Maria Maddalena o la vittoria dello spirito



di Don Vincent Bétin, FSSPX


Pubblicato sul sito francese della Fraternità San Pio X

La Porte Latine






Maria di Magdala unge i piedi di Cristo

(vetrata nella chiesa di Saint-Pierre de Dreux, Valle della Loira, Francia)


«Si tratta di sapere se si vuole vivere con gli Angeli o con le bestie…»

Queste parole di Ernest Psichari riassumono molto bene la grande differenza che divide gli uomini. Esse riprendono quello che diceva San Paolo ai Galati (5, 16): Camminate secondo lo Spirito … la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne, queste cose si oppongono a vicenda.
La carne, che si oppone allo Spirito, è la materia; è l’ossessione del corpo con tutte le sue dipendenze. E’ anche la tirannia del potere, della dominazione col denaro o con la scienza fuorviante, sia economica, ecologica o medica. Il marxismo continua ogni giorno con successo a materializzare le masse…

E’ in questo mondo materialista che noi sopravviviamo, e gli pseudo valori che esso ci impone tendono sempre più a soffocare la nostra realtà spirituale. Il fatto è che gli uomini non credono più. Non solo non credono più al Credo, ma non credono più allo spirito, cioè a Dio, all’anima spirituale: essi non sanno più di avere un’anima e che essa è fatta per Dio.

L’uomo non è una bestia. Contro il materialismo, l’opposizione deve essere la battaglia morale e spirituale. Poiché la sconfitta della materia è la vittoria dello spirito, è un’anima che trova la trascendenza assoluta di Dio.


Erat in civitate peccatrix...

C’era in città una peccatrice. Luca non dice né il suo nome né il suo passato. Invece la tradizione giudaica, il Talmud, è prodiga di dettagli sulla bellezza della Maddalena: la sua opulente capigliatura, le sue ricchezze, i suoi scandali.

Era sposata con un certo Pappus, dottore della legge mosso dalla gelosia -  cosa molto conforme ai costumi orientali – che arrivava fino a rinchiuderla quand’egli lasciava la casa.
La fiera giudea si liberò da questa schiavitù e si unì ad un ufficiale romano di Naïm, e lo seguì a Magdala.
I suoi disordini la resero celebre e le valsero il soprannome di «Maddalena», la donna di Magdala.

Questi dettagli, presumibilmente esatti, non provano affatto che bisogna vedere in lei una peccatrice di basso rango diversa da tante patrizie romane.

Il soprannome col quale i Giudei la bollarono: «Maddalena», si spiega a sufficienza con questi fatti: pubblica adultera che la legge giudaica puniva con la lapidazione, vita pagana, in un ambiente particolarmente dissoluto, quello di Magdala.
Oggi di questa città restano solo alcune pietre fatiscenti sulla riva del lago Tiberiate. Ma all’epoca, Magdala era per la colonia romana una città d’acqua, una città di piacere, una città di peccato.
Maddalena, la bella giudea, la sposa infedele di un dottore della legge, era «la stella», l’anima perduta di Magdala.

Ma Magdala era anche il cuore di quella Palestina evangelizzata da Gesù da un anno. Era in queste città e nei villaggi vicini al lago che Egli moltiplicava i suoi prodigi, alla ricerca della pecora smarrita.
Qui pronunciò il Discorso della Montagna: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio! – Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati!

Abituata nel suo nuovo ambiente a spostarsi liberamente, la Maddalena deve aver visto e ascoltato Colui che le folle acclamavano e che i dottori perseguitavano con il loro odio geloso.

Anima elevata, malgrado i «sette demoni» di cui Gesù la libererà, la sorella di Marta e di Lazzaro ascoltava queste parole così nuove, così diverse dalla casistica farisaica alla quale l’aveva introdotta il suo primo marito.

Il suo cuore inquieto si aprì alla fiducia. Per lei era un’altra dimensione: i lebbrosi purificati, i ciechi guariti, il figlio della vedova di Naïm resuscitato, i peccatori evangelizzati, tutto le suggeriva che anche lei poteva essere resuscitata, entrare nella terra dei viventi in cui l’amore non è più una parola profana.
La sua lebbra era la lussuria. La sua morte era quel suo corpo che aveva allontanato da Dio. Ella cominciò a vedere, ma il suo peccato la teneva lontana dalla luce.
Dove troverà la Vita? Ella cerca quello sguardo eterno di bontà che rende belli.

Questa inesorabile volontà femminile che, in Erodiade perseguiva fini criminali attraverso prodigi di astuzia, noi la ritroviamo in lei, ma volta verso il bene.
Maddalena non avrà pace finché on avrà realizzato il suo sogno: ottenere il perdono da Gesù.

