del rinnovamento della Chiesa.

Cari genitori cristiani, conservate fedelmente il catechismo che vi è stato insegnato nella vostra giovinezza. Insegnatelo ai vostri figli. Insegnate ai vostri figli quello che è stato insegnato a voi. Insegnate loro cos’è il Santo Sacrificio della Messa, la Croce di Gesù. Insegnate loro cos’è il Battesimo, cos’è la loro Cresima, che cos’è la Santa Comunione; ed allora trasmetterete veramente quello che Nostro Signore Gesù Cristo ha voluto dare a voi stessi. Quello che avete di più caro. Siate fedeli all’insegnamento di Nostro Signore Gesù Cristo.

E voi, miei cari amici, malgrado le persecuzioni, malgrado le difficoltà, malgrado le calunnie che possono pesarvi, siate fedeli anche voi. Fedeli all’insegnamento dei Santi Angeli, di questi Angeli che hanno annunciato il Salvatore, che hanno annunciato Nostro Signore Gesù Cristo e che hanno effuso lo Spirito Santo nelle anime. Fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, fedeli alla Santa Chiesa, è questo che sarete. E se voi lo farete, siate certi che il Signore vi benedirà, che un giorno il Buon Dio vi darà tutte le grazie di cui avrete bisogno.

Andiamo dunque oggi al presepe e chiediamo alla Santissima Vergine Maria, chiediamo a San Giuseppe, di mettere nei nostri cuori, nelle nostre anime, i sentimenti che facevano battere i loro cuori per Nostro Signore, per Gesù che essi adoravano ed amavano.






 
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