Demos II regala gli incubi al Vaticano


Articolo della Fraternità San Pio X


Pubblicato sul sito informazioni della Fraternità






Roma - Vista esterna della Cappella Sistina



Sul quotidiano Il Tempo del 26 gennaio 2025, col titolo esplicito: «Il Vaticano e Papa Bergoglio furiosi per la penna avvelenata che “prepara” il Conclave», Luigi Bisignani fa un’osservazione.

Egli scrive: «Una penna scuote il Vaticano. Si chiama “Demos” [il popolo], come per dire che si tratta di un gran numero. Infatti, nei sacri corridoi circolano voci secondo le quali la Gendarmeria vaticana avrebbe finalmente identificato il cardinale anonimo che si nasconde dietro lo pseudonimo “Demos II”.

«Nei mesi scorsi, in vista di un futuro Conclave, questo cardinale sconosciuto ha fatto circolare un documento in cinque lingue che espone, niente di meno, una critica a Papa Francesco. Tuttavia, l’obiettivo delle autorità pontificie non è solo quello di chiudere questo capitolo – in un momento in cui nella Chiesa si moltiplicavano gravi obiezioni nei confronti dell’attuale pontificato – ma anche di bloccare una probabile prossima uscita di un Demos III».

Ecco la sintesi che propone il giornalista italiano: nel 2022 è apparso il documento di Demos I, di cui Sandro Magister ha rivelato, nel gennaio 2023, che aveva come autore il cardinale Pell, recentemente deceduto.

Luigi Bisignani riassume: «Demos I ha denunciato il declino dell’autorità papale e della chiarezza dottrinale sotto la direzione di Papa Bergoglio. Ogni pagina accusa il pontificato di creare confusione su questioni fondamentali di fede e di morale, di minare la fiducia nella Chiesa e di incoraggiare tendenze scismatiche».


Demos II propone al prossimo Papa una serie di riforme

Nel 2024 è apparso Demos II, in continuità col primo Demos.
Luigi Bisignani riporta il contenuto: «In questo nuovo testo sono enunciate sette priorità per la Chiesa e per il futuro pontificato. L’autore, pur riconoscendo i meriti di Papa Francesco per la sua compassione per i poveri e gli emarginati, sottolinea diversi aspetti critici del modus operandi bergogliano, che necessitano di una decisa correzione di rotta.
Una sorta di manuale per il nuovo Papa, pronto a risolvere i problemi lasciati dal suo predecessore».

Ecco dove sta il problema: Demos II propone una serie di riforme.

Eccone alcune rilevate dal giornalista italiano: «La prima necessità è di ristabilire la chiarezza dottrinale, poiché la confusione ha frammentato la Chiesa e minato la fiducia nella sua missione evangelica. E’ essenziale riaffermare con determinazione le verità fondamentali della fede cattolica, evitando le ambiguità che alimentano le divisioni.

«Il governo ecclesiastico deve diventare più collegiale, poiché l’attuale pontificato ha adottato uno stile autocratico, escludendo i vescovi e i cardinali dalle decisioni cruciali.
Il nuovo Papa deve ripristinare la collegialità e rispettare il ruolo dei vescovi nelle diocesi.

«La Chiesa è una comunità di diritto, ma sotto questo pontificato c’è stato un uso eccessivo del Motu Proprio per decisioni centralizzate, e una negligenza delle procedure canoniche, in particolare in materia di giustizia».

Demos II conosce il Vaticano dall’interno, verrebbe da pensare di leggere un prelato brutalmente rimosso da un incarico importante.

Luigi Bisignani nota che «Demos II si rivolge anche al Collegio dei cardinali, che deve essere più solido e meglio preparato». E cita: «L’attuale pontificato ha diversificato il Sacro Collegio [relativamente all’origine geografica], ma ha trascurato la formazione teologica e pastorale di numerosi cardinali.

I cardinali devono essere preparati a governare la Chiesa con rettitudine e maturità spirituale e dottrinale.
Queste riflessioni [del memorandum] mirano ad orientare la discussione tra i cardinali in vista del prossimo Conclave, suggerendo il necessario cambiamento nell’attuale gestione del Vaticano.
Demos II si preoccupa della formazione dottrinale dei cardinali, forse perché lui stesso è un teologo.

Forse anche perché ha dovuto assumersi delle responsabilità in materia di rettitudine dottrinale; i suoi riferimenti indicano che egli colloca questa rettitudine nella linea dei predecessori di Francesco: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, la linea dell’«ermeneutica della continuità».
Il che fa pensare che si possa trattare della penna del cardinale Gerhard Müller o del cardinale Robert  Sarah

Il fatto è che, come riconosce il nostro misterioso autore, il prossimo Conclave sarà composto da cardinali elettori poco o per niente formati teologicamente, e di origini geografiche talmente lontane che sarà loro difficile, se non impossibile, votare in maniera seria per questo o quel candidato.
E’ per superare questa grande difficoltà che è stata realizzata l’iniziativa di due giornalisti, come riporta Sandro Magister nel suo Settimo Cielo del 23 dicembre 2024.


Un Sacro Collegio … venuto dai quattro punti cardinali

Il celebre vaticanista ricorda prima di tutto la situazione creata da Francesco: certo, «Papa Francesco non ha toccato la norma che affida ai cardinali il compito di eleggere il futuro Papa. Ma ha gravemente danneggiato la possibilità dei cardinali di agire come “Collegio”. Il futuro Papa sarà quasi certamente uno di loro.

E per sceglierlo, gli elettori hanno bisogno di conoscersi bene, di avere dei regolari momenti di incontro e di scambio, di agire giustamente in maniera collegiale. E’ proprio questo che Francesco ha soppresso fin dall’inizio del suo pontificato, visibilmente deluso dall’esito del primo e solo vero Concistoro che abbia convocato, quando nel febbraio 2014 invitò i cardinali a consultarsi sui temi del Sinodo sulla famiglia».

Sandro Magister cita dei fatti: «Nel corso di questo Concistoro, che si svolse per due giorni a porte chiuse, il Papa affidò il discorso di apertura al cardinale Walter Kasper, un rinomato teologo che già agli inizi degli anni Novanta era un fervente difensore della revoca dell’interdizione della Comunione ai divorziati risposati. […]

«Fin dal primo giorno, il discorso di Kasper [a favore della Comunione ai divorziati risposati] fu criticato da un gran numero di cardinali, e dei più influenti, con gran dispiacere di Papa Francesco, il quale l’indomani alla riapertura dei lavori, tentò di rilanciare i dibattiti dicendo di “aver riletto prima di dormire” il rapporto di Kasper e di averlo trovato più che mai “profondo” e “sereno”, al punto da esclamare con emozione: “questo è fare teologia in ginocchio”».

E il vaticanista aggiunge: «Nel corso dei mesi successivi, una buona dozzina di cardinali eminenti intervennero pubblicamente, in forme diverse, per difendere la dottrina e la pratica di sempre contro la Comunione ai divorziati risposati.
«Fra di essi, i tedeschi Gerhard Ludwig Müller e Walter Brandmüller, gli italiani Carlo Caffarra, Angelo Scola e Camillo Ruini, i canadesi Marc Ouellet e Thomas Collins, l’americano Raymond L. Burke e l’australiano George Pell.

«Alcuni di essi, insieme ad altri cardinali, non dei minori e non solo appartenenti all’ambito conservatore, firmarono, nell’ottobre 2015, la Lettera al Papa “dei tredici cardinali” per protestare contro l’orientamento dato alla seconda sessione del Sinodo sulla famiglia, esasperando ulteriormente Papa Francesco.

«E tre di essi, ai quali si aggiunse l’arcivescovo di Colonia, Joachim Meisner, presentarono alla fine del Sinodo i loro dubia, i loro interrogativi, su ciò che il Papa aveva voluto e deciso, facendo uscire allo scoperto i loro interrogativi dopo aver ricevuto in risposta solo il silenzio».

Fu così che dopo questo Concistoro del 2014, «combattuto, Francesco rinunciò a convocare qualsiasi Concistoro degno di questo nome, ad eccezione dei concistori puramente protocollari organizzati per la creazione i nuovi cardinali».


Un sito internet per il futuro Conclave

Da alcuni anni, constata Sandro Magister, «i nuovi cardinali nominati da Francesco sono per la maggior parte, non solo sconosciuti al grande pubblico, ma anche ai loro stessi confratelli nel cardinalato.

«La ragione ufficiale addotta è che Francesco vuole promuovere dei cardinali che rappresentino le “periferie” della Chiesa, a capo di piccole diocesi che contano pochi fedeli, piuttosto che delle sedi importanti e storicamente illustri. Ma impedendo loro di incontrarsi e di scambiare i loro punti di vista in un vero Collegio, il Papa ha ridotto loro la possibilità di conoscersi».

E Magister saluta la creazione di un sito Internet molto utile: «E’ proprio con lo scopo di colmare questa mancanza di informazione che è appena sorto un nuovo sito in inglese (il cui titolo in latino è: Cardinalium Collegii Recensio) con i ritratti approfonditi e molto dettagliati di ogni cardinale.

«Esso è stato concepito e curato da due esperti vaticanisti: l’americana Diane Montagna e il britannico Edward Pentin, già autore nel 2020 del libro The Next Pope [il prossimo Papa] con le biografie di diciannove candidati al papato. L’iniziativa è sostenuta dal Sophia Institute Press e dalla rivista multilingue Cardinalis, creata allo stesso scopo di offrire ai membri del Collegio dei cardinali una informazione di qualità sulla vita della Chiesa».

Aggiungiamo per i lettori di DICI [sito informazioni della Fraternità]: Diane Montagna non è sconosciuta, ella collabora col Catholic Herald, dopo aver lavorato per LifeSiteNews; ella ha scritto con Mons. Athanasius Schneider: Christus vincit.
Edward Pentin neanche lui è uno sconosciuto: collabora col National Catholic Register. E per la cronaca, il Sophia Institute Press è l’editore americano del Compendio della fede cattolica di Mons. Schneider e del The Next Pope di Edward Pentin.

Sandro Magister aggiunge queste precisazioni: «Il nuovo sito propone, non solo i dati biografici di ogni cardinale, ma descrive anche dettagliatamente come egli ha svolto i suoi doveri di vescovo fino ad oggi: quelli di santificare, di governare e di insegnare.

«Inoltre, il sito informa sulla maniera in cui ogni cardinale si pone sulle questioni più controverse di oggi: dalla benedizione delle coppie omosessuali alle donne diaconesse, passando per la Comunione ai divorziati risposati e per l’accordo segreto tra la Santa Sede e la Cina».

E precisa: «I profili di alcune decine di cardinali, a cominciare da quelli detti papabili, sono già completi, mentre per gli altri sono disponibili gli elementi essenziali, costantemente aggiornati».

Nessun dubbio che a Roma il pre-Conclave è già cominciato.





 
marzo 2025
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