![]() |
![]() |
Irlanda: Docente rifiuta la neo-lingua transgender, si batte per i suoi diritti e finisce in carcere ![]() L'insegnante Enoch Burke Questa è la storia di
un insegnante irlandese, Enoch Burke,
perseguitato e perfino incarcerato. Perché? Forse perché
pedofilo? Forse perché è un abusatore di minori? Forse
perché ha insegnato nozioni contrarie alla morale? No.
Il signor Burke ha una sola colpa: quella di essersi rifiutato di usare pronomi transgender per uno studente che negava la sua realtà biologica. E ora l’Alta Corte irlandese ha persino ordinato il congelamento del conto bancario del professore. Ma vediamo i fatti. Il caso ha inizio nell’estate del 2022, quando Burke, professore di tedesco e storia in una scuola della Chiesa d’Irlanda (la Wilson’s Hospital School di Heathland), si rifiuta di rivolgersi a uno studente maschio, apparentemente in fase di “transizione”, chiamandolo ragazza. Non solo: Burke rifiuta anche di rivolgersi allo studente usando il pronome “loro”, come vuole la neo-lingua transgender. Burke viene sospeso dal Preside, ma non obbedisce. Anzi, si presenta regolarmente alle lezioni, perché afferma di aver semplicemente esercitato un suo diritto. Ma per tutta risposta la scuola emette un’ordinanza che gli vieta l’ingresso. E Burke che fa? Ignora anche questo divieto. I dirigenti scolastici chiamano quindi la polizia, e Burke viene fermato. Poi, il 5 settembre 2022, convocato in tribunale, viene arrestato per oltraggio alla corte. La condanna è immediata: pena detentiva a tempo indeterminato finché non sarà risolto il suo caso di oltraggio alla corte o finché il tribunale non avrà deciso diversamente. Il professore dichiara: “L’ideologia transgender è contraria alle mie convinzioni cristiane. E’ contraria alla Scrittura, all’etica della Chiesa d’Irlanda e a quella della mia scuola. Amo la mia scuola, il cui motto è Res non verba (Fatti, non parole). Sono stato arrestato semplicemente per aver detto che non chiamerò mai ragazza un ragazzo”. |