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L’insegnamento del Magistero sul Giudaismo dal 1244 al 1937 di
Don Curzio Nitoglia
![]() 1°) INNOCENZO IV (1244),
Bolla pontificia Impia Judeorum
Perfidia:
«I Giudei, ingrati
verso Gesù, disprezzando la
Legge mosaica e i Profeti, seguono certe “tradizioni” dei loro
antenati, che son chiamate Talmùd,
il quale si allontana enormemente
dalla Bibbia ed è pieno di bestemmie verso Dio, Cristo e
la Vergine Maria».
2°) GIOVANNI XXII (1320), Bolla Dudum felicis: Esprime lo stesso concetto.
3°) PAOLO IV (1555), Bolla Cum nimis absurdum: «I Giudei sino a che
persistono nei loro errori, riconoscano che sono servi a causa di essi, mentre i
Cristiani sono stati fatti liberi
da Gesù Cristo Nostro Signore».
4°) PIO V (1569), Bolla Haebreorum: «Il popolo ebreo, un tempo eletto da Dio, poi abbandonato per la sua
incredulità, meritò di essere riprovato, perché ha
respinto il suo Redentore con empietà e l’ha ucciso con morte
vergognosa.
La loro empietà è giunta a un tal livello che, per la nostra salvezza, occorre respingere la forza di tanta malizia, la quale con sortilegi, incantesimi, magia e malefici induce moltissime persone incaute e semplici agli inganni di Satana». 5°) GREGORIO XIII (1581), Bolla Antiqua Judeorum: «I Giudei, divenuti peggiori dei loro padri,
per nulla ammansiti, non rinunziando
per nulla al loro passato
deicidio, si accaniscono anche
adesso nelle sinagoghe contro
N. S. Gesù Cristo ed estremamente ostili ai Cristiani
compiono orrendi crimini contro la religione di Cristo».
6°) CLEMENTE VIII (1593), Bolla Caeca et obturata: Esprime gli stessi concetti.
7°) BENEDETTO XIV (1751), Enciclica A quo primum: «Ogni traffico di
merci utili è gestito dai Giudei, essi possiedono osterie,
poderi, villaggi, beni per cui, diventati padroni, non solo fanno
lavorare i Cristiani senza posa, esercitando
un dominio crudele e disumano su di essi. Inoltre, dopo aver
accumulato una grande somma di denaro, con l’usura prosciugano le ricchezze e i
patrimoni dei Cristiani».
8°) PIO IX (1874-1878), Discorsi pronunciati in Vaticano: Egli chiama gli Ebrei «cani», divenuti tali da
«figli» che erano
(cfr. l’episodio della donna Cananea, Mt.,
XV, 21-28), «per la loro durezza e incredulità».
Il Pontefice, continua, definendoli «bovi», che «non conoscono Dio» e aggiunge «popolo duro e sleale, come si vede anche nei suoi discendenti», che «faceva continue promesse a Dio e non le manteneva mai». Inoltre, papa Mastai stabilisce un parallelo tra la Chiesa del suo tempo e quella delle origini, asserendo: «Le tempeste che lo assalgono sono le stesse sofferte alle sue origini; allora erano mosse dai Pagani, dagli Gnostici e dagli Ebrei, e gli Ebrei vi sono ancora presentemente». Quindi, ricorre all’espressione di «Sinagoga di Satana» (Apoc., II, 9; III, 9) per meglio identificarli. 9°) PIO XI (14 marzo 1937), Enciclica Mit brennender Sorge: «Il Verbo doveva prender carne da un popolo che lo avrebbe poi confitto in croce». Lo stesso Pio XI nella famosa “Enciclica nascosta” (Humani generis unitas) che non fu promulgata, data la morte del Papa avvenuta il 10 febbraio 1939, scriveva: «La vera natura della separazione sociale degli Ebrei dal resto dell’umanità, ha un carattere religioso e non razziale. La questione ebraica, non è una questione di razza, né di nazione, ma di religione e, dopo la venuta di Cristo, una questione di Cristianesimo... Il popolo ebreo ha messo a morte il suo Salvatore... Costatiamo in questo popolo un’inimicizia costante rispetto al Cristianesimo. Ne risulta una tensione perpetua tra Ebrei e Cristiani mai sopita. Il desiderio di vedere la conversione di tale popolo non acceca la Chiesa sui pericoli ai quali il contatto con gli Ebrei può esporre le anime. Fino a che persiste l’incredulità del popolo ebraico, la Chiesa deve prevenire i pericoli che quest’incredulità potrebbe creare per la fede e i costumi dei fedeli Cristiani. |