Il velo: occasione di polemica


di don Alain Lorans, FSSPX



Pubblicato sul bollettino del Priorato di Marsiglia della Fraternità San Pio X

Acampado - n° 211 di febbraio 2025

rispreso sul sito francese della Fraternità

La Porte Latine





Velo per la donna in chiesa


Il disprezzo per un’antica consuetudine (quello di portare un fazzoletto o una mantiglia) favorisce una indipendenza difficilmente conciliabile con vera pietà.

In chiesa, le donne e le ragazze devono essere velate, ed è bene che le mamme le abituino a questa disciplina, perché essa favorisce il raccoglimento individuale e generale.

La cosa è talmente evidente che le religiose sono velate in permanenza.

La bella capigliatura di una donna non è certo un peccato, ma in chiesa si deve privilegiare tutto quello che favorisce l’umiltà, il raccoglimento, il rispetto per ciò che la Chiesa ha sempre raccomandato.

Fin dall’inizio del cristianesimo, l’Apostolo San Paolo, che aveva il senso delle cose di Dio, chiese alle donne di avere la testa coperta.

Certo, una donna che cerca di attirare gli sguardi su di sé non si copre la testa.

E sarebbe certo sbagliato concludere frettolosamente che tutte le donne che in chiesa non sono velate cercherebbero di attirare gli sguardi.

Le donne che non sono abituate a portare il velo, avranno certo molte difficoltà a metterselo, e troveranno molte buone ragioni per rifiutare questa prescrizione.
Questo non stupisce: la vita cristiana è anche fatta di buone abitudini, e quelle cattive sono un vero ostacolo per il progresso spirituale.

E’ innegabile che indossare il velo è una volontà della Chiesa, molto antica e molto costante.
Tale volontà della Chiesa non è dunque l’effetto di una moda. Avere il capo coperto è per la donna qualcosa a cui deve sottostare. Si tratta quindi di volontà piuttosto che di intelligenza. Ecco perché sull’argomento occorre evitare domande e obiezioni, e sforzarsi di praticare quello che è prescritto, anche se peraltro un briciolo di riflessione dovrebbe bastare per convincere le più ostinate.

Non  bisogna farsi complici delle conseguenze dello spirito conciliare che abitua, anche tra di noi, ad un certo disprezzo sistematico e quasi epidermico per tutto ciò che ricorda la Tradizione.

Le mentalità sono cambiate ed anche le nostre ne subiscono l’influenza, purtroppo.

Il Papa Giovanni XXIII, aprendo le finestre al mondo per fare entrare nella Chiesa un po’ di aria fresca e nuova, ha fatto sparire molte cose e tre le altre le mantiglie e tutte le regole classiche della modestia.

«Io vi lodo poi perché in ogni cosa vi ricordate di me e conservate i miei precetti come io ve li ho trasmessi. Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo; e capo della donna è l’uomo, e capo di Cristo è Dio.
Ogni uomo che prega o profetizza con la testa coperta, disonora la sua testa. E ogni donna che prega o profetizza con la testa scoperta, disonora il suo capo, perché è come se fosse rasata. Se dunque una donna non vuole mettersi il velo, si tagli anche i capelli. Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora copra la sua testa» (I Cor. 11, 2-6).

Qui, San Paolo chiede alle donne cristiane di coprirsi la testa durante il culto divino.
Egli fornisce due ragioni per la sua prescrizione: una teologica e una morale.


La ragione teologica

La vera gloria e l’onore di ogni essere consiste nel mantenere il posto che Dio gli ha assegnato.

Ora, Dio stesso ha stabilito la differenza tra i due sessi. Quindi, noi dobbiamo manifestare tale differenza in tutti i momenti della nostra vita, particolarmente nei nostri atti religiosi pubblici rivolti a Lui.

L’uomo fu creato per primo. La donna fu creata dipendente dall’uomo. Per la donna, il fatto di coprirsi la testa era il segno che metteva in evidenza tale dipendenza.

