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Il triangolo: simbolo della Santissima Trinità ![]() Affresco dell’Occhio della Provvidenza Chiesa di San Biagio, Engetried, Germania Sia benedetta la Santa Trinità e indivisa Unità: glorifichiamoLa perché ci ha mostrato la Sua misericordia (Introito della Festa della
Santissima Trinità)
La Santissima Trinità ha ricevuto la più alta venerazione nella Chiesa fin dai suoi inizii, perché la Trinità è la causa di tutte le cose ed è degna di lode. I popoli cattolici hanno sempre visto riflessi della Trinità nella creazione. ![]() La Viola ![]() Lilium e Buganvillea I primi cristiani videro nella natura molti simboli che riflettevano la Trinità. I fiori tripartiti, con i loro tre petali su un solo bocciolo, simboleggiano in modo molto appropriato Dio in Tre Persone. Il Giglio e altri fiori della famiglia delle liliacee erano spesso usati come simboli della Santa Trinità, nonché come simboli della Nostra Madonna Benedetta, che Santa Gertrude la Grande chiamava “Il bel Giglio della sempre pacifica e gloriosa Trinità”. L’umile Viola con i suoi piccoli fiori triangolari striati di raggi neri, nel Medioevo simboleggiava la Santa Trinità. Ancora oggi in Germania la Viola è chiamata Dreifaltigkeitsblume (fiore della Trinità); in Spagna, la Pansè (viola tricolore) è chiamata Trinitaria. Quando i Portoghesi e gli Spagnoli colonizzarono il Brasile, l’Argentina e il Perù, trovarono la deliziosa Buganvillea con i suoi fiori a tre petali che formavano mazzi di tre e la chiamarono anche Trinitaria. Un altro fiore chiamato Dreifaltigkeitsblume era il fiore stellato del Cerastio (trientalis europaea e trientalis americana), perché una stella può essere formata intrecciando due triangoli. Anche i tre petali del Trifoglio e dell’Acetosella erano simboli della Trinità ed erano usati insieme con la Viola del Pensiero come decorazione nella Domenica della Trinità, specialmente nelle isole britanniche. Le rappresentazioni artistiche della Santa Trinità incominciarono a proliferare dopo il Concilio di Nicea, nel IV secolo, come tributo per onorare le Tre Persone dell’Unico Dio, a quei tempi oggetto di molte eresie. Nell’arte primitiva, tre cerchi – talvolta intrecciati -, tre soli, tre cristalli divisi, una candela con tre fiamme e tre croci furono inseriti nei dipinti e nell’architettura per simboleggiare la Santa Trinità. ![]() Battesimo di Gesù Il Battesimo di Nostro Signore nel Giordano, i tre visitatori di Abramo e i tre fanciulli nella fornace ardente erano le rappresentazioni preferite che ricordavano ai fedeli il loro Dio Uno e Trino. Il simbolismo del Triangolo
![]() Croce carolingia con ornamenti sui bordi, che rappresenta la Trinità. Chiesa di Santa Susanna in Galizia, Spagna. Il Triangolo è un antico simbolo oggetto di venerazione fin dai tempi pagani, in quanto rappresenta l’armonioso equilibrio di Terra, Cielo e Mare. Sebbene gli uomini di allora fossero fuorviati nelle loro interpretazioni, la loro riverenza per il Triangolo rivelava una verità che Dio aveva posto nella comprensione umana, che raggiunse la sua pienezza nella Santa Chiesa Cattolica. Fin dalla storia più antica, infatti, come abbiamo notato prima, il Triangolo è stato un elemento caratteristico dell’arte cattolica. Un epitaffio del III secolo nelle catacombe di Santa Priscilla contiene una raffigurazione del Triangolo. Nel Medioevo, il Triangolo Equilatero, che simboleggia l’Unico Dio in Tre Persone Divine, divenne un simbolo comune della Santa Trinità. I tre angoli e i tre lati sono uguali e costituiscono uno spazio unico; quindi, i nostri antenati trovavano che si trattava di un simbolo appropriato del Dio Uno e Trino, in cui «la Divinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo è Una sola, la Gloria è uguale, la Maestà è coeterna» (Credo di Atanasio). Anche l’architettura gotica medievale presenta molti utilizzi del Triangolo nelle absidi, negli archi e nelle finestre delle grandi Cattedrali che si elevano verso il Cielo come espressione di lode alla Gloria di Dio. Per rappresentare il Triangolo furono usate diverse forme. Una era la Triqueta, che consisteva in tre archi collegati che rappresentavano l’eternità con una forma simile ad un Triangolo che simboleggiava la Trinità. La croce carolingia, popolare nell’XI e nel XII secolo, era composta da quattro Triquete. ![]() Le orecchie delle lepri formano un Triangolo sul tetto di una chiesa medievale di Devon, Inghilterra Anche il Trifoglio stilizzato e la forca a forma di Y erano comunemente usati per rappresentare l’intangibilità della Trinità, specialmente nell’arte celtica e gotica. Gli Irlandesi erano particolarmente affezionati al Trifoglio, perché somigliava molto al Trifoglio usato da San Patrizio per insegnare ai loro antenati pagani i Misteri della Fede. A volte, la Santa Trinità era simboleggiata da un Triangolo formato con tre pesci o lepri. Questa era una raffigurazione particolarmente popolare in Germania; nella Cattedrale di Paderborn, in Vestfalia, vi è la Dreihasenfenster (finestra delle tre lepri); che si trova anche sui borchi dei tetti delle chiese medievali di Devon, in Inghilterra. L’Occhio onniveggente usurpato dai massoni A volte, al centro del Triangolo veniva aggiunto un occhio, per simboleggiare l’onniscienza di Dio come Padre onniveggente che veglia sulle Sue creature tramite la Divina Provvidenza, come espresso nelle Sacre Scritture: «Ecco, l’occhio del Signore veglia su chi lo teme, su chi spera nella Sua misericordia» (Salmo 33, 18). Questo simbolismo divenne particolarmente popolare nel periodo barocco, quando furono costruite molte chiese della Trinità e vennero erette molte colonne della Trinità nelle pubbliche piazze per adempiere ai voti fatti durante i periodi della peste. Una delle più famose raffigurazioni dell’Occhio della Provvidenza la si trova nel battistero della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. ![]() Occhio della Provvidenza nella galleria della chiesa di San gallo a Kappel, in Germania L’occhio di Dio è anche un monito: «In ogni luogo sono gli occhi del Signore, scrutano i cattivi e i buoni» (Proverbi 15, 3). E così, nel tentativo di distruggere la Santa Chiesa di Dio, il Diavolo ha tentato di deridere la Sua onniscienza istituendo le due società segrete che combattono contro la Chiesa. La Massoneria rubò alla Chiesa il simbolismo dell’Occhio nel Triangolo e lo adottò per simboleggiare il “Grande Architetto dell’Universo” e il “donatore di luce”. La “luce” che il loro “Architetto” si propone di donare ai suoi iniziati è la luce della Gnosi: quella pretesa conoscenza segreta che la Massoneria riserva ai membri selezionati che passano ai gradi superiori. Il vero dio dei massoni è Lucifero: il loro Architetto che consente ai massoni illuminati di diventare architetti di un nuovo mondo basato su uguaglianza, fraternità e libertà. Ma nonostante tutti i loro sforzi, loro stessi sono sempre sotto il potere e gli occhi della Santa Trinità. La loro vera miseria sarà manifesta il Giorno del Giudizio: «Ecco, lo sguardo del Signore Dio è rivolto contro il regno peccatore: io lo sterminerò dalla terra» (Amos 9, 8). Possa la Madonna schiacciare presto la testa del Diavolo e dei suoi agenti nella Massoneria, affinché il Triangolo con l’occhio onniveggente possa essere riportato al suo vero splendore come simbolo dell’Unico Vero Dio su cui le legioni dell’Inferno non prevarranno mai. ![]() I tre fanciulli nella fornace ardente |