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Il Sacro Cuore intronizzato nelle nostre famiglie Articolo di Don Gonzague Peignot, FSSPX Pubblicato sul mensile Fideliter n° 282, novembre
dicembre 2024
Ripreso sul sito francese della Fraternità La Porte Latine ![]() Più di un secolo fa,
un apostolo dalla parola di fuoco: il Padre
Mateo Crawley, viaggiò nel mondo per diffondere la
consacrazione delle famiglie al Sacro Cuore di Gesù.
Tutti i Papi, da San Pio X a Pio XII, lo incoraggiarono. Ma il concilio Vaticano II e le conseguenze che ne sono derivate fermarono questo slancio, relegando in soffitta la devozione al Sacro Cuore, come pratica superata. Tuttavia, non sarebbe stata proprio questa devozione ad arginare, o quanto meno a riparare, il devastante laicismo della nostra società? La devozione al Sacro Cuore consiste, infatti, nell’offrire a Nostro Signore un amore che compensa ciò che il mondo non Gli offre più. Il Sacro Cuore è Gesù stesso, è Gesù amante che vuole essere Gesù amato. La devozione al Sacro Cuore è l’immenso amore di Gesù per noi che vogliamo onorarLo onorando il Suo Cuore, fonte del Suo amore, fonte di tutte le grazie che vuole comunicarci. Intronizzare il Sacro Cuore in una famiglia è proclamarlo Re Questa è la posta in gioco dell’intronizzazione del Sacro Cuore nelle famiglie: che pone nel suo centro la regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. Perché Nostro Signore Gesù Cristo è Re ed ha voluto essere riconosciuto come tale. Egli è Re di pieno diritto perché ci ha creati e perché ci ha redenti. Come affermava il vescovo di Bayonne nel 1916: «Intronizzare l’immagine del Cuore di Gesù nella casa è proclamarLo Re e Maestro di quella casa; è dirGli che ci si mette alla Sua dipendenza, sotto la Sua legge, sotto il Suo beneplacito, è dirGli solennemente che da ora in poi Egli presiederà alla vita domestica come Re e come Amico; è fare della propria casa un casa sacra e stabilirvi in permanenza una sorta di presenza di Dio». Concretamente, si tratta di mettere Nostro Signore al posto d’onore nella casa, cioè nel posto principale della casa, affinché i visitatori vedano bene che Gesù è il Re e l’Amico di questa casa. L’intronizzazione sarà anche accompagnata dalla consacrazione della famiglia al Sacro Cuore, per affidarGli pienamente tutti suoi componenti, le loro azioni e le loro aspirazioni anche nella vita quotidiana, e tutti i suoi beni. Così, tutti agiranno sotto lo sguardo del Re della casa, traendo da questa presenza l’incoraggiamento a vivere sempre più cristianamente, sempre più prossimi al Cuore di Gesù. Tutti Gli offriranno il proprio lavoro, almeno nel pensiero, condivideranno con Lui il più sovente possibile le proprie gioie e le proprie pene, ricorreranno a Lui in ogni circostanza, chiedendoGli luce, forza e consolazione. Poiché Gesù vuole vivere la nostra vita, condividere con noi la vita comune, la vita della famiglia. Evidentemente, sarebbe anche lodevole compiere la Comunione riparatrice tutti primi venerdì del mese, per riparare, per quanto possibile, gli oltraggi che Nostro Signore riceve nel Santissimo Sacramento. E che questo divenga una radicata abitudine familiare! Noi sappiamo che Nostro Signore ha promesso a tutti coloro che si comunicheranno i primi venerdì, per nove mesi consecutivi, la grazia della perseveranza finale. Vogliamo anche sottolineare l’eccellente pratica, così poco seguita, dell’ora santa riparatrice davanti al Santissimo Sacramento esposto; o anche quella dell’adorazione notturna in casa davanti all’immagine del Sacro Cuore, per un’ora al mese. Se la famiglia è cristiana, lo sarà anche la società E’ così che Nostro Signore Gesù Cristo, misconosciuto, bestemmiato pubblicamente e socialmente, sarà pubblicamente e socialmente proclamato Re delle famiglie cristiane. La famiglia è il fondamento della società: se la famiglia è cristiana lo sarà anche la società, come sarà pagana se la famiglia è senza fede. D’altronde, è proprio per questo motivo che l’empietà si è impegnata per la distruzione della famiglia, prima di tutto col divorzio, la scuola senza Dio, e poi per la distruzione della realtà del matrimonio. L’ha corrotta per corrompere la società. Cosa che oggi è stata fatta ed è riuscita. E’ opportuno dunque aggiungere che questa consacrazione costituisce una particolare opportunità per la nostra patria, nel tempo oscuro che sta attraversando; essa è perfino una assoluta necessità. Oggi che la cultura della morte si diffonde senza vergogna nella maggior parte dei cuori, in cui l’ordine divino è disprezzato, in cui la bestemmia è diventata un luogo comune, è più il tempo di consolare il Cuore martoriato del nostro Salvatore, è più il tempo che le nostre famiglie riparino queste offese pubbliche e oltraggiose. La nostra patria, figlia primogenita della Chiesa, deve dunque rispondere al desiderio del Cuore di Gesù. Deve farsi apostolo del Suo Regno di amore, e quindi stabilirlo solidamente innanzi tutto al suo interno. «Io regnerò malgrado i miei nemici», è la rivelazione fatta dal nostro stesso Salvatore a Paray-le-Monial. In quest’anno giubilare delle apparizioni a Santa Margherita Maria Alacoque, non veniamo meno alla speranza, non perdiamo la fiducia. Dio ha promesso che trionferà, ma Egli chiede la nostra cooperazione, Egli si aspetta prima di tutto di regnare nelle nostre famiglie! ![]() Gesù appare a Santa Margherita Maria Alacoque |