In primo luogo, gli uomini e le donne furono creati da Dio e per Dio.
Le loro anime immortali sono parimenti preziose per Lui.

Ma in secondo luogo, le donne furono create come compagne dell’uomo, cioè fu la donna ad essere creata per l’uomo e non l’uomo per la donna.


La ragione morale

La ragione morale per cui le donne devono coprirsi la testa durante il culto divino riguarda la modestia.

San Paolo aveva trovato, nelle comunità cristiane, delle donne un po’ leggere, che andavano al tempio con la testa scoperta; esse non coprivano la loro bellezza, decise a mostrare i loro attributi, le loro attrattive.
San Paolo non accettava una cosa del genere, tanto meno nel tempio cristiano, e quindi scrive:
«Per questo la donna deve mostrare che è sotto il potere dell’uomo, coprendosi la testa a motivo degli Angeli» (Cfr. I Cor. 11, 10).

San Paolo si riferisce al velo e menziona gli Angeli, questi spiriti puri, per inculcare il fatto che nel nostro culto di Dio devono prevalere solo delle considerazioni spirituali e nessuna vanità sensuale.

La capigliatura della donna potrebbe essere oggetto della sua vanità, poiché è una delle sue glorie fisiche, la più evidente e la più ostentata, ed ella lo sa.
Non a caso ella se ne prende cura e la porta con eleganza.

In chiesa, ella dovrà dunque coprire e velare umilmente questa sua gloria, dal momento che si trova in presenza dell’Altissimo che ci guarda dal tabernacolo.

Ciascuno di noi dovrebbe andare nel tempio concentrando la sua attenzione su Dio, comportandosi in maniera tale da non causare distrazioni ai vicini, distogliendoli dall’attenzione che è dovuta a Dio.

Perché questa attenzione per Nostro Signore? Per elevare il nostro spirito verso di Lui, per adorarLo, per darGli tutta la gloria possibile.

Fu il Papa San Lino, successore di San Pietro, che decretò che le donne in chiesa avessero sempre la testa coperta.

Il canone 1262 § 2, dice:
«Gli uomini, in chiesa o fuori di essa (come nelle pubbliche processioni per strada) quando assistono a funzioni sacre, avranno la testa scoperta (…) le donne avranno la testa coperta».

Cosa chiede San Paolo?

Cosa stabilì San Lino?

Cosa ha codificato San Pio X?

Cosa prescrive il Diritto Canonico?

Cosa canonizza la pratica multisecolare della Chiesa?

Che donne, quale che sia la loro età e la loro condizione, in chiesa abbiano la testa coperta.

Fedeli figlie della Chiesa cattolica, le buone cristiane lungo i secoli hanno sempre seguito questa umile pratica, cosa che le ha certo elevate.

Perché dunque in questi ultimi anni le donne hanno abbandonato questo costume di coprirsi la testa?

E’ stato solo il modernismo demolitore che attacca la Chiesa con le sue molteplici sfaccettature sovversive che a poco a poco ha cambiato questa santa tradizione.

Quanto a noi, dobbiamo mantenere le tradizioni della Chiesa romana, non solo la Messa tradizionale, ma anche la fede tradizionale e tutte le pratiche e disposizioni tradizionali.

E’ per questo che fu fondata la Fraternità Sacerdotale San Pio X, ed è per questo che noi sacerdoti siamo qui per prenderci cura delle anime.

Se i sacerdoti, incaricati di vegliare sui diritti di Dio e delle Chiesa, non dichiarano, non avvisano, non esortano, per un verso saranno giudicati più severamente dai laici; per altro verso, se noi non assolviamo i nostri doveri verso i fedeli, non li aiuteremo a compiere i loro doveri verso Nostro Signore.

Quando pensiamo che Madame Elisabetta, sul patibolo, come ultima cosa chiese di rimanere con la testa coperta per andare a Dio, vi è di che riflettere.






 
febbraio 2025
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