La sinodalità in cammino


di Don Nicolas Cadiet, FSSPX


Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine









Applicazione della sinodalità: un laico godrà dei privilegi liturgici episcopali


Papa Francesco è noto per il vigore delle sue accuse contro il «clericalismo», cioè il gusto dei chierici per l’esercizio del potere e per l’uso dei suoi segni esteriori (1).
Evidentemente egli non ama che con lo sfarzo liturgico si sottolinei la grandezza dello stato sacerdotale, e lui stesso ne dà l’esempio: relegando nei cassetti della storia, per esempio, i titoli tradizionali del Sommo Pontefice, per attenersi solo a quello di vescovo di Roma.

A dire il vero, con questi eccessi egli finisce col rendere sospetta ogni espressione nella liturgia del timore reverenziale che ispira la grandezza di Dio comunicata a tutto ciò che è sacro. Perché è proprio in ragione del loro rapporto con il culto divino che le cose e le persone sono oggetto di rispetto: l’arredo liturgico deve essere fatto con materiale prezioso, gli oggetti principali di esso sono consacrati e benedetti con una cerimonia; tutto ciò che è dedicato al culto è incensato liturgicamente, comprese le persone. Anche i laici vengono incensati, perché sono consacrati al culto liturgico col Battesimo e con la Cresima; poiché, come dice Dom Guéranger, la Chiesa è la «società della lode divina». Che se ne possa abusare, come di tutte le cose, non giustifica il rendere odiosa la stessa virtù di religione. Non si deve buttare il bambino con l’acqua del Battesimo!

Nel contesto di questa avversione papale per i segni dell’autorità sacerdotale, si è tanto più stupiti che la nuova delegata episcopale  dell’arcivescovo di Malines-Bruxelles per il Brabante Vallone abbia potuto decidere lo scorso novembre di attribuirsi dei privilegi liturgici: fare «risuonare la parola di Dio» dopo il Vangelo; essere nominata nel Canone dopo l’arcivescovo; prendere la parola altre due volte nel corso della Messa; camminare in processione col celebrante: ricevere per prima la pace; essere seduta in prima fila. In breve, fare “risuonare” la sua persona e il suo nome e mettersi in mostra. … Un piccolo tocco di acuta clericalità ? Vergogna a chi pensa male!
Detto questo, adesso che l’hai detto…

La nomina di una donna ad un posto come questo, in sostituzione di un vescovo ausiliare, manifesta «il desiderio di inserirsi nella visione di una Chiesa sinodale e missionaria sviluppata dal nostro Papa Francesco». Quali che siano le sottigliezze giuridiche (delegato e non vicario, assistito da un prete – condizione posta da Roma per accettare la nomina, ecc.), questa decisione equivale a conferire di fatto ad una laica il potere di giurisdizione: essa si trova a capo di un centinaio di preti che servono le 162 parrocchie della provincia. Ci troviamo senza dubbio al cospetto di un elemento che indica cosa sia veramente la sinodalità: l’avanzare della rivoluzione nella Chiesa, in particolare nella sua struttura gerarchica.

Per diritto divino, esiste un capo della Chiesa nella persona del vescovo di Roma, e dei vescovi che godono del potere ordinario di giurisdizione. Essi esercitano l’autorità su tutta la Chiesa solo nel caso del concilio ecumenico, che è una modalità dell’esercizio solenne del potere del Papa. La loro unanimità su un punto rivelato di fede o di morale è considerata infallibile.
 
Quanto ai fedeli di entrambi i sessi, il potere di governo sulla Chiesa non spetta ad essi; il famoso sensus fidei, che corrisponde ad una realtà (2) giustifica il fatto che il Magistero indaghi sui sentimenti dei fedeli, perché può vedervi il segno che una dottrina è rivelata se è conservata come tale dalla fede e dalla devozione dei battezzati. L’anima in stato di grazia in cui abita lo Spirito Santo gode in effetti di questo istinto soprannaturale.
In tutta evidenza, non è sufficiente che un movimento contestatario si arroghi l’autorità dello Spirito Santo, perché la Chiesa si pieghi ai suoi capricci. Ma il recente Sinodo ha esacerbato la sete di potere, in un modo tale da rendere la Chiesa sempre più ingovernabile.

Al tempo del partito comunista trionfante e dei sindacati al soldo di Mosca, le cattive lingue mormoravano che nel Partito c’erano gli ingenui e i furbi. Il sogno di questi ultimi era di vivere con i borghesi da borghesi. Difficilmente si osa pensare che il sogno delle femministe nella Chiesa sia di pontificare con gli uomini da uomini!



NOTE

1 - Cosa che il Papa illustra in modo bizzarro con lo «scandalo dei giovani preti che provano ad indossare tonache e cappelli o camici con merletti (25 ottobre 2023).
2 - Cfr. Geremia 31, 33-34; Gal. 3, 1 citato in Atti 2, 17; Gv. 16, 3; Gv. 2, 20-27.
 

 






 
gennaio 2025
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