Perché lei è l’unica, come sottolinea Bourdaloue, che nel Vangelo sembra essersi rivolta a Gesù per ottenere la remissione dei suoi peccati. Gli altri, che erano Giudei di spirito e di cuore, ricorrevano a Lui solo per ottenere delle grazie temporali, per essere guariti dalle loro malattie. E se Gesù li convertiva, era quasi contro la loro intenzione.

Maddalena invece cerca Gesù Cristo per Gesù Cristo stesso. Non mi cercheresti se non mi avessi già trovato … Indice di una rara qualità d’animo di cui Gesù  si ricorderà quando dirà ai Farisei avvolti nelle loro virtù esteriori: Le pubbliche peccatrici vi precederanno nel Regno di Dio.

Quello che questi Giudei chiedevano a Cristo è che si sentisse onorato di ricevere da loro un saluto protettivo, che li consultasse sul giusto e l’ingiusto di cui loro erano arbitri.
Chiedere il perdono dei loro peccati?! Che idea! Essi che sono senza peccato, essi che giudicano e non sono giudicati!

Ora, uno di questi puri, Simone il Fariseo, invita Gesù a pranzo. Perché? Solo per curiosità, per spiare questo Rabbi di cui i Sinedriti cercano di sbarazzarsi come si sono sbarazzati di Giovanni Battista, e acquisire così una certa importanza in questo ambiente?
O per vanità mondana, fatta del solo apparire?


Andrò!

Maddalena viene a conoscenza dell’avvenimento e decide in se stessa di fare questo stesso movimento che strappa la sua anima dal pantano delle sue schiavitù, come il figliol prodigo che abbandona il servizio alla greppia dei porci di cui si occupa.
Io andrò, gli strapperò il mio perdono. Quale peccatore, cosciente del suo stato, non ha detto un giorno questa stessa parola: Andrò!

Ella, scomunicata, legalmente destinata alla lapidazione, non ignora che la porta di un fariseo le è doppiamente interdetta. Ella sa che la legge ordina a Simone di buttarla fuori.
E’ solo lo sguardo misericordioso di Cristo che ella cerca.
Che gl’importa? - scrive Bourdaloue -, ella ama finalmente e per la prima volta. Col timore si delibera, ma con l’amore si agisce.

Dei disordini di ieri le resta solo l’impudenza. Ella è stata fino ad allora senza pudore; non sa cosa significhi arrossire. E lo sguardo di questi uomini che la guardano per ridurla a quello che era, le è indifferente. Ella entra nella stanza dov’era Gesù: ha lasciato l’impurità della mondana, ma si è riservata il volto della mondana.

Ora, racconta San Luca, Simone il Fariseo accogliendo Gesù aveva tralasciato i doveri elementari della cortesia giudaica. Era un modo subdolo per coprirsi agli occhi dei Farisei o una nuova arroganza per sottolineare il grande onore che egli faceva a questo Rabbi senza titoli di ammetterlo alla sua tavola?

Egli aveva omesso di bagnare i piedi di Gesù coperti di polvere, aveva volontariamente dimenticato di baciarlo, di profumare i suoi capelli. Gesù non aveva fatto notare questa mancanza di cortesia, si era seduto a tavola, in mezzo ai Farisei il cui sguardo lo misurava con la loro bassezza.
Dopo le benedizioni rituali di cui Simone questa volta non aveva certo omesso alcuna rubrica, Gesù si sdraiò sul divano, come farà sulla Croce: il Regno del Cielo è simile ad un banchetto di nozze dirà … tra pochi istanti una piccola anima, una sposa ritroverà la Vita.

Secondo l’usanza, la sala del banchetto era rimasta aperta e gli amici di Simone vi entravano liberamente. Ma all’improvviso ecco l’eccitazione! La Maddalena scivola tra i visitatori; approfitta dello stupore e va rapidamente verso il Rabbi di cui le vengono offerti i piedi nudi.

Ella porta in mano un vaso di alabastro pieno di profumo, un vaso dal collo lungo che una pressione delle dita basta a romperlo. In silenzio, ella si inginocchia, bagna i piedi di Gesù con le sue lacrime, rompe il collo del vaso e spande l’olio profumato sui piedi, che ella asciuga con i suoi capelli sciolti.
Atto creativo … atto primario di umiltà, atto di nascita.

Per una donna giudea è un disonore presentarsi in pubblico con i capelli arruffati … E Gesù sembra non accorgersi di nulla. Simone si agita, un sorriso beffardo sulle labbra; la gioia prevale sulla collera, una gioia maligna … è la gioia del dannato che gioisce del male e dello scandalo. Gesù è giudicato! Se fosse un profeta, come pensa questo popolaccio ignorante della legge, saprebbe chi è questa donna che lo tocca … una peccatrice. L’avrebbe respinta – avrebbe dovuto farlo! – per non contrarre una sozzura legale. La morale ipocrita di Simone non sa che Gesù legge nella sua anima. Perché Gesù guarda le anime.

