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La donnina rugosa giallo-azzurra la conosco… Ecco perché dobbiamo alzarci in piedi e dire No! di Benedetta De Vito ![]() Io, la piccola donnina rugosa
e dai capelli corti, vestita di giallo e azzurro, che vuole indossare
elmetto e spendere soldi (anche i miei) per comperare non burro ma
cannoni, la conosco solamente nelle parole di una sua cugina che ho
avuto la ventura di conoscere in Sardegna, tanti anni orsono. Me la
raccontava, prima che diventasse il personaggio (assurdo e incongruo)
che è diventata, ospite a casa sua, come una gran pigrona,
sempre distesa a far nulla.
Parenti serpenti, direte, può essere, ma così me la hanno dipinta e così la riferisco. La nostra donnina europea fa un buon pendant con tutta la ciurma di politici-clown-attori che siamo costretti a sopportare in questi tempi malefici. Scendo d’un rigo al nuovo accapo e mi sovviene che anni addietro un certo amico, uno scrittore (che ora tace), mi parlava di Romano Prodi come di un vero eroe, mite, cavalleresco, un prode, insomma. Io, molto più giovane di lui, che ero forse (senza saperlo) già toccata dalla conversione alla verità (che arrivò molti anni dopo) nicchiavo e gli rispondevo che il professore bolognese mi pareva un tipo stizzoso, uno di quelli che si offendono per un nonnulla e che hanno una bassissima sopportazione per chi li contraddice. Avevo ragione se siamo arrivati al “signora maestra, Prodino mi tira le treccine!”. La menzogna, si sa va in ascensore, mentre la verità sale a fatica le scale, ma arriva sempre alla meta. E presto anche la donnina d’acciaio cadrà in trappola e, dissolto l’arcobaleno di Satana, (che è una bandiera, e rettangolare, e non l’arcobaleno ad arco di Noè, cioè dell’alleanza, fateci caso…), la vedremo per ciò che realmente è: quella fannullona distesa sul divano di cui ho scritto sopra. Alcuni politici sono proprio clown, invece. Come Grillo che ha portato in Parlamento una specie particolare di Italiani che io riconosco al volo, ma faccio fatica a digerire. Come il Conte che non è conte… E i clown sono ovunque. In primis Zelensky che, vestito alla Che Guevara, sempre in verde militare, finge d’essere un guerrigliero, innamorato della sua patria ucraina e invece è soltanto un guitto, che gioca la sua parte per imbambolare i ciechi condotti da altri ciechi. E potrei continuare ancora per molto, ce n’è da dire su tutti quanti che hanno come minimo comune denominatore precisamente il non essere ciò che mostrano al mondo, e un obiettivo: trascinare verso il basso e nel caos ogni rimanenza di tradizione, tutto ciò che di buono e bello aveva il nostro meraviglioso Paese, il più bello del mondo. Ed ecco perché bisogna alzarsi tutti in piedi e dire no. No alla legge sul femminicidio, no al fine vita, no al gender nelle scuole, no all’adozione per i single. Per dire no, un no convinto, radicato nel cuore, c’è però un solo modo possibile: la conversione. Solo quando la dolce brezza del Signore soffia nel nostro cuore, aprendolo a Lui, il nostro sigillo divino trova la forza del martirio, ossia della testimonianza e contro tutti (mariti, parenti, amici) viene facilissimo andare controcorrente. Perché, nella verità, si è invece nella corrente, l’unica e sola corrente che è la Legge eterna e immutabile del Signore. |