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Cosa fare quando arriva il Conclave ![]() Vaticano, 12 marzo 2013 - I cardinali entrano nella Cappella Sistina per iniziare il Conclave per eleggere il successore di Papa Benedetto. Quando il Papa, qualsiasi Papa,
finisce in ospedale, la reazione a Roma è indecorosa ma
prevedibile. Il mulino delle voci inizia a girare in modo
straordinario. Le notizie false abbondano. E i pensieri si rivolgono al
Conclave.
I giornalisti iniziano a
compilare le loro liste di papabili,
liste che possono essere accurate o meno. Cardinali che hanno evitato
la pubblicità diventano improvvisamente disponibili per
interviste o rilasciano importanti dichiarazioni pubbliche, in quella
che i cinici potrebbero interpretare come una forma di campagna
elettorale. Cattolici di vario genere, che si sentono “attori” della
politica vaticana, cercano scuse per visitare Roma, sperando di essere
invitati alle cene in cui i prelati discuteranno dei papabili e delle loro
possibilità.
Al momento in cui scriviamo, Papa Francesco sembra essere sopravvissuto a una grave crisi medica (anche se i suoi medici continuano a consigliare prudenza). Ma la sua età e le sue condizioni mediche suggeriscono che il Conclave non può essere troppo lontano nel futuro. Come servizio ai nostri lettori, ecco alcuni consigli su come seguire l’azione, ogni volta che si verifica: Seguire le notizie, ma con un atteggiamento scettico. Gli scommettitori britannici che fissano le quote sull’elezione papale stanno solo cercando di attirare clienti; non hanno informazioni interne. La maggior parte dei giornalisti laici non è messa molto meglio, tendono a vedere le questioni della Chiesa in termini esclusivamente politici e raramente guardano oltre le opinioni di un cardinale sull’aborto. Se volete davvero un’analisi informata, affidatevi a commentatori cattolici esperti. Anche in questo caso, fate attenzione. Ogni commentatore ha le sue preferenze. Diffidate degli “esperti”. Il vecchio adagio è banale ma vero: “Chi dice non sa; chi sa non dice”. Nei giorni che precedono l’inizio del Conclave, decine di persone si aggireranno per Roma, sostenendo di avere informazioni privilegiate e di essere ansiosi di avere qualche minuto davanti a una telecamera. La maggior parte di loro sta solo diffondendo voci. Anche se si tratta di insider legittimi, è possibile che si stiano atteggiando, o che stiano inviando palloncini di prova, nel tentativo di manipolare la discussione generale. Tenete presente che ogni cardinale di spicco deve avere, almeno in fondo alla mente, il pensiero che altri cardinali stiano valutando la sua idoneità. Ricordate anche che a volte tutti gli “esperti” si sbagliano. Pochissimi commentatori hanno indicato il cardinale Bergoglio tra i papabili principali nel 2013, anche se, a quanto risulta, era il secondo classificato nella votazione finale del Conclave precedente. Non stupitevi della politica. Quando si riuniranno a Roma, i cardinali avranno una sola cosa in mente: l’elezione papale. Naturalmente parleranno tra loro dei bisogni della Chiesa. La campagna elettorale vera e propria è vietata – per non parlare delle promesse elettorali – ma tutti coloro che sono coinvolti nel processo sperano di promuovere alcuni beni e prevenire alcuni mali. I cardinali, come è giusto che sia, cercheranno di persuadere gli altri a vedere quelli che considerano i bisogni più urgenti della Chiesa universale e, prima di essere bloccati in Conclave, altri cattolici (e non cattolici) cercheranno di persuadere i cardinali stessi. Se parlano delle qualità che vorrebbero vedere nel prossimo Pontefice, gli ascoltatori più smaliziati saranno in grado di indovinare quali prelati hanno in mente. Nel 2005, se qualcuno diceva che la Chiesa aveva bisogno di un teologo brillante che avesse esperienza nella Curia romana e che avrebbe continuato l’opera di Giovanni Paolo II, non doveva fare il nome di Ratzinger. Siate pazienti. Nelle “conferenze” che precedono il Conclave stesso, i cardinali parleranno in termini generali delle sfide che la Chiesa deve affrontare, e dai resoconti di questi colloqui si coglie una certa tendenza generale. Ma durante il Conclave stesso non sapremo nulla, a parte la “fumata nera” che segnala una votazione inconcludente. Il prossimo Conclave potrebbe essere lungo; molti dei cardinali non si conoscono e potrebbero impiegare un po’ di tempo per chiarirsi prima che i loro schemi di voto siano chiari. I giornalisti laici che si accampano a Roma durante il Conclave trovano l’attesa frustrante, soprattutto se ci si aspetta che forniscano aggiornamenti regolari. Non ci sono aggiornamenti dal Conclave. Si attende semplicemente la fumata bianca. Anche in questo caso è saggio rimanere pazienti. Un nuovo Pontefice porta sempre con sé un senso di eccitazione. Aspettate qualche mese e vedrete cosa farà. Dopo il Conclave, siate ancora più scettici. Nel giro di poche settimane dall’elezione papale, i giornalisti di Roma pubblicheranno quello che sostengono essere un resoconto interno dei lavori del Conclave, forse anche con il conteggio dei voti scheda per scheda. Trattate questi resoconti con estrema cautela. Ricordate che prima di iniziare a votare, i cardinali fanno un giuramento solenne di non divulgare ciò che viene detto e fatto in Conclave. Un prelato che viola con leggerezza questo giuramento non è un testimone affidabile. Forse ha un’ascia di guerra, un desiderio insaziabile di accattivarsi i favori dei giornalisti o un’abitudine irrefrenabile al pettegolezzo. Non conosciamo mai le motivazioni dei cardinali anonimi che fanno trapelare i segreti del Conclave, ma sappiamo che sono inaffidabili. |