Simone – gli dice – guardando la sua anima oltre il suo sguardo … ho qualcosa da dirti. Ed ecco Simone risponde: Parla Maestro.

Maestro? Dal modo in cui Cristo gli parla anche Simone è invitato alle realtà spirituali, ma non vi entrerà.
Gesù: Due uomini avevano un debito con un creditore; uno di 500 denari, l’altro di 50. Siccome non avevano di che pagare, egli condonò il debito a entrambi. Chi pensi che lo amerà di più? -  E Simone: senza dubbio quello a cui ha condonato di più. – Gesù: Molto ben risposto. E mentre Simone era assorto nei suoi cattivi pensieri, Gesù gli parla d’amore: chi pensi che lo amerà di più?


Vedi questa donna, Simone?

E Gesù, girandosi verso Maddalena, insegna a Simone a guardare meglio l’altra, a guardarla non con gli occhi del corpo. Quando sono entrato da te, tu non mi hai versato l’acqua sui piedi, ma lei mi ha bagnato i piedi con le sue lacrime, e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai baciato; ma lei, da quando sono entrato, non ha cessato di baciare i miei piedi. Tu non hai unto con l’olio la mia testa, ma lei mi ha unto i piedi col profumo.

Questo susseguirsi di «tu non mi» deve aver ferito la vanità del fariseo. Ecco che questo Rabbi che egli ha invitato alla sua tavola lo paragona ad una donna, e che donna! Questo paragone con questa peccatrice lo ha certo profondamente umiliato. Per Simone è una caduta terribile, simile a quella di San Paolo dal suo cavallo. E’ una caduta interiore di sé che ha provocato Cristo nella sua anima.

Perciò ti dico, le sono rimessi i suoi numerosi peccati, perché ella ha amato molto. E amerà di più perché le è stato rimesso di più. Le parole di Gesù sono di una estrema dolcezza. Tuttavia, per Simone la lezione è dura, ma è in giuoco la sua vita eterna.
Ma colui a cui si rimette meno ama meno …  Gesù dice a Simone ciò che vede in lui: tu non mi ami affatto perché pensi di non aver ricevuto niente e di non avere niente da ricevere. Simone è l’immagine della disperazione.

Non c’è progresso, non c’è orizzonte, non v’è speranza per l’uomo che si dà alla schiavitù della carne: c’è solo l’«io», l’«io» obeso che rende cieco. La materia lo avvolge, lo limita a sé. Si tratta di sapere se si desidera vivere con gli Angeli o con le bestie.

Allora, rivolgendosi a Maddalena, Gesù dice: i tuoi peccati ti sono rimessi…
I tuoi peccati ti sono rimessi … parole che sollevano il mormorio dei Farisei: Chi è costui per rimettere i peccati? Potere riservato a Dio.
Ma Gesù, senza turbarsi, continua: la tua fede ti ha salvata, vai in pace!

Maddalena si alza. Quelli continuano a mormorare … farisei infelici, poveri peccatori imbevuti di voi stessi e incapaci di cogliere in quell’istante il dramma spirituale di quell’anima che ha trovato Dio. Questo, un giorno vi farà ascoltare questa replica devastante: Razza di vipere! Più di quanto non pensiate a farvi perdonare, voi non perdonate a coloro che fate cadere.
Mentre essi chinano il capo, mentre distolgono i loro sguardi con disprezzo. Maddalena, indifferente ai loro mormorii, se ne va, cambiata, purificata, resuscitata. Ella vive! Ormai è insensibile a tutto, salvo alle pure gioie dell’amore penitente.

Bousset si esalta di fronte a questo spettacolo e fissa in poche righe la psicologia dei grandi mistici penitenti: Va, cuore esausto, affaticato, che non hai mai trovato chi fosse capace di ricevere l’immensità del tuo amore; vai ad abissarti nell’oceano, vai a perderti nell’infinito, vai ad assorbirti nel tutto.

Molti dei peccati le sono rimessi. E Gesù perdona perché Maddalena ha lasciato la prigione dei sensi e si è risvegliata allo spirito. Questa peccatrice di cui vede l’anima cambiata Lui la riabiliterà con una audacia sconcertante; e la ammetterà, a fianco della Vergine Maria, nel collegio delle sante Donne. Perché Gesù guarda il cuore.
Inoltre, Egli non rifiuterà di consumare i suoi pasti nella casa di Betania. E mentre Marta è indaffarata e si agita preparando i pasti, Maddalena, ai piedi del Maestro, ascolta e finalmente si nutre. Questo indispone Marta, ma Gesù difende Maddalena. Ella ha scelto la parte migliore. Che non è inazione. Maddalena si dimostrerà più attiva di Marta quando arriverà l’ora delle grandi battaglie; la parte migliore è imparare prima di agire.

Imparare che Dio a meno bisogno delle nostre braccia che dei nostri cuori, d’altronde, quando non si danno i cuori, le braccia presto si stancano.

Furono le lacrime di Maddalena che, dopo la morte di Lazzaro, fecero piangere Gesù e gli fecero comandare, chinato sulla tomba in cui riposava da quattro giorni il cadavere putrefatto: Lazzaro, alzati e vieni fuori!

Il giorno dopo la resurrezione di Lazzaro, al festino di Simone il lebbroso, a Betania, ritroviamo il gesto della peccatrice di Magdala. All’inizio del pasto, Maddalena, prostrata davanti ai piedi nudi di Gesù, li cosparge di lacrime e di profumi e li asciuga con i suoi capelli sciolti.
Ora, questo profumo valeva 300 denari! Scandalo di prodigalità agli occhi di Giuda, ma gesto d’amore al quale Gesù promette l’immortalità. In lei lo spirito si è affermato, ella ha riportato la vittoria sulla carne … l’uomo animale è sconfitto. Giuda è la disfatta dello spirito, è la disfatta dell’uomo; egli sarà eternamente l’ombra, l’antitesi, la dimostrazione per assurdo delle incredibili possibilità dello spirito.
Sfortunatamente sarà anche il modello del nostro mondo moderno.

La grande realtà mistica porta Maddalena verso l’espiazione, l’amore, il dono di sé.
Gloria suprema della riabilitata, il Venerdì Santo, sul Calvario, più coraggiosa degli Apostoli, riabilitando col suo coraggio l’onore dell’umanità, ella sarà in piedi a fianco della Vergine. L’ultimo sguardo di Cristo morente si poserà su di lei e sull’Immacolata.
Poi, provando una volta di più che mai il coraggio dell’azione fu portato più in alto che nei contemplativi, prima degli Apostoli, ella ritornerà al Santo Sepolcro, la mattina di Pasqua. Audacia che non dubita di nulla, poiché l’amore ignora le impossibilità. Vedendo la tomba vuota, ella interrogherà Gesù resuscitato credendo che fosse il giardiniere: Sei tu che l’hai tolto, dimmi dove l’hai messo ed io lo porterò via.


Maria

Con una parola Gesù si fa riconoscere, poi la manda dagli Apostoli ad annunciare loro la Resurrezione. Ella è scelta per essere «l’apostolo degli Apostoli».
Il giorno dopo l’Ascensione, col rischio delle onde, Gesù la conduce sulle coste della Provenza. Dopo aver assecondato, a Marsiglia, l’apostolato di suo fratello Lazare, fino al giorno del suo martirio, ella raggiunge le selvagge solitudini di Sainte-Baume. Là, Cristo le farà scalare le più alte vette della vita mistica.

Tali anime – sottolinea Bousset – hanno bisogno della solitudine dei deserti e dei luoghi selvaggi, simbolo della totale spoliazione a cui tendono. Arriva un giorno in cui conoscono solo una gioia: quella di donare; sacrificano anche le pure gioie della contemplazione. E là finisce il Cantico, consumazione di tutto il mistero del santo Amore. Allora resta solo la morte, inizio della vita.

Quando Maddalena sentì arrivare la sua fine, discese dal suo Tabor, dopo aver chiesto a San Massimino di portarle un’ultima volta la Comunione. Ella lo raggiunse sulla via Aurelia, si inginocchiò, come a Magdala e a Betania ai piedi del Maestro. La sua opulenta capigliatura, un tempo profanata, poi riabilitata, era diventata bianca. In ginocchio, sul bordo della strada, ella ricevette Colui che un giorno le disse: vai in pace, i tuoi peccati ti sono perdonati.
Restava da espiarli con la penitenza e l’azione. Nel dono quotidiano ella trovò quella pace che fuggiva nel peccato. Dopo la Comunione, ella china la testa ed entra nell’estasi eterna.

E’ nel profondo della nostra anima, tra lo spirito e la materia, tra lo spirito e la bestia che si giuoca il destino del mondo e il nostro destino. Questo perché essa sa che da venti secoli, sulla Croce del Venerdì Santo, lo spirito ha finito con l’avere ragione della materia, che il cristiano non può cedere alla vertigine della disperazione.

La Quaresima che si avvicina sarà ancora una volta il tempo delle grandi battaglie con Gesù sulla Croce e delle grandi vittorie con Lui, la mattina di Pasqua.

molto diversa, e quantomeno gravemente invalidante, se non a rischio di un possibile exitus.







 
marzo 2025
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