Conclave :

un Collegio cardinalizio mediocre e carrierista

 


Articolo della Fraternità San Pio X






I cardinali Pierbattista Pizzaballa e Mario Grech



Luis Badilla
, medico e vaticanista, è stato interpellato da Stefano Chiappalone nel corso della trasmissione I Venerdì della Bussola del primo marzo. Egli ha risposto senza mezzi termini: «La Chiesa deve prepararsi ad una vacanza della Sede o per rinuncia o per decesso». L'ex Direttore del sito molto ben informato: Il Sismografo, oggi chiuso, si è spiegato dettagliatamente.

Egli pensava che il Papa, anche se era in grado di tornare a Santa Marta, aveva il suo fardello di malattie croniche e degenerative. «Il Santo Padre è alla fine della sua vita, a causa della sua età, delle malattie e delle loro caratteristiche, poiché la sua condizione clinica lascia presagire che le crisi diverranno più frequenti».
Un buon pronostico medico.

Quindi, Luis Badilla si è soffermato sulle attitudini dei prelati che comporranno il prossimo Conclave, e ha dichiarato: «Da alcuni anni circola un fondato dubbio: il livello medio di preparazione e di competenza dei nuovi cardinali si è considerevolmente abbassato con le nomine di Francesco.

«Dopo quello che abbiamo visto in questi ultimi anni, non sembra che nel collegio dei cardinali vi siano degli spiriti illuminati, dotati di una grande rettitudine morale. Ora, l’epoca in cui viviamo è la stessa di quella in cui la Chiesa fu chiamata a trovare delle personalità di alto livello che l’aiutassero a superare le grandi crisi mondiali della civiltà».

Secondo Badilla, «i cardinali che parlano di più con la stampa, benché siano dei collaboratori del Sommo Pontefice, non volano più in alto di un qualsiasi vescovo di una media diocesi. C’è una flagrante mancanza di altezza, di visione, di prospettiva…

«Tutto è come al solito: papolatria, che non serve a nulla. Essi non sembrano ecclesiastici desiderosi di mettersi al servizio della Chiesa. Essi, si rivelano facilmente dei chierici che fanno di tutto per mettere la Chiesa al loro servizio»

E conclude senza illusioni sul personale episcopale nel suo insieme: «Nella nomenklatura diocesana, da un capo all’altro della terra, il motto è lo stesso: cambiare oggi, come ieri e come domani, l’importante è restare a galla.
Molti credono che si tratti di amore e lealtà per il Papa, successore di Pietro, qualcosa di vero e reale. Ma sono numerosi quelli che pensano invece al loro interesse, cioè ad usare la Chiesa per fare carriera.

Il cardinale Müller, il 3 marzo, sul sito LifeSiteNews, ha parlato delle qualità del futuro Papa: «Io spero che il collegio dei cardinali conduca una profonda riflessione sulla condizione e la situazione della fede e della Chiesa in questo mondo post-cristiano o anti-cristiano che è il mondo occidentale.

«Tenendo conto anche delle sfide che rappresentano l’Islam, il marxismo che si sviluppa nel mondo sotto diverse forme: il “movimento verde”, il “gender” e il transumanesimo. Esiste un sentimento profondamente anti-cristiano contro la creazione, contro la Rivelazione e contro la Redenzione da parte di Dio. Ideologie e gruppi come la Open Society Foundation di George Soros  o i Rockefeller promuovono una forte ideologia anti-cristiana». 

E aggiunge: «I cardinali devono essere coscienti che non bisogna guardare solo alle reazioni dei media, dicendo: “Abbiamo bisogno di un Papa che sia un comunicatore”. Essi non devono fermarsi a dei criteri secondari come “adesso ci serve un Africano” o “bisogna ritornare ad un Italiano”. Si tratta di criteri stupidi che non hanno alcunché a che vedere col papato»


Due papabili tra tanti altri…

Per concludere questo giro d’orizzonte sulla situazione a Roma, citiamo i nomi di due papabili apparsi di recente, uno appartenente al campo progressista e l’altro al campo conservatore più o meno moderato.

Ne La Nuova Bussola Quotidiana del 22 febbraio, Nico Spuntoni ricorda che i sostenitori di Papa Bergoglio ritengono che «la Chiesa vada avanti», che «non si possa tornare indietro» e che il cammino da seguire sia quello «delle riforme da realizzare e dello stile sinodale che deve diventare prasi».
In questa prospettiva, si prepara una candidatura centrata sulla parola d’ordine dell’attuale pontificato: la sinodalità.

Per questo gruppo progressista, il nome da scrivere quando si sarà dentro la Cappella Sistina sarebbe quello del cardinale maltese Mario Grech. In effetti, il Segretario Generale del Sinodo è considerato come più «digeribile» dagli elettori incerti rispetto all’ideologo Hollerich [cardinale arcivescovo del Lussemburgo].

«Il suo luogo d’origine, in mezzo al Mediterraneo, e i contatti da lui coltivati in questi ultimi anni con i vescovi del mondo intero, grazie al lungo cammino sinodale, rappresenterebbero per i suoi sostenitori due valori aggiunti ad un curriculum vitae in cui figurano già l’esperienza diocesana e l’esperienza curiale».
L’essenziale di un tale pontificato sarebbe l’applicazione del programma ultra liberale del cardinale Hollerich.

Riguardo ai conservatori moderati, su The Remnant del 17 febbraio, Gaetano Masciullo considera che «la Chiesa, dopo la morte di Papa Bergoglio, avrà bisogno di un Papa molto coraggioso e forte, e soprattutto giovane, capace di porre riparo risolutamente a tutti i danni causati in questi ultimi anni.

«Salvo imprevisti, ci vorranno almeno venti anni per rimettere le cose in ordine dal punto di vista liturgico, dottrinale, morale e legislativo, senza parlare dei problemi della gestione del Vaticano e dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR), e di tanti altri gravi problemi apparsi ben prima dell’attuale pontificato».

In queste condizioni, «se i cardinali vogliono percorrere l’autentica via della contro-rivoluzione cattolica, avranno bisogno di un candidato giovane, e tra i presenti nella lista attuale ben pochi si presterebbero a questo progetto, ad eccezione forse del cardinale Pierbattista Pizzaballa (59 anni), creato cardinale dallo stesso Francesco, e attuale Patriarca latino di Gerusalemme».

E Masciullo presenta il ritratto del Patriarca latino di Gerusalemme: «Il cardinale italiano Pierbattista Pizzaballa è considerato da alcuni “troppo giovane”, ma è proprio questo fattore che potrebbe favorirlo (non si dimentichi la logica che portò il giovane Wojtyla al Trono di San Pietro). La sua esperienza e le sue competenze in tema di direzione di uomini sono il frutto del suo lungo servizio in una regione cruciale e complessa come la Terra Santa.

«Questa esperienza gli conferisce una visione equilibrata ed una capacità di dialogo con le diverse comunità religiose e politiche della regione. La sua formazione biblica e linguistica è un altro tratto distintivo.

«Considerato come un uomo equilibrato e aperto, egli sa coniugare la fedeltà alla Tradizione e uno sguardo attento alla modernità.
La sua spiritualità francescana e la sua cura per i poveri e i sofferenti sono altri elementi che potrebbero renderlo simpatico ai membri del partito di Francesco».

Per chi volesse tenersi aggiornato sugli sviluppi delle speculazioni sui papabili, è possibile riferirsi al sito anglofono Cardinalium Collegii Recensio [Rapporto sul Collegio dei Cardinali]. Questo sito è regolarmente aggiornato.

Più saggiamente si può aspettare e vedere, wait and see.







 
aprile 2025
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