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La terza vita di Papa Francesco ![]() Vaticano: Residenza Santa Marta C’è stato prima il
2013, poi il periodo del pontificato che va fino alla doppia polmonite
del febbraio 2025, e adesso la fase del ritorno in Vaticano…
I saggi concedono nove vite ai gatti: abbastanza per mettere un po’ di balsamo nel cuore dell’inquilino di Santa Marta, che è appena entrato nella terza grande tappa della sua vita. La convalescenza di Francesco è basata su un rigoroso piano medico, elaborato dai suoi medici, basato sulla kinesiterapia respiratoria e motrice per ritrovare una parziale autonomia. Un gruppo di medici composto dai medici del Gemelli e dagli specialisti del Vaticano, supervisiona questo processo, con controlli periodici per adeguare gli interventi al suo stato di salute. La rieducazione non è del tutto nuova per il Pontefice argentino. Fin dal 2022 utilizza una sedia a rotelle per i dolori al ginocchio, e gli ultimi interventi chirurgici avevano imposto dei periodi di recupero. Tuttavia, la gravità di questa polmonite segna una svolta. Secondo una fonte vaticana citata da cath.ch «il Papa deve ormai accettare dei limiti più ristretti, ma egli insiste per rimanere attivo quanto più è possibile». Questo compromesso si traduce in un programma ridotto: niente viaggi apostolici previsti nell’immediato, con una priorità data agli impegni all’interno del Vaticano. Da parte di Santa Marta si insiste sul fatto che, malgrado la sua debolezza, il Sommo Pontefice non ha rinunciato a nulla. Come fa notare La Croix, Papa Francesco ha ripreso la celebrazione quotidiana della Messa fin dal 24 marzo scorso. Le Messe «sobrie e private» costituiscono per lui un «ancoraggio»: «La preghiera è la mia medicina» ha confidato ad un parente, secondo un aneddoto riportato dallo stesso giornale. Il Successore di Pietro non ha intenzione di smettere di lavorare, ma il suo programma sarà adattato: ha ripreso le sue udienze private fin dal 25 marzo scorso, ricevendo a Santa Marta vescovi e responsabili dei Dicasteri. Incontri limitati ad un’ora al giorno per tenere sotto controllo i dossier chiavi: riforma della Curia, finanze vaticane e preparativi per il Giubileo. Da parte della Segreteria di Stato e della Curia – non necessariamente allineate al 100% con Casa Santa Marta – le proposte sono più sfumate e spiegano ai giornalisti che Papa Francesco «si appoggia di più sui suoi collaboratori». Durante la convelescenza del Pontefice romano, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e il suo sostituto continuano ad occuparsi degli affari correnti. In particolare, per quanto riguarda le relazioni diplomatiche con l’Ucraina e il Medio Oriente: «Il Papa fissa le grandi linee, ma lascia l’esecuzione ai suoi gruppi», si sottolinea oltretevere. Cosa che fa capire come gli alti prelati del palazzo apostolico siano lungi dall’aver perso il controllo. Perché sulla convalescenza del Papa incombe l’ombra del Giubileo del 2025. Francesco, che vede in questo Anno Santo un’occasione per rilanciare il suo pontificato, intende ancora svolgere un ruolo attivo, benché limitato. Cath.ch riporta che è stato approntato un piano d’azione: trasmissioni video di alcune preghiere, delega di cerimonie ai cardinali, utilizzo di un veicolo adattato per gli spostamenti occasionali nella Basilica vaticana. Un Giubileo che serve da banco di prova per il seguito di un pontificato che sembra ormai scritto in linee tratteggiate, secondo le voci del pre-Conclave: «Non si tratta [per il Papa] di fare tutto, ma di dare un senso», spiega un amico del Sommo Pontefice citato da La Croix, che intende far sapere che l’ex arcivescovo di Buenos Aires tiene la mano sul timone della barca di Pietro. Le prossime settimane diranno se i gatti dalle nove vite porteranno fortuna all’inquilino di Santa Marta. |