È morto il Papa degli Ultimi?


di Silvana De Mari



Pubblicato sul sito dell'Autrice







Chiesa che brucia


Titolo collettivo dell’80% della stampa. Giorgio Bergoglio è stato il Papa di migranti, dei trans, dei gay. Ma costoro non sono gli ultimi: sono al contrario il fiore all’occhiello delle élite che grazie al loro costante vittimismo stanno scardinando la civiltà occidentale cristiana.
Migranti, trans e gay non sono gli ultimi, sono al contrario la nuova razza ariana, con privilegi enormemente superiori a tutti gli altri.
La magistratura italiana si comporta in maniera estremamente mite davanti ai crimini commessi dei migranti, mentre è inflessibile con gli autoctoni.
In Gran Bretagna questo è stato addirittura ufficializzato in una legge, fortunatamente non ancora passata. Leggi micidiali imbavagliano chiunque osi criticare lo stile di vita LGBT e trans, con processi e imprigionamenti ai rei.  Questo è particolarmente manifesto in Gran Bretagna dove persone sono fisicamente finite in prigione per aver criticato l’immigrazione islamica che è chiaramente un problema drammatico.
Criticare lo stile di vita gay e trans, anche solo citare cosa dice a proposito San Paolo, fa finire in prigione.
Il professor Enok Burke professore scozzese è stato licenziato per non aver voluto mentire in quanto si è rivolto a un maschio come ci si rivolge ai maschi, anche se il maschio pretendeva di essere una fanciulla. Per la sua “transfobia”, ha fatto 300 giorni di prigione e si è visto azzerare il suo conto in banca d’autorità, dall’alto.

Alle esequie di Bergoglio ci sono state in una tribuna apposita, 20 persone con un fiore bianco in mano, i suoi 20 amici, migranti, trans, “irregolari”.
Su venti forse sarebbe stato carino mettere almeno un “regolare”, per esempio la madre di uno dei 147 studenti cristiani macellati a Garissia in Kenia da terroristi islamici, o più banalmente uno dei sopravvissuti ai normali massacri dei cristiani in Nigeria diventati ormai routine. 
Enok Burke è cattolico, non avrebbe potuto esserci lui tra i 20? Oppure un tizio che va tutte le mattine a lavorare in giacca e cravatta, per mantenere una famiglia di quattro persone di cui un bambino disabile, che lui e sua moglie si sono rifiutati di abortire, per il quale non ha nessun aiuto essendo stati tutti i fondi investiti in migranti e Pride.
Oppure una donna che va a lavorare tutte le mattine cercando di salvarsi la borsa dalla signora rom di turno, mentre  si barcamena tra il suo lavoro e due bambini e gli orari delle scuole, nonostante una polinevrite da vaccino covid imposto nello Stato del Vaticano o altrove.
Neanche un posto su 20? Ma non dovrebbero essere i cristiani perseguitati e i danneggiati da vaccino obbligatorio gli ultimi?





 
aprile 2025
AL SOMMARIO ARTICOLI DIVERSI