A proposito di halloween

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Spett.le Ass.ne,
chiedo scusa del disturbo. Vengo subito al dunque: qualche tempo fa c’è stata la “festa” di Halloween. Io, sapendo della natura satanica di tale ricorrenza, ho pensato di pubblicare sui gruppi facebook della mia parrocchia e della mia Diocesi, un invito a recitare, la sera del 31, delle preghiere per ottenere la dispersione delle influenze diaboliche sulla società e sui pusilli, non ultima la recita del Santo Rosario. Perché la proposta fosse più convincente ho allegato un giudizio del p. Amorth:
Festeggiare la festa di Halloween è rendere un osanna al diavolo. Il quale, se adorato, anche soltanto per una notte, pensa di vantare dei diritti sulla persona … È una sorta di seduta spiritica presentata sotto forma di gioco. L’astuzia del demonio sta proprio qui.”

Ora un mio in certo modo congiunto, mi ha detto in sostanza che tirare in ballo Satana era un po’ esagerato, perché Halloween era vista solo come una carnevalata in salsa horror, per bambini, e che il festeggiarla non è, nelle intenzioni dei più, un voler omaggiare il diabolico, ma solo un fenomeno secolare e commerciale.  Adottando il mio atteggiamento e prendendo sul serio cose in realtà innocue, si rischiava di far passare un po’ nell’indifferenza “cose più serie” e veramente “mostruose” (il riferimento era alle tragedie dell’attualità: ha menzionato femminicidii, oppressione dei deboli, violenze sui minori etc.).
Io ho pensato di rispondere con il seguente scritto:
 
… circa la problematica su Halloween (...): partiamo da qualche principio, di cui, rispetto ai nostri antenati medievali, abbiamo perduto la nozione:
- ogni cosa, a prescindere dalla percezione soggettiva di ognuno, ha una sua realtà e un suo significato oggettivo e indipendente dalle nostre intenzioni, buone o cattive che siano;
- ogni cosa sussiste in relazione al tutto di cui è parte, sicché solo la sua presenza ha effetti sul tutto;
- il mondo fisico dipende da quello metafisico, il quale, per sua propria natura, a differenza del primo ragiona solo in termini di bianco e di nero, da un lato, e di semplicità e integrità dall’altro.

Ora: Halloween, anche se preso come una semplice carnevalata, anche se ridotto a banale folklore, anche se lo si festeggia con le più innocenti intenzioni e nella più ingenua delle forme, anche se apparentemente non sembra comportare influenze nefaste sui pusilli, oggettivamente, mantiene sempre in sé il significato di apoteosi della negatività e del diabolico.
Non rifiutare la manifestazione esteriore significa, sempre oggettivamente e quindi a prescindere dalle intenzioni personali, comunicare e partecipare il suo significato proprio, inscindibile con la manifestazione esteriore, e questo anche se, sul piano pratico, non si scade in azioni efferate.
In effetti, la manifestazione esteriore, in sé, cioè il festeggiamento di Halloween, in quanto glorificazione del male e, in ultima istanza, del Diavolo che ne è l’artefice e l’origine, comporta una situazione di disordine; si aderisce infatti ad un oggetto diverso da quello voluto dalla giustizia divina; si contrasta di fatto il Vero e il Bene, coincidenti con la Ss.ma Trinità; si crea opposizione all’azione della grazia divina: Halloween è oggettivamente in contrasto con il primo dei Dieci Comandamenti, indispensabili per l’uomo indipendentemente dalla volontà degli singoli.
A questo punto il discorso ha dei risvolti pratici davvero interessanti:
- Nostro Signore Gesù Cristo ci ha detto (e la Sua parola è infallibile: la menzogna e l’inganno non sono della natura divina): “Senza di me, non potete far nulla” (Gv. 15, 5), quindi nemmeno controllare i disordini del nostro cuore, “dal quale escono tutte le cattive intenzioni: fornicazioni, furti, omicidi, … (e quindi anche femminicidi, violenze sui minori, oppressioni dei deboli etc.) – Mc. 7,  21).
- Quello che poi si dice per il privato, vale né più né meno anche per il pubblico: una società che, finanche nei provvedimenti dell’autorità che la incarna, non prende le distanze da atti intrinsecamente disordinati e non si oppone ad essi, automaticamente pone ostacolo all’azione della Grazia,  quali che siano le intenzioni soggettive, così che  insieme ai suoi membri, presto o tardi che sia, è sicuro che prenderà una piega volta sempre più esponenzialmente al peggio … e all’implosione. Paradossalmente, la gente si chiederà poi, senza essere in grado di cogliere la risposta, com’è che si è arrivati a quel livello di instabilità.

Abbiate ogni bene nei Cuori di Gesù e Maria.
 J. D.




novembre 2013

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