Così Sion il genocida perseguita i cristiani a Pasqua



di Philip Giraldi


Pubblicato sul sito di Maurizio Blondet






Domenica delle Palme a Gerusalemme



L’emarginazione dei cristiani in Israele, recentemente causata dalla legislazione sull’apartheid e dalla definizione con voto del parlamento di Israele come Stato “ebraico”, esiste da tempo, ma quest’anno è particolarmente grave sia in occasione del Natale che della Pasqua, con il rifiuto delle autorità israeliane di consentire assembramenti per funzioni religiose e altre celebrazioni.

Quest’anno gli Israeliani hanno rilasciato solo 6.000 “permessi” di sicurezza ai cristiani palestinesi della Cisgiordania per celebrare la Domenica delle Palme e la Pasqua a Gerusalemme, a differenza del passato, quando i partecipanti erano 50.000. Di conseguenza, molte celebrazioni e le consuete processioni sono state cancellate.

Israele ha impedito alla stragrande maggioranza dei cristiani palestinesi di entrare a Gerusalemme per la Domenica delle Palme, consentendo solo a 6.000 dei 50.000 cristiani della Cisgiordania di parteciparvi, ovvero meno del 12%. La Città Vecchia era circondata da posti di blocco ed erano richiesti permessi militari, spesso negati senza spiegazioni.

L’accesso era consentito solo ai residenti di Gerusalemme e ai cittadini palestinesi di Israele.

L’approvazione del permesso comportava controlli invasivi, identità digitali e un’app israeliana.

Le chiese hanno annullato le celebrazioni pasquali, limitando l’osservanza alla preghiera a causa della guerra a Gaza.

I cristiani di Gaza, nonostante le condizioni disastrose, hanno pregato nelle chiese della Sacra Famiglia e di San Porfirio.

Le funzioni religiose si sono svolte anche a Betlemme, Ramallah, Jenin e in altre città, isolate da Gerusalemme.

Comitato Cristiano: Pasqua oggi “Un periodo di sofferenza”

L’Alto Comitato presidenziale per gli affari ecclesiastici in Palestina ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna le azioni di Israele, affermando che la Pasqua è diventata un momento di “dolore e sofferenza”.

I cristiani di Gaza sono prossimi all’estinzione: ne rimangono solo 624. Le chiese ora fungono da rifugi e luoghi di lutto. Israele ha revocato tutti i permessi di viaggio per i cristiani di Gaza.

Restrizioni al culto: i cristiani della Cisgiordania si trovano ad affrontare notevoli difficoltà in termini di permessi, mentre i turisti stranieri si muovono liberamente.




Processione pasquale a Gerusalemme


Militarizzazione della Settimana Santa: barricate, violenze e limitazioni all’accesso circondano la Città Vecchia di Gerusalemme. Solo 1.800 persone sono state ammesse alla Basilica del Santo Sepolcro nel 2023, in calo rispetto alle 10.000 precedenti.

Cancellazione della presenza cristiana: Israele è accusato di tentare di cancellare l’identità palestinese di Gerusalemme attraverso insediamenti, posti di blocco e politiche demografiche.

Attacchi contro i cristiani: all’inizio del 2025 sono stati segnalati 41 incidenti contro civili e istituzioni cristiane. Il 48% dei giovani cristiani ha preso in considerazione l’idea di emigrare.

Crollo economico: il turismo religioso è crollato di oltre il 99% dal 7 ottobre, con perdite di 2,5 milioni di dollari al giorno. A Gerusalemme Est, l’80% delle attività commerciali ha chiuso.

Violazione del diritto internazionale: il comitato afferma che le restrizioni imposte da Israele violano i diritti umani e costituiscono una punizione collettiva. I cristiani palestinesi celebrano la Pasqua non con festeggiamenti, ma con lutto, in un contesto di genocidio, occupazione e apartheid sempre più grave.




Sancte Mikael Arcangele defende nos !







 
aprile 2